Urbinati indimenticabili

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Cristiano  Alessandroni

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Poesie "Un brindisi":

Copertina/Editoriale

Present. di E. Garulli

 

A motiv dla macchina

Un brindisi
Pensiero d'amore
Compleanno
Viaggio di nozze
El prim de magg
Ricordo I°
Ricordo II°

 

  Poesie scritte a mano:

  In corsia

  El presep

  Lunedì di Pasqua

 

 

 

Cristiano Alessandroni è nato il 5 ottobre 1937 a Urbino, dove ha vissuto e lavorato.

Uno dei suoi ultimi impieghi è stato all'Università degli Studi di Urbino presso l'Istituto di Scienze Filosofiche e Pedagogiche.

Aveva un debole sentimentale mai esplicitamente confessato per Carla G. impiegata presso la segreteria dell'Università.

Ci ha lasciato il 9 dicembre 2004

 

 

Raccolta di poesie: "Un brindisi"

a mia madre

 

Stampato nella Sezione di tipografia

dell'Istituto Statale d'Arte di Urbino,

ottobre 1980

 

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Presentazione

di Enrico Garulli

Dire che questi tentativi poetici di Cristiano, custode vigile e premuroso del nostro lavoro quotidiano, siano solo uno sfogo, un bisogno di evasione, o anche un documento della nostra nevrosi, non è forse esatto, in quanto c'è in essi anche un bisogno di affidare alla traccia della penna l'humus informe del vivere quotidiano per sottoporlo a quella catarsi che diventa completa solo nella poesia.

Affidandosi al vernacolo e tentando la difficile via del ritmo, ma rivolgendosi anche ad altre forme di espressione, nelle quali Cristiano aveva cominciato ad affinarsi sotto la guida sapiente della Scuola d'Arte di Urbino, sono qui resi nei modi consentiti, spesso con arguzia e sincero sentire, quei fatti della vita di ogni giorno che più ci colpiscono: il ricordo della mamma, la tenerezza per chi si affaccia alla vita, il ricordo struggente di chi ci ha lasciati, un viaggio attraverso un mappamondo che rende asettiche le brutture del nostro pianeta. Né poteva mancare un frammento di discorso amoroso, pardon, un'offerta d'amore in piena regola, chissà se ricambiata, come in altri tempi.

Che dire di più?  E' già per sé meritorio aver sentito il bisogno di filtrare in un linguaggio meno usuale le esperienze quotidiane delle nostre eterne illusioni, altrimenti materiale minaccioso del profondo. Chi conosce il poeta ne apprezzerà la fatica umile e alla tentazione, spesso facile e gratuita delle riserve di ogni tipo, farà forse seguire una più umana simpatia per chi, come Cristiano, è compagno di lavoro e nostro fratello.

Enrico Garulli   

Urbino, estate 1980

 

 

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A motiv dia macchina

Urbino, 13 Luglio 1973

A motiv dla macchina per com
parchegg guid e vaggh
me chiamen el biolchet !
I vigil en scriven pió
me salutten sai cinq ditta !
Me fan sentì mal !
I', com è vera ch'me chiam Pietre,
staggh mal Sass ! Malé tl'ara,
rusp ! Malé se ch' vaggh !
 

 

 

 

 

 

Un brindisi
Urbino, 9 Giugno 1974

Raccontavano le vostre mamme
sedute davanti casa
presso le mura che cingon
la città:
da piccoli per addormentarvi
costrette eran a cantarvi
lungamente
(Dove sta Zazzà).
Otello, Renza sposi
il mio augurio è questo:
negli impegni
nelle più piccole e grandi gioie
che la vita a due vi darà,
di continuare sempre a cantare
(Dove sta Zazzà).

 

 

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Pensiero d'amore
Urbino, 15 Ottobre 1974

Osservo !
guardo e scopro
di non essere più un fiore
di primo taglio,
ma neanche un giglio piegato.
Attorno al mazzo il vinco è legaccio
ed ha la sua importanza.
Accessibile incontro
è soltanto l'amore
fatto anche di quel po' di Fede
che ognuno ha.
Sono scosso dal tuo color di cera,
limpido latte.
Non oso farti obbligo alcuno,
capirei subito
un tuo tenero consenso
oppure un no.
 

 

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Compleanno
Urbino, 5 Novembre 1974

Oggi siam qui insieme
per festeggiare Giacomo
che il primo anno fa,
nostro amore, nostro vanto,
speranza gioia nostra,
quasi una preghiera.
 

 

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Viaggio di nozze
Urbino, 13 Maggio 1976

Vorrei fare il giro del mondo,
impossibilitato
ho acquistato un mappamondo
l'ho comprato insieme a te
ed ora giro giro sempre
per mano insieme
a te.
 

 

 

 

 

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El prim de magg
Urbino, 1 Maggio 1976.

A tavola el prim de Magg
festa del lavoro,
è un bel veda
a giuchè ma 'l gatt,
sa 'l vin in tla buttiglia
el cunil mort tel piat.

 

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Ricordo I°
Urbino, 9 Maggio 1977.

Portasti la tua esperienza
fin sul lago di Varano
dove un istmo di terra
divide l'acqua dolce
da quella salmastra del mare.
Ci fai pensare alla mescolanza
del dolce-amaro della vita.
Ci consola il ricordo della
tua persona, la tua figura:
i bambini ti amavano
perchè con uguale amore
li sapevi fare tuoi.

 

 

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Ricordo II°
Urbino, 10 Novembre 1979

Cerco Sandrino, esco in piazza.
guardo dietro le colonne,
percorro le pareti ad altezza d'uomo
c'è il suo gruppo
che non ha la mia angoscia
la mia apprensione.
Nonno per poco tempo,
tempo che noi
cerchiamo di riempire d'infinito.
Nello sport sei ricordato
centrocampista mediano di riguardo.
Nel lavoro sapevi essere fine,
abituato a tirar dritto,
un giorno ti scoprii perplesso
un po' crucciato;
lavoravi ad un ingresso importante,
mettendo un gradino sull'altro
ti accorgesti della non giustezza
dei marmi,
costretto a rimediare
con una zoccola di riporto,
per non procedere a zig zag.
 

 

In corsia

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EL PRESEP

 

 

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LUNDE' DE PASQUA

 

 

 

 

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