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RUBRICA   domenica 4 aprile 2004 ore 13

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CARTOLINA DALLE MARCHE

PUNTATA N° 27        8^ EDIZIONE         60° appuntamento

Francesco Maria I Della Rovere

olio su tela

Tiziano (1536-1538)

 

“”Cari amici della Cartolina, oggi ci soffermiamo su una mostra di rilevanza internazionale, che coinvolge Urbino, Urbània, Pesaro e Senigallia, le quattro città ducali, dette “roveresche”, dal nome della dinastia che governò lo Stato di Urbino dal 1508 al 1631, i Della Rovere.

Le origini della casata, umili, sono da individuarsi in quel di Savona. Tuttavia, la loro potenza si accrebbe progressivamente, a tal punto da condizionare i principali eventi storici italiani dal XV al XVII secolo, perché la dinastia dei Della Rovere diede papi, vescovi, nonché politici che si contraddistinsero come uomini d’arme e condottieri, ma anche amanti dell’arte, della cultura, della grafica e della scienza.

Il primo personaggio di spicco fu Francesco Della Rovere, che salì al soglio pontificio con il nome di Sisto IV e vi rimase fino al 1484, anno della sua morte. Nel frattempo, egli nominò cardinale suo nipote Giuliano, il quale, dopo la morte del successivo Papa Alessandro Borgia, divenne, a sua volta, Papa, nel 1503 e fino al 1513, col nome di Giulio II, soprannominato “il Papa guerriero”.

Parallelamente, l’ultimo fratello di Giulio II, Giovanni della Rovere, divenne Signore di Senigallia e Vicario di Mondàvio e sposò Giovanna da Montefeltro, la figlia del defunto Duca di Urbino Federico. Nel 1490 diedero alla luce Francesco Maria I, che venne adottato dallo zio, il Duca Guidubaldo, perché egli non aveva eredi.

Francesco Maria I era soprannominato “collerico” e “perfettino”, a causa del suo carattere intransigente e impetuoso. Amante dei cavalli e delle armi, dimorò anche a Villa Imperiale, situata sul Colle San Bartolo, a Pesaro. Il Duca morirà nel 1538 in circostanze misteriose, forse avvelenato dal suo barbiere.

Gli succedette il figlio Guidubaldo II, detto “Guidubaldaccio”, perché dissanguava gli urbinati con tasse ingiuste, che dovevano finanziare la sua costosissima vita da mecenate e uomo amante della musica, dell’arte e della cultura, dell’architettura e della maiolica. Questo Duca non amava Urbino, ma il mare, tant’è che si spostò nella splendida Villa Miralfiore, alle porte di Pesaro.

Nel 1574, in seguito alla sua morte, gli succedette il figlio Francesco Maria II, l’ultimo Duca di Urbino e, forse, il migliore della dinastia. Egli alternò la sua austèra esistenza tra Pesaro, Urbino e Urbània, laddove, in quest’ultimo posto, potè meglio dedicarsi alla grafica e alla scienza, a tal punto che ebbe un rapporto personale con il fisico Galileo Galilei. Purtroppo la casata era destinata ad estinguersi definitivamente, perché l’unico figlio che aveva, Federico Ubaldo, morì nel 1623, a soli 18 anni nel suo letto in circostanze poco chiare. Di conseguenza, la morte di Francesco Maria II Della Rovere, avvenuta nel 1631, coincise con la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa, retto dall’allora Papa Urbano VI.

L’evento che vi proponiamo è una mostra che ripercorre tutta la storia del Ducato nei vari aspetti. Sono visibili i ritratti dei duchi, nelle mani del Tiziano, del Bronzino e del Barocci. Del pari, si possono vedere anche la “Madonna di Senigallia” del Piero della Francesca, nonché le opere di Pedro Berruguete, di Raffaello, di Zùccari, di Foppa e dei fratelli Genga e anche le maioliche e altri oggetti dell’epoca.

La rassegna si svolge in quattro spazi espositivi, all’interno dei palazzi ducali delle città di Urbino, Urbània, Pesaro e Senigallia ed è suddivisa, in totale, in ben 16 sezioni e rimarrà aperta fino al 3 ottobre. Gli orari e i biglietti sono consultabili sul sito www.urbinoinrete.it .

Prima di chiudere segnaliamo un incontro che oggi pomeriggio, alle 16 30, si terrà a Fossombrone, dal titolo Performance musicale, con l’intervento di Francesco e Lorenzo Colocci.

 

 

Concludiamo l’odierna Cartolina parlando dell’opera mozartiana “Così fan tutte” che è andata in scena a Pesaro venerdì 26 marzo al Teatro Rossini. La rappresentazione, promossa dagli Enti Locali e dall’Ente Concerti di Pesaro, è stata interpretata dagli artisti della “Accademia di Cagli”, con l’accompagnamento musicale dell’Orchestra Sinfonica di Pesaro, diretta dal Maestro Luca Ferrara e si è contraddistinta grazie ad alcuni elementi particolari. In seguito alla maestosa introduzione musicale si sono susseguite scene semplici e sobrie nella coreografia, caratterizzate dalla presenza di attori che hanno recitato anche al di fuori del palcoscenico, quasi che volessero coinvolgere emotivamente il pubblico. I costumi sono stati adattati alla nostra epoca, per avvicinare l’opera ai nostri giorni. L’originalità, che è consistita nell’aver saputo dosare innovazione scenica e aderenza al testo e alla musica mozartiana, è stata apprezzata dal severo pubblico pesarese, che ha ricambiato l’emozione trasmessa dagli attori con scroscianti applausi.

 

La Cartolina dalle Marche, per oggi, termina qui. Ricordiamo che potete consultare i nostri testi sul sito www.pro-urbino.it , cliccando su Cartolina. Inoltre, potete scrivere a cartolinadallemarche@virgilio.it , oppure inviare una dedica a musicapervoi@supereva.it . Grazie per la cortese attenzione e a risentirci!“”

 

FRANCESCO VENDITTI

 

Al termine della Cartolina, vorrei fare una dedica, questa volta a mio padre e a mia madre che hanno compiuto gli anni rispettivamente il 31 marzo e il 2 aprile. Colgo l’occasione per esprimere loro tutto il mio affetto di figlio e vorrei dedicare loro la famosissima canzone napoletana “Funiculì, Funiculà”. Grazie!

 

Francesco

 

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