HOMEPAGE VISITA URBINO

Visita di URBINO guidata ed illustrata da Luciano Ceccarelli 
CITTA' DELL'UNESCO

Targa dell’UNESCO
che dichiara il centro storico di Urbino Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

8. Allegati all’analisi delle città UNESCO
 

8.1.1.4 Centro storico di Urbino

Perimetrazione del Sito UNESCO (fonte: http://whc.unesco.org/en/list/)

 

Categoria: Paesaggio urbano

Range di riferimento: < 250 ha

Parametri identificativi del caso studio
 
Anno d’iscrizione alla WHL: 1998 Dimensione core zone: 29.23
Codice di riferimento UNESCO: 828 Regione: Marche

Anno del Piano di Gestione: 2012

Criteri di unicità: (II)(IV)

Criterio II: Durante la sua breve preminenza culturale, Urbino ha attratto alcuni dei più insigni umanisti e artisti del Rinascimento, che crearono un eccezionale complesso urbano di notevole omogeneità, la cui influenza in Europa arrivò lontano.

Criterio IV: Urbino rappresenta un vertice dell'arte e dell'architettura rinascimentali, è armoniosamente adattata al paesaggio e si fonde in maniera eccezionale con le preesistenze medievali.»

  

Analisi di contesto del caso studio Il “paesaggio urbano storico di Urbino” diventa Patrimonio dell’umanità nel 1998 in quanto complesso urbano omogeneo testimonianza del periodo medievale e rinascimentale italiano. Il Piano di Gestione Nel 2012 si dota di un Piano di Gestione innovativo rispetto a quello degli altri Siti UNESCO italiani poiché ideato all’interno del Piano Strategico della città, strumento partecipato e costruito dal basso attraverso un dialogo costante tra le istituzioni, il settore privato e i cittadini. Il Piano è delineato attraverso obiettivi generali che si suddividono in appositi tavoli di lavoro che saranno la base su cui sviluppare i progetti e le azioni sul territorio. Il Piano Strategico non è un piano urbanistico ma piuttosto un documento costruito dal basso che vuole fornire gli indirizzi per lo sviluppo sociale, economico e territoriale da realizzarsi attraverso piani e progetti specifici. Le azioni sono scelte a partire da una dettagliata analisi di contesto in grado di evidenziare gli elementi di forza e di debolezza della città, le sue potenzialità e gli obiettivi da raggiungere. La costruzione del Piano Strategico è iniziata a partire dal processo di ascolto e confronto delle opinioni e delle proposte dei vari attori locali, verificate rispetto alle situazioni e ai vincoli esistenti. Nella fase successiva di approfondimento e discussione sono stati costituiti dei tavoli di lavoro specifici per facilitare il confronto fra i portatori di interessi e ottenere così delle proposte mirate da sottoporre al dibattito pubblico. Questo processo di selezione ha portato all’individuazione di un numero limitato di linee guida e di azioni e progetti mirati e inseriti in un orizzonte temporale definito, a partire da un elevato numero di ipotesi e proposte. Le problematiche da risolvere e il loro grado di urgenza sono state individuate a partire dalle esigenze degli abitanti e degli stakeholder, attraverso incontri periodici (circa quaranta), convegni e documenti: accessibilità fisica alla città e al territorio, diverse modalità e condizioni dell’ abitare per ridurre il rischio di isolamento fisico, tutela del territorio in quanto risorsa, ottimizzazione
La riqualificazione dello spazio pubblico per valorizzare il territorio. Dal Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga alla “Città UNESCO diffusa dei Gonzaga”.

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dell’offerta formativa e del ruolo di Urbino come importante centro di formazione, valorizzazione e sviluppo delle capacità produttive locali, potenzialità del turismo nelle sue diverse articolazioni e tipologie, necessità di raccordare il turismo sia alle attività culturali e formative sia a quelle agricole. I tavoli di lavoro individuati a partire dalle problematiche sono: Accessibilità, mobilità e comunicazione; Abitare (e agricoltura); Formazione e Innovazione; Industria e artigianato; Commercio; Turismo (e agricoltura); Beni culturali, Ambiente e Paesaggio (gestione del sito UNESCO). Lo spazio pubblico all’interno del Piano di Gestione Azioni per migliorare la fruizione dello spazio pubblico nel paesaggio urbano storico
Mobilità e trasporti Riduzione progressiva del traffico veicolare all’interno del paesaggio urbano storico attraverso la realizzazione di azioni sia a breve sia a lungo termine.

Tra le azioni a breve termine figurano: l’individuazione di ampi parcheggi gratuiti collocati all’esterno del perimetro delle mura (Piantata – Santa Maria, bocciodromo, Sasso, Fornace, ect.) e collegati al paesaggio urbano storico attraverso navette e autobus a chiamata; l’imposizione del divieto di parcheggio sui marciapiedi attorno alle mura e nelle piazze del paesaggio urbano storico e del rispetto della ZTL;il mantenimento della chiusura al traffico per il Corso Garibaldi;l’incentivazione dell’uso di soluzioni quali il car sharing e la mobilità pubblica anche attraverso l’uso di sgravi fiscali sui costi di abbonamento ai mezzi pubblici e per le famiglie senza automobile; il controllo telematico del rispetto della ZTL ed eliminazione dell’accesso temporaneo al paesaggio urbano storico razionalizzando gli accessi e consentendo il permesso motivato solo negli orari di carico e scarico; la regolamentazione degli orari di carico e scarico all’interno del paesaggio urbano storico e prevedendo uno stoccaggio merci nel futuro parcheggio di S. Lucia in attesa della realizzazione della rete infrastrutturale volta a pianificare le consegne entro gli orari di carico e scarico previsti dal Comune.

Tra le azioni a lungo termine figurano le seguenti. La totale pedonalizzazione del paesaggio urbano storico a partire da alcune strade chiuse in via preliminare con dissuasori fissi. La valorizzazione del percorso tra Porta Santa Lucia e la Data (passando per via Bramante e Corso Garibaldi con sosta al Collegio Raffaello) attraverso il recupero della continuità degli spazi (l’ascensore di Mercatale è sufficiente a garantire l’accesso facilitato alla piazza e potrà essere integrato da mezzi a metano o minibus elettrici per collegare i diversi punti della città storica migliorando l’accessibilità). L’incentivazione della mobilità a piedi e in bicicletta e realizzazione di un sistema di percorsi pedonali e ciclabili per favorire l'accessibilità dalle zone contigue al centro (alcune azioni sono il collegamento tra le zone della Piantata, della Piscina e di Piansevero sfruttando la sede stradale attuale opportunamente ridotta grazie all’inserimento del senso unico su via Gramsci, sul tratto della provinciale Montefeltro fino all’innesto di via Di Vittorio e su via Giro dei Debitori). Il collegamento Mazzaferro al paesaggio urbano storico tramite un percorso pedonale attrezzato estendendo quello già presente fino all’incrocio con via Giro dei Debitori e rendendo fruibile il percorso pedonale esistente che raggiunge Mazzaferro attraverso la zona dei Collegi Universitari); potenziare l’offerta della mobilità sostenibile introducendo biciclette elettriche o mezzi affini posizionati fuori le mura e in alcuni spazi pubblici interni alla città. Il privilegiare la fruizione della città durante i fine settimana e nel tardo pomeriggio attraverso una tariffazione dei parcheggi per fasce orarie (far terminare la sosta a pagamento tutti i pomeriggi alle 19). L’ultimazione del parcheggio di S. Lucia. Il completamento della teleferica di S. Chiara e del relativo parcheggio in zona fornace Volponi. L’individuazione di nuovi spazi di sosta per i pendolari, per sopperire alla diminuzione causata dalle azioni descritte sopra (l’eliminazione delle auto dal paesaggio urbano storico impone la destinazione di parte dei parcheggi a ridosso delle mura ai residenti mentre la realizzazione dei percorsi pedonali sacrifica alcune aree di sosta posizionate lungo le strade), attraverso l’analisi dei flussi di traffico in arrivo, l’attrezzamento di nuovi parcheggi satellite (ad esempio Via della Stazione) anche col il servizio di terminal per bus turistici (ad esempio parcheggio in zona Fornace). Il potenziamento dei mezzi pubblici incrementando le corse tra i nuovi quartieri della città (Gadana, Trasanni), i futuri parcheggi satellite e il capoluogo.
Inclusività e accessibilità Realizzazione di una passeggiata pedonale e pianeggiante ricca di poli attrattori.
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Interventi sui componenti dello spazio pubblico Valorizzazione degli spazi pubblici attraverso interventi di cura del decoro urbano quali: definizione di un “Piano di arredo urbano” volto a uniformarne l’aspetto generale; riprogettazione della grafica e della cartellonistica del comune. Azioni per valorizzare l’identità dello spazio pubblico nel paesaggio urbano storico
Gli elementi/caratteri identitari e il valore dialogico dello spazio pubblico Recupero e attrezzamento dei percorsi esistenti sotto mura.
Le funzioni che interessano direttamente/indirettamente lo spazio pubblico Riqualificazione degli spazi pubblici aperti, opportunamente liberati dal traffico, quali luoghi d’aggregazione per eccellenza e realizzazione di nuovi luoghi d’incontro coperti (sale di quartiere, circoli culturali, etc.). Tra le azioni a breve termine figurano: il mantenimento dei luoghi d’incontro e dei servizi esistenti in paesaggio urbano storico quali gli asili, le scuole, il Municipio, il teatro e i cinema; la riattivazione dei campi sportivi presenti presso la scuola Pascoli rendendo pubblico l’accesso al giardino; il ripristino dell’oratorio di S. Spirito nella sua funzione di spazio pubblico; l’inserimento in alcune piazze del centro di attrezzamento urbano specifico limitandole al solo accesso pedonale. Valorizzazione dell’offerta turistica attraverso la realizzazione di nuove strutture anche di rilevanti dimensioni (un grande albergo e un ostello della gioventù) per accogliere anche gruppi numerosi e favorire lo sviluppo sia del turismo congressuale sia di quello associativo, sportivo, religioso e legato al benessere. Evoluzione di una parte della ricettività degli appartamenti privati del paesaggio urbano storico per la realizzazione di un albergo diffuso (anche coinvolgendo le aree rurali come aree di ricezione del turismo del benessere e quindi attrezzabili per il richiamo a eventi legati alla medicina alternativa). Limitazione dell’apertura di nuovi bar, paninoteche e piadinerie favorendo invece l’avvio di altri tipi di attività commerciali rimuovendo inoltre la norma che obbliga i negozi del paesaggio urbano storico a disporre di un bagno a uso esclusivo; valutazione di un’eventuale apertura serale dei negozi e non solo dei locali. Valorizzazione dell’identità commerciale artigianale del Sito: migliorando le attività commerciali favorendo interventi di ristrutturazione dei Palazzi Storici per soddisfare le esigenze del commercio moderno; studiando e favorendo uno stoccaggio deposito merci fuori dalla città per rifornire le attività del centro con mezzi più piccoli ed ecologici; creando uno spazio espositivo permanente per ospitare la produzione e le eccellenze del territorio (eventi espositivi e commerciali all’interno del sistema turistico e alberghiero, Via degli Artisti nel paesaggio urbano storico, etc.); favorendo una politica atta a calmierare gli affitti dei locali. La valorizzazione del percorso tra Porta Santa Lucia e la Data (passando per via Bramante e Corso Garibaldi con sosta al Collegio Raffaello) attraverso il recupero della continuità degli spazi commerciali, il censimento delle attività esistenti e dei vuoti, il coinvolgimento consapevole dei proprietari da parte dell’Amministrazione. Adozione di strategie volte a ripopolare il paesaggio urbano storico e restituire qualità all’abitato: aumentare l’attrattività inserendo sia servizi base per tutte le fasce d’età (attività commerciali, iniziative culturali, cura del decoro urbano e rispetto della quiete pubblica) sia servizi innovativi (internet accessibile a tutti); agevolare l’occupazione degli spazi inutilizzati da parte degli artigiani; realizzare un centro commerciale diffuso attraverso la creazione di un consorzio dei commercianti al fine valorizzare gli spazi pubblici e le attività commerciali; creare luoghi di aggregazione per la vita notturna dei giovani.
Il senso di identità e consapevolezza della collettività Promozione del senso di appartenenza alla città attraverso l’attivazione del “prendersi cura di” con azioni mirate quali ad esempio il coinvolgimento annuale delle contrade in progetti periodici di valorizzazione degli spazi pubblici con premiazione e in coincidenza di feste e altri eventi. Incentivo della frequentazione del paesaggio urbano storico da parte dei cittadini proponendo appuntamenti periodici sorti dalla collaborazione dei soggetti interessati e con caratteristiche culturali, commerciali e gastronomici coordinate tra loro. Rafforzamento dell’identità delle frazioni: promuovendo lo studio della storia e dello stato di fatto dei nuclei storici delle frazioni attraverso tesi di laurea e interventi puntuali di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale; dotando lo spazio pubblico di ciascuna frazione di una bacheca comunale o di uno schermo dove affiggere gli avvisi e le informazioni di interesse collettivo; realizzando un calendario di eventi dedicati alle frazioni e una fiera nel paesaggio urbano storico con spazi espositivi gestiti a ciascuna frazione. Valorizzazione delle frazioni potenziando i luoghi d’incontro e i servizi esistenti (asili, scuole,
La riqualificazione dello spazio pubblico per valorizzare il territorio. Dal Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga alla “Città UNESCO diffusa dei Gonzaga”.

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strutture sportive, parrocchia) per rafforzare l’identità della comunità: gli esercizi commerciali di base sono garantiti attraverso politiche di incentivo per agevolare la loro riapertura (negozio di alimentari, parafarmacia, bancomat, etc.). Miglioramento dell’attrattività del Sito attraverso azioni quali: l’organizzazione di almeno un grande evento e mostre d’arte che coinvolgano un ampio pubblico nazionale e internazionale anche con cadenza biennale; il potenziamento e il coordinamento degli strumenti web coinvolgendo tutti gli attori del turismo locale; la realizzazione di una segnaletica turistica adeguata o di strutture informative chiare da rendere fruibili all’interno della città. Adozione di forme di gestione e valorizzazione degli spazi verdi ad esempio tramite convenzioni tra i cittadini e l’amministrazione per garantire a chiunque di godere di un piccolo giardino anche in paesaggio urbano storico (modello dei jardins partagés di Parigi, dove l’amministrazione mette a disposizione di un’associazione di cittadini uno spazio e della terra, e in cambio l’associazione garantisce la manutenzione e realizza eventi aperti alla cittadinanza). Miglioramento della qualità dello spazio pubblico nelle frazioni attraverso la valorizzazione del ruolo dei Frazionisti (volontari di recente istituzione incaricati di risolvere piccoli problemi) che dotati di un minimo di attrezzature idonee possono svolgere piccoli interventi di manutenzione. Azioni per migliorare la qualità dello spazio pubblico nel paesaggio urbano storico
Ordine e sicurezza urbana Stimolare la cultura della legalità per migliorare l’ordine negli spazi aperti del paesaggio urbano storico attraverso: l’imposizione di sanzioni severe per sfavorire i danni al patrimonio comune e destinando il ricavato a un fondo per i lavori di manutenzione dello stesso; la promozione di campagne di sensibilizzazione per incoraggiare la raccolta differenziata e sfavorire l’abbandono dei rifiuti, incentivazione della cultura del riciclo (es. vuoto a rendere per il vetro). Cura dell’attrezzamento urbano attraverso il potenziamento della manutenzione ordinaria secondo un crono programma degli interventi; pretendere dall’ente incaricato della pulizia e della raccolta rifiuti, un servizio di manutenzione delle isole ecologiche e di spazzamento anche nelle vie secondarie e nei vicoli; pretendere condizioni di decoro minime anche nelle vetrine dei negozi sfitti obbligando i proprietari a pulire e mantenerle in ordine; riqualificazione dei negozi sfitti allestendo le vetrine con sculture, ceramiche, quadri di artisti locali o di studenti dell’Accademia di Belle Arti; pulizia periodica delle mura della città, della pavimentazione di alcune vie e delle facciate degli edifici del centro dall’imbrattamento con bombolette spray; analisi del degrado del paesaggio urbano storico attraverso un censimento delle vie minori e sensibilizzare la cittadinanza al concetto che il degrado si traduce in una perdita di rendita immobiliare. Incremento e manutenzione del sistema del verde urbano e periurbano Adozione di forme di gestione e valorizzazione degli spazi verdi ad esempio tramite convenzioni tra i cittadini e l’amministrazione per garantire a chiunque di godere di un piccolo giardino anche in paesaggio urbano storico (modello dei jardins partagés di Parigi, dove l’amministrazione mette a disposizione di un’associazione di cittadini uno spazio e della terra, e in cambio l’associazione garantisce la manutenzione e realizza eventi aperti alla cittadinanza). Eliminazione parcheggio di quello in superficie nel piazzale di Borgo Mercatale, spazio pubblico da valorizzare in piazza verde. Azioni di valorizzazione del tessuto connettivo in rapporto al territorio
Valorizzazione e tutela del paesaggio Adozione di politiche agricole per valorizzare il paesaggio agrario attraverso il censimento delle forme del paesaggio da tutelare e valorizzare, l’individuazione di forme di incentivo per chi opera preservando le forme del paesaggio (il marchio del biologico potrebbe essere integrato con una ulteriore certificazione di qualità che attesti il rispetto delle forme costitutive del paesaggio). Politiche e strumenti La valorizzazione degli spazi pubblici prevede la definizione di un “Piano di arredo urbano” volto a uniformare l’aspetto generale del paesaggio urbano storico. Il documento “Indirizzi per la salvaguardia e il recupero del Paesaggio urbano storico di Urbino” (Deliberazione consiliare n. 82 del 10 Luglio 2003) indica le procedure per la conservazione del decoro urbano da attuare a opera dei proprietari degli edifici per quanto riguarda la manutenzione delle decorazioni, delle finiture e degli elementi di facciata. Il documento “Indirizzi per la salvaguardia e il recupero del Paesaggio urbano storico di Urbino” (Deliberazione consiliare n. 82 del 10 Luglio 2003) indica le regole generali per il posizionamento e le dimensioni della segnaletica in funzione della gerarchizzazione degli spazi per quanto riguarda la segnaletica stradale (a muro con altezza minima 240 cm e altezza massima 290 cm), le indicazioni di orientamento (a muro con altezza minima 240 cm e altezza massima 290 cm e/o altezza minima 130
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cm e altezza massima 200 cm), informazioni (a muro con altezza minima 130 cm e altezza massima 200 cm), pubblicità a più livelli insegne negozi stradale (a muro con altezza minima 200 cm). Per il collocamento di qualsiasi tipologia di segno a bandiera (se ammissibile) è prevista una altezza da terra di 240 cm. La segnaletica deve inoltre evitare l’occultamento “degli aspetti artistici-ambientali del luogo e i Piani dell’Arredo Urbano dovranno individuare quei luoghi atti a ospitare totem, vetrinette, espositori realizzati per contenere i segnali e i simboli del linguaggio cittadino” (Deliberazione consiliare n. 82 del 10 Luglio 2003, pag. 28). Nelle zone pedonali la segnaletica dovrà essere a misura di pedone e progettata in modo tale da essere raccolta per gruppi di informazione ed evitare la sovrapposizione di simboli e linguaggi.