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D

 

da   In.  Da ste mod = in questo modo (v, dastmo' , da-cla-via).

da   Devo.  Ho d'avè = devo avere; ho da magnè = devo mangiare, ma anche "ho da mangiare"

da ‘n pal in frasch  Saltar di palo in frasca: passare da un argomento ad un altro senza un legame logico.

da dì  Da dire. Provocare, stuzzicare.  Quant m’incontra tla piassa, me dà sempre da dì.

da do'  da mìnda  Da dove.

da già, dagià   * Di già. Anche: de già, degià

da rida:  * Usato come attributo in espressioni come: è bona da rida: è molto buona (con senso migliorativo) oppure discutibilmente buona (in senso peggiorativo).

dacima  In cima.

daclavia  In quel modo.  Da chel mod.

dacquè  * Innaffiare. Diluire. El vin dacquat: il vino innaffiato.

dacsé  Così.

dafatt  * dafàtt. Di fatto. Veramente. Brutt dafatt: veramente brutto.

dafè  Daffare.  Ogg' ci ho 'n gran dafè.

dàfne  Daphne Merzereum. Rampicante che cresce nei boschi la cui cima commestibile è ricca di mucillaggini.  Si mangiava nelle osterie con sale,  pane e vino.

dammle  Dammelo.

danè  Dannare.  Studia, en me le danè.

dapoch , da poch  * Dappoco. Da poco.

dastmo',  dastmod   Da ste mod.  In questo modo.

davé, davér  Davvero.

de    * Di. So' de Milan: sono di Milano. Molto spesso usato tronco con l'apostrofo anche davanti a consonanti: so' d'Milan.

  Dare. Avè da dè: avere da dare. Dè da fè: dar da fare. Una ch' la dà: una che fa volentieri all'amore. Da'i un taj: dagli un taglio, smettila. Dè udiensa: ascoltare, prestare attenzione. Dè indria: dare indietro o andare indietro

dè ment  * Dare mente: ascoltare, ubbidire.  Devi da ment ma chi è piò vecch: devi ascoltare a chi è più vecchio.

debbit, debitt   * dèbbit. Debito. Se' pegg d'un debbit: sei peggiore di un debito (si dice ad un congiunto spendaccione).

delma   * Modello. Stampo. Impronta. La delma d'un vestit: il modello di carta di un vestito. Abbr.: Adelelma, nome di donna.

delmo, delelmo   * Abbr.: Adelelmo. Delelmo di Sipio s'è cinta la testa: Adelelmo Di Sipio si è cinta la testa (da piccolo credevo che il detto signore si era fasciata la testa).

dentàcch  Erba infestante degli orti. Tipo gramigna, che è una graminacea: Cynodon dactylon.

dentèl  Tipico merletto.

dét  Dito (campagnolo). Vedi dit o ditta.

detè   * Dettare.

dgiun   * dgiùn. Digiuno.

dgiunè   * Digiunare.

   * Dire.  Sa c'è da dì ?: cosa hai da dire?  Ste vestit en te dic ben: questo vestito non ti sta bene.

diàns  Dinnanzi.  Diàns ho incontràt el mi ragass.

diavléri  Diavolerio.  Marchingegno, oggetto di strana forma (vern.).  Ha comprat un diavléri de motocicletta !

diavle, diavol   * diàvle, diàvol. Diavolo. Diavle porch: porco diavolo.

dìndi  Dindi. Soldini. Tacchini (vern.).

dìndle  Tacchino.

dìndol  Giocattolo occasionale costituito generalmente da un piccolo oggetto che serve a tenere occupato un bambino. Frutto non commestibile, ad esempio quello dell' ippocastano:  castagn dìndol (d’India).

dìndola  D’india.  V. dindol.

dingiò  All’ingiù.

dingle  * dìngle. Instabile.  Chel pal è dìngle.

dinglè    * Dondolare. V. sdinglè.

dìngola, dingla   * Dondola. Altalena. V. gingoldana.  Il termine indica in generale l'instabilità di un oggetto. 'Sta nott la cola del mi tett ha fatt 'na gran dìngola ! V. sdingola.

dingolè  dinglè   Dondolare.  In una contesa dar ragione alternativamente all'una o all'altra parte.  V. sdingolè.

dimpertutt   * Dappertutto (v. impertutt)

disfè   * Disfare.

disfidabbil   * disfidàbbil. Diffidente.

dispess   * Di spesso.

dispona   * dispòna. Disporre.

dispositìv   * Dispositivo.  Strumento del quale non si conosce il funzionamento (vern.).  M'ha curat el dent sa chel nov dispositiv.

disprat   * Disperato.

distrutt   * Strutto.

dit,  dìta   * Dito. Plur.: i ditt, i ditta. El dit gross di pied: alluce. Pollic, indic, medi (dit de mez), anular (dit dla fed), mignulin.

divorsiè  Divorziare.

dlongh, d'long   Molto lontano. Da dlong: da molto lontano.  El can de Sorblongh baia quant è da dlong: il cane di Sorbolongo (PU) abbaia quando è lontano (Rondini).

dman   * Domani.

dmandè   * Domandare.

dmenica ott  * La domenica che segue quella della settimana in corso. Con questo termine si indicano anche gli altri giorni.  Venerdè ott artorna el mi si’ da Roma.

dmestich  Domestico. Addomesticato.  Usato ironicamente per indicare una persona ribelle. Ah quell è propi dmestich

dó bei dó  V. dó belle dó.

dó belle dó  Rilevante quantità.  El mi fiol dle noc m'n'ha regalat dó belle dó.

do’  Due. (Dove).

dòja  Doglia. Plur.: le doj.

dóm  Duomo.

dóma  Doma, domatura.  (Dè la ‑). Ammaestrare un animale.

dónca  Dunque.

dòrmia  Anestesia.

dota, dot   * Dote.

dràgol  Grosso bastone.  V. mandragol.

drèa  Dietro.  Dria (campagnolo). Va in drea.

drègle  Asse di legno fissata su un palo usato per muovere la brace nel forno, per lavare le botti e per dare lo straccio sui pavimenti.

dria   * Perif. Dietro. De dria: di dietro.

dritt   * Diritto. Dritt com un fus: diritto come un fuso. E' git via dritt com un fus: è andato via senza rigirarsi, senza tentennamenti, (per un corridore) senza sbandare.

dritta   * Dritta (come nell'italiano). Fè la maja alla dritta e all'arversa

drugbèlla  Spola, navetta. Per trasportare il filo durante la tessitura.  Con il termine si indicano anche scarpe di grandi dimensioni (Drughèlle).

drùgle  Rullo. Persona che non si muove e non si tocca.  V. rùgol.

du'    * Dove. (Due). Du' vè?:  dove vai?. V. do', mindu'.

dulcìn  * Consolida maggiore, pianta erbacea delle Borraginacee con proprietà astringenti.

dur    * Duro (tutti i significati italiani). Come superlativo: cott dur: innamoratissimo o ubriaco fradicio.

duron   * duròn. Durone. I duron: tipo di ciliege grosse e toste (durona, ciliegia duracina)..

dutrìna  Dottrina, limitata al solo senso di catechismo.  Per fè la prima comuniòn tocca gì alla dutrina. La maestra dla dutrina.

 

 

N.B.  Voci raccolte da Michele Gianotti prendendo come base la rassegna "Da'n pal in frasch" curata da Alfio Bostrenghi, aggiungendo voci suggerite da amici urbinati  e dalla lettura di molti scritti in dialetto. 

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