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DON AMATO CINI   -  2016 Ricordo all'UNILIT

Germana Duca legge la poesia "Sonava la selva"

 

Sonava la selva
da Non è giorno ancora p.16 1959

Quando mi generava la madre,
che aveva dei monti nativi
l'aspro abbandono
ed anche dei galli,
attorno alle mete di grano,
improvvise allegrezze,
animo inquieto e stupore
mi contesero il cuore.
E forse perchè
bizzarre armonie sonava
la selva, di marzo,
in faticate esplosioni di vita
tra forti rabbuffi e subite luci,
vertigine oscura m'afferra,
m'inondano fiumi di sole.
Ho del marzo, che affiora
tra tenere foglie e scosse di pianto,
l'enigma dei giorni perduti
e pur fatti sostanza
del mio pensare,
spighe di grano in giovane sangue.
 

 

 

Lezione del 26 Febbraio 2016 all'UNILIT sede di Urbino

RICORDO DEL POETA DON AMATO CINI

Germana Duca Ruggeri in ricordo di Amato Cini  legge la poesia

"Sonava la selva" a pag. 16 della raccolta "Non è giorno ancora"

Guido Miano Ed. Milano 1959

Egli, come sappiamo, nasce ai primi di marzo. La madre, con le sue malinconie, ereditate dai monti nativi, e le improvvise allegrie - come quelle dei galli intorno ai covoni di grano - gli dona animo inquieto e stupore. Anche il mese appena iniziato, con la selva che torna a suonare le sue bizzarre armonie, con i temporali e le improvvise schiarite, lascia in lui un’impronta durevole. (G.DUCA)