PRESENTAZIONE - Ileana Tozzi
LA FORMAZIONE ARTISTICA
Diciottenne, Silvano Silvani dimostra - senza lasciare adito ad alcun dubbio - di aver compiuto egregiamente il proprio percorso di formazione.
Le prove conclusive del ciclo di studi compiuto presso la prestigiosa Scuola del Libro ad Urbino denotano la perfetta padronanza nell'uso delle tecniche pittoriche e grafiche, la versatilità e l'autonomia delle scelte, praticate anche quando si è di fronte allo sviluppo didascalico di un tema dato.
Questo è quanto evidenziano gli studi della figura, spesso lenticolari nella perizia apodittica del dettaglio, altre volte invece essenziali, caratterizzati dal tratto marcato, ridotto ad unità di linea e movimento.
Il giovane
Silvani predilige gli scorci inusuali, cogliendo di spalle, quasi di sorpresa o
di sottecchi le figure, giocando con leggerezza fra la descrizione dei contesti,
la definizione degli sfondi, la ricostruzione degli ambienti di vita. La propria
e l'altrui.
Tutto ciò si evidenzia già nelle esercitazioni scolastiche, diventa una cifra distintiva nelle illustrazioni prodotte per una committenza varia, multiforme, eterogenea.
In casi come questi, l'aderenza dell'immagine ai testi risulta convinta ed autentica, mai banale o di mestiere.
Né, a dire il vero, egli indulge ad assumere un tratto puramente descrittivo, realistico nel senso più modesto e riduttivo del termine.
L'illustrazione, nella preziosa, essenziale nettezza del bianco/nero, tende alla ricostruzione degli ambienti evidenziando il gusto raffinato per il dettaglio, contribuisce alla chiarificazione del testo, orienta e stimola la fantasia del lettore senza mai condizionarla o coartarla.
Altrettanto valide risultano le immagini d'ambiente, realizzate attuando le varie tecniche della grafica d'arte.
Esse rivelano l'artista in nuce, ne sostanziano quella che fin d'ora può delinearsi come poetica ed estetica.
Quando ad esempio allo studente viene proposto il tema canonico del panorama urbinate, oggetto quasi obbligato di tante esercitazioni di disegno dal vero, egli rifugge dalla rappresentazione stereotipa, suggerendo gli scorci più inusuali, dalla fortezza Albornoz alla pineta, al Mercatale, alla veduta dolce ed essenziale che si gode dalla chiesa di San Bernardino, l'antica cappella cemeteriale dei signori di Montefeltro.
Affiora dalla inevitabile genericità dell'esercizio di stile l'esigenza di flettere il paesaggio ad una funzione evocativa, più profonda ed intima rispetto all'ordinaria prassi descrittiva.
Vengono così proposte tematiche ed immagini ricorrenti, legate al fil rouge degli affetti domestici: il capannone, la tettoia, i vecchi macchinari, gli attrezzi del banco da lavoro della falegnameria paterna sono preludio al tema del paesaggio dell'anima, che costituirà il banco di prova della maturazione artistica ed umana di Silvano Silvani.
Prof.ssa Ileana Tozzi