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RUBRICA   domenica 16 gennaio 2005 ore 13

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CARTOLINA DALLE MARCHE

PUNTATA N° 16    9^ EDIZIONE

San Serafino

da Montegranàro

 

Cari amici, oggi parliamo di San Serafino da Montegranàro. Il Santo nacque nel borgo ascolano nel 1540 con il nome di Felice, da famiglia umile, ma molto fedele alla religione cattolica. Già dai tempi in cui era pastorello si manifestò in lui un’immensa fede e devozione al Crocefisso, che lo accompagnò fino alla sua morte. A 18 anni, andò a Tolentino, presso la Chiesa di San Pietro, per chiedere di essere ammesso nel Convento dei Cappuccini. A stento venne preso, come religioso fratello, nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, ma dovette fare il noviziato a Jesi, dove gli imposero il nome di Serafino da Montegranàro.

Il frate era dotato di tanta buona volontà, nell’adempimento delle incombenze affidate, cui, purtroppo non corrispose un adeguato giudizio da parte dei superiori i quali, anzi, lo subissavano di rimproveri. Tuttavia, nonostante che fu costretto a girare i vari conventi delle Marche che, ricordiamo, all’epoca non erano ancora una regione unitaria, San Serafino dimostrò grandi doti di pazienza, fortezza, umiltà, cui si accompagnarono una devotissima preghiera con l’inseparabile Crocifisso di ottone, una costante mortificazione della carne, talvolta aggredita da forze maligne e un incredibile numero di prodigi e guarigioni inspiegabili da malattie quali febbri maligne, piaghe, ferite, mal di testa, cecità, sordità, mutezza, gibbosità, claudicazioni, fratture, tumori.

In un pellegrinaggio a Loreto, egli riuscì ad attraversare l’impetuoso fiume Potenza senza bagnarsi. Inoltre, a Corinaldo, dopo aver donato ai poveri i frutti dell’orto, subìto un ennesimo rimprovero dai confratelli, confidò nella Provvidenza che il giorno dopo fece trovare l’orto pieno di verdure e frutti bellissimi. Infine, pur non essendo dotato di grande cultura, San Serafino, quando stava a contatto con il popolo, anche come questuante, riusciva sempre ad esprimersi con semplicità di linguaggio trasfondendo teneri sentimenti ed era in grado perfino di comporre liti e risolvere situazioni incresciose. Quanto bastò per godere sempre dell’affetto e della comprensione di tutti i fedeli, ricchi e poveri.

Dal 1590 risiedette definitivamente ad Ascoli Piceno, dove morì il 12 ottobre 1604 e dove oggi sono conservati i suoi resti. Si narra che quando spirò, la voce del popolo e dei fanciulli che divulgava la notizia della sua morte giunse fino alle orecchie di Papa Paolo V, il quale autorizzò all’accansione di una lampada votiva davanti alla sua tomba. San Serafino venne proclamato santo il 16 luglio 1767 da Papa Clemente XIII, con rito solenne, nella basilica vaticana.

La figura del Santo è molto amata anche nei nostri giorni, non solo per l’attualità del messaggio e per la sua capacità di fornire risposte alle domande dei fedeli, ma, soprattutto, perché la sua vita presenta molti caratteri simili a quelli di Padre Pio da Pietrelcina, di Santa Caterina da Siena, di Francesco Saverio e di Santa Teresa d’Avila.

Nei nostri giorni, in occasione del quarto centenario della morte di San Serafino, sono state allestite due mostre in suo onore. La prima si svolge a Montegranàro, presso l’Oratorio di San Giovanni e comprende il materiale bibliografico e documentario; la seconda ha luogo ad Ascoli Piceno, presso il Polo Culturale Sant’Agostino, dove sono esposte le opere iconografiche di vari secoli, riguardanti la vita del Santo. Le mostre rimarranno aperte fino al 30 gennaio 2005, con orari dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiuso il lunedì.

 

 

Veniamo, ora, agli appuntamenti previsti in Regione per questa settimana.

 

-Ad Ancona, oggi pomeriggio, alle 16 30, al Teatro Sperimentale, ci sarà l’ultima rappresentazione de La strana coppia, con Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Dal 20 al 22 gennaio, alle 20 30 e il 23 gennaio alle 16, al Teatro delle Muse, andrà in scena la Bohème di Puccini, per la regia di Lamberto Puggelli. Sempre ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, è visitabile, a partire da oggi, la mostra Collectio Thesauri, una selezione di 370 opere tra volumi antichi, codici, rare edizioni, disegni e spartiti provenienti da diverse città delle Marche e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Orari dalle 9 alle 12 30 e dalle 15 alle 19 30. Questa mostra presenta una sezione anche a Jesi, nello Studio per le Arti della Stampa, presso Palazzo Pianetti Vecchio, con orari dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle19 e domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Le mostre sono chiuse il lunedì.

 

-A Fermo, oggi pomeriggio, alle 17 30, al Salone dei Ritratti, si esibirà l’Ars Trio di Roma, con un concerto per violino, violoncello e pianoforte.

 

Per quanto riguarda la stagione teatrale segnaliamo:

·        a Jesi, al Teatro Pergolesi, oggi pomeriggio, alle 17, lo spettacolo fuori abbonamento La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt;

·        a San Severino Marche, al Teatro Feronia, domani, alle 21 15, ancora La strana coppia con Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Replica il 18 e 19 gennaio a Civitanova Marche, al Teatro Rossini, alle 21;

·        a Fermo, al Teatro dell’Aquila, il 18 gennaio, alle 21, Non sia mai viene qualcuno, con Enrico Brignano;

·        sempre il 18 gennaio, a Grottazzolìna, al Teatro Novelli, alle 21 15, Il piacere dell’onestà, di Luigi Pirandello;

·        a Caldaròla, al Teatro Comunale, il 19 gennaio, alle 21 15, ancora Enrico Brignano, con il suo A briglia sciolta. Repliche il 20 gennaio a Matèlica, al Teatro Piermarini, alle 21 15; il 21 gennaio a Mogliano, al Teatro Apollo, alle 21 15; il 22 gennaio a Pollenza, al Teatro Verdi, alle 21 15; il 23 gennaio, a Montemarciano, al Teatro Alfieri, alle 21 15;

·        ad Ascoli Piceno, al Teatro Basso, dal 20 al 22 gennaio, alle 20 30 e il 23 gennaio alle 17 30, Quando si è qualcuno, di Luigi Pirandello;

·        a Monte San Pietràngeli, alla Sala Europa, il 20 gennaio, alle 21 15, lo spettacolo Quelli lì, dalla Valleluja con giubìlio;

·        a San Benedetto del Tronto, al Teatro Calabresi, sempre il 20 gennaio, alle 21 15, Ardente pazienza, ovvero Il Postino di Nerùda;

·        a Macerata, al Teatro Rossi, il 21 gennaio, alle 21 15, lo spettacolo di danza Aton-Dino Verga Danza. Replica a Jesi, al Teatro Pergolesi, il 22 gennaio, alle 21;

·        a Grottammare, al Teatro dell’Arancio, alle 21 15, l’omaggio a Pier Paolo Pasolini Un affetto più grande di qualsiasi amore;

·        a Porto San Giorgio, al Teatro Comunale, alle 21 15, Vita mia, di Emma Dante. Replica a Macerata, al Teatro Rossi, alle 21;

·        a Corridònia, al Teatro Velluti, il 23 gennaio, alle 21 15, un altro spettacolo di danza, RBR Dance Company, Cubico.

 

Per oggi è tutto. La Cartolina dalle Marche termina qui. Vi ricordiamo che potete scriverci a cartolinadallemarche@virgilio.it , nonché leggere i nostri testi per intero su www.prourbino,it , cliccando su Cartolina. Grazie per la cortese attenzione e a risentirci.

 

FRANCESCO VENDITTI

 

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