Sister Mary Bacchielli

il nuovo amico - 11 marzo 2003

Ecco il racconto di Sister Mary Bacchielli da S. Pietro in Gaifa, una storia missionaria urbinate, di una suora che in America si è sempre dedicata ai bambini handicappati, in un ordine religioso femminile riminese, fondato dalla Beata Elisabetta Renzi (1786-1859- di famiglia urbinate per parte della madre Vittoria Boni.  Oggi Sister Mary ha 87 anni e vive fra i suoi assistiti in Louisiana.  E' un'istituzione in questo campo del volontariato sociale, riconosciuta dai Kennedy, da Giovanni Paolo II, dal generoso ambiente missionario italiano. In Urbino le Maestrie Pie dell'Addolorata hanno una casa in via Piave, dove abitava don Firminio Poggiaspalla.

 

 

Nasce a S. Stefano di Gaifa da famiglia artigiana

Urbino - Un tempo eravamo orgogliosi di quei concittadini che, lasciata la nostra terra, si erano fatti strada lontano, mettendo a buon frutto il loro talento ed evidenziandosi per le cose notevoli da loro compiute. Oggi, frastornati da una cultura chiassosa e futile che ci impone modelli soltanto consumistici e che ci induce ad apprezzare solamente la notorietà televisiva, da audience, siamo troppo distratti, e nello stesso tempo ingrati, per considerare e riflettere su ciò che questi nostri figli hanno fatto, spesse volte umilmente e qualche volta anche in maniera eclatante, fuori del nostro territorio e su quanto del nostro patrimonio umano e culturale, in altre parole della nostra identità, abbiano versato nel grande fiume della civiltà contemporanea.

Le ormai varie pubblicazioni sui "marchigiani famosi", più che rimediare a questa nostra disattenzione, ci fanno invece vedere quanti sono i vuoti lasciati e ci convincono che il metro della notorietà è effimero, inadeguato ed ingiusto.

E' nel tentativo di riallacciare il filo della memoria e di rimediare alla nostra mancanza che ci accingiamo a parlarvi di Suor Maria Bacchielli e delle sue consorelle, umili figure che hanno portato un raggio di luce e di speranza in una delle tante zone d'ombra e di sofferenza che purtroppo ancora allignano nelle più svariate regioni del mondo, povere o ricche che esse siano.

Maria Lina Giuseppina Bacchielli nata l'8 settembre 1916 a S.Stefano di Gaifa, Urbino, fu battezzata da Don Gino Palazzi. Era di famiglia artigiana molto operosa e stimata che godeva di un discreto tenore di vita: il fratello era fabbroferraio e «la sua fucina era un vivace luogo di ritrovo della gente del posto. Devota fin da bambina, sviluppò presto una forte vocazione per la vita religiosa e sentì subito il desiderio di superare gli stretti confini della sua piccola comunità per portare il suo aiuto ai bisognosi ed agli afflitti. Ma l'ambiente, famigliare ove tutti erano impegnati in attività pratiche e produttive, osteggiava in tutti i modi questa sua vocazione per cui soltanto a 20 anni, quando conseguì la maggior età, poté emanciparsi dai vincoli famigliari e realizzare il suo proposito di farsi suora. A quell'età quindi entrò nell'ordine delle Maestre Pie dell'Addolorata la cui Casa Madre si trova ancora a Rimini. Nel 1947, poco prima di trasferirsi in America, come diremo poi, conseguì il diploma di infermiera presso la Casa di Cura Policlinica Villa Assunta di Rimini.

 

Con le suore di Madre Renzi

L'ordine delle Maestre Pie dell'Addolorata era stato fondato a Coriano nel 1839 da Madre Elisabetta Renzi (nata a Saludecio nel 1786 e morta a Coriano nel 1859-, figlia di Giambattista Renzi di Saludecio e di Vittoria Boni di Urbino (di famiglia iscritta alla nobiltà urbinate-. Con l'Istituto di Coriano Madre Elisabetta Renzi volle creare una struttura atta a promuovere l'educazione umana e religiosa delle ragazze giovani, delle donne e delle loro famiglie, come pure dei bambini bisognosi, nei villaggi della Romagna. Tale progetto nasceva dall'osservazione diretta della realtà sociale, economica e religiosa di allora, tant'è che la Chiesa, vedendo in ciò un intento di promozione sociale ed educativa, approvò il nuovo Istituto che rapidamente crebbe nel numero dei suoi membri come pure nel numero di scuole, oratori ed orfanotrofi. Nel giro di poco tempo, infatti, l'Istituto si espanse creando sedi anche a Sogliano, Roncofreddo, Faenza (fuori diocesi-, Savignano di Romagna, Cotignola e Mondaino (in Urbino esiste oggi una piccola comunità alloggiata nella ex-casa del defunto mons. Firminio Poggiaspalla in Via Piave-.

Ma fin dall'origine l'aspirazione di Madre Elisabetta Renzi, che fu beatificata nel 1985, era di estendere l'azione dell'Istituto oltre i confini della Romagna e di poter svolgere l'opera di educazione religiosa e di assistenza morale e materiale in qualsiasi paese ove vi fossero poveri e bisognosi che le istituzioni pubbliche continuavano ad ignorare. La prima grande occasione fu offerta nel secondo dopoguerra quando Madre Zita Verni, Superiora Generale della Congregazione di Nostra Signora Addolorata, ebbe l'opportunità nel 1946 di incontrare a Roma il Vescovo Charles P. Greco di Alexandria, Louisiana, e di manifestargli il proposito di costituire un gruppo missionario negli Stati Uniti. Da parte sua il Vescovo Greco da tempo stava pensando di istituire negli Stati Uniti, che ne erano totalmente sprovvisti, una scuola per bambini svantaggiati. Da questo incontro nacque quindi un progetto coraggioso e ben meditato che ben presto confermò pienamente la lungimiranza degli ideatori.

 

In missione negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti erano usciti da poco vincitori di una guerra che aveva devastato varie parti dei mondo ed erano ora impegnati a potenziare la propria posizione militare ed economica in vista dei nuovi conflitti che già si presentavano nella scena mondiale. Se da un lato il New Deal rooseveltiano, perseguito poi anche dal successivo Presidente Truman, continuava a mitigare i grandi squilibri sociali interni ed il varo del Piano Marshall nel 1947 interveniva a sostenere le economie depresse dei paesi devastati dalla guerra, l'avvento del maccartismo a partire dagli anni '50 ebbe invece ripercussioni negative sulla situazione interna ed acuì i tanti problemi materiali, sociali ed ideologici che travagliavano il mondo americano di allora. Di questa situazione ne facevano le spese proprio i ceti più bisognosi per i quali la poderosa macchina americana continuava ad usare disattenzione e trascuratezza. In definitiva la scelta di Madre Verni e del Vescovo Greco fu saggia e concreta: si poteva operare laddove c'erano necessità d'intervento impellenti e nello stesso tempo in un contesto di grandi mezzi finanziari.

Fu così che un gruppo di 13 suore della Casa Madre di Rimini si imbarcò nel 1947 ed intraprese un lungo ed avventuroso viaggio verso la Louisiana, Stati Uniti, un mondo a loro totalmente sconosciuto. Ecco i loro nomi:

Maria Bacchielli, Antonietta Baroncini (deceduta-, Martina Bernabè, Lucia Cannini (deceduta-. Annunziata Colomboni, Maria Cuccioli, Angelina Fellini (deceduta-. Elena Marcantognini, Rosina Mini (deceduta-, Caterina Palazzi, Zita Renzi (deceduta-, Santina Vincenti, Natalina Urbinati.

Il primo grosso problema di queste suore pioniere fu quello della lingua, dato che nessuna di loro conosceva l'inglese. Vennero aiutate nell'apprendimento dell'inglese in tutti i modi possibili: a loro furono affiancate all'inizio persone che conoscevano bene l'ambiente ed i costumi locali (i bambini assistiti inizialmente provenivano prevalentemente dai ghetti negri- e se le suore avevano parenti americani venivano coadiuvate anche da loro.

 

A Clarcks in Louisiana in un vecchio albergo

La prima sede del gruppo fu un vecchio albergo di Clarks, piccola cittadina della Louisiana, acquistato con vari altri annessi dal Vescovo Greco. L'attività di assistenza e recupero ebbe inizio con sette bambini handicappati, ma tre anni dopo il loro numero era già salito a circa 300. Questi bambini venivano da 34 diversi stati della Confederazione. L'Istituto rimase per più di vent'anni a Clarks e fu poi trasferito ad Alexandria, il più importante centro della Louisiana centrale. Ad Alexandria ebbero subito a disposizione ben dodici edifici ed un terreno molto ampio, tant'è che successivamente poterono costruire altri edifici moderni appositamente progettati ed attrezzati per provvedere all'addestramento e al recupero dei bambini svantaggiati. L'istituto ora potè includere nel suo organico anche consulenti esterni, medici ed infermieri specializzati che coadiuvavano con le suore il cui compito specifico era di accudire, addestrare ed educare direttamente i bambini.

Oggi gestiscono due scuole elementari aperte a tutti i bambini svantaggiati senza distinzione di religione, colore e nazionalità; due istituti per handicappati mentali; tre case famiglia per handicappati mentali.

 

 

Sister Mary Bacchielli

Tredici suore per bambini handicappati

 

All'inizio le tredici suore erano state ammesse negli Stati Uniti con permesso temporaneo e questo permesso era stato poi prolungato per altri 15 mesi in via del tutto eccezionale, vista la loro opera indispensabile ed insostituibile. Ma a quel punto la situazione era divenuta drammatica, perché le leggi americane sull'immigrazione erano inesorabili e le suore avrebbero dovuto rimpatriare. Il Vescovo Greco corse a Washington e con l'aiuto dell'allora giovane senatore John Kennedy riuscì a far approvare dal Congresso una legge speciale per consentire alle suore di rimanere.

Il fatto straordinario è che nell'Istituto ogni bambino riceve una assistenza ed una istruzione individualmente mirate e rapportate alle sue capacità di recupero mentale, fisico, sociale. Si fa di tutto perché questi bambini acquisiscano il maggior grado possibile di autonomia e sviluppino abilità funzionali e capacità di socializzazione. Vi operano logopedisti per il miglioramento delle loro capacità comunicative e altri specialisti che cercano di sviluppare le loro abilità fisiche ed occupazionali. Vi sono a disposizione anche psicologi ed esperti di dietetica. Quando è necessario si ricorre anche a consulenze ed interventi esterni. In molti casi l'istituto ospita anche i famigliari dei bambini (family houses-, perché la presenza e l'opera dei famigliari è in certi casi indispensabile. Si da molto spazio alle attività ricreative, perché queste agevolano molto il recupero dei bambini le cui attività devono svolgersi il più possibile "in comunità". Per questo l'Istituto è dotato di campi da minigolf, tennis, pallacanestro, baseball, e anche di piscine e palestre e luoghi protetti o chiusi dove poter svolgere tutte queste attività al coperto anche nella stagione invernale.

Attualmente l'Istituto ospita 152 bambini e giovani dai 3 ai 21 anni di età senza distinzioni di razza e di appartenenza religiosa. Il campus nel suo complesso dispone di un ampio territorio alla periferia di Alexandria con una cappella, un campanile, molte fontane ed un parco attrezzato e con bella vegetazione. Nel 1997 le suore celebrarono il cinquantenario del loro arrivo in America con una messa solenne nella Chiesa Cattolica del Sacro Cuore di Moreauville (Alexandria- e la stampa non mancò di dar rilievo all'avvenimento e mettere in evidenza l'importanza dell'opera svolta dal gruppo ed in particolare da Suor Maria Bacchielli per la sua totale dedizione ai bambini e la sua grande capacità di comunicazione e bravura anche con i casi più diffìcili. In quella occasione il Governatore della Louisiana Poster, assieme ai membri del Comitato della Sanità, andò in visita ufficiale al St. Mary's Training School del quale erano giunti ai suoi orecchi giudizi lusinghieri. Alla fine della visita commentò che quanto aveva verificato superava ogni sua aspettativa. Sui giornali d'America apparivano frequentemente lettere di encomio da parte delle famiglie per Sister Mary B. e le sue consorelle, visti i risultati raggiunti nel recupero dei loro bambini.

 

 

Sister Mary Un'istituzione

Di questa realtà Suor Maria Bacchielli è stata sempre uno degli assi portanti.

Assieme alle sue consorelle del gruppo originario ha conseguito la cittadinanza americana nel 1955. Nel 1974 ha conseguito la laurea in scienze specializzandosi nei problemi dei bambini handicappati presso il Collegio Our Lady of Holy Cross di New Orleans. L'anno successivo ha conseguito il diploma per l'insegnamento a livello elementare e il diploma specifico per l'insegnamento ai bambini ritardati nelle scuole statali della Louisiana.

Sister Mary B. è spesso ritratta nei giornali locali con i suoi bambini. I giornali pubblicano frequentemente attestati di benemerenza, riconoscimenti e lettere di ringraziamento da parte delle famiglie per l'opera di educazione e recupero dei loro bambini. Anche le varie brochures che descrivono l'Istituto (St. Mary's Residential Training School- la ritraggono spesso in mezzo ai suoi bambini che ripagano con affetto la sua opera caritatevole. Sr. Mary B. è un personaggio chiave di questo ambiente e di tutta la vicenda che ha portato alla realizzazione di questo straordinario centro di educazione e recupero degli handicappati (God's special Children-.  (Foto: Alexandria - Sister Mary (a destra- con un gruppo della Prima Comunione l'8 maggio 1994-.

Suor Maria si sposta frequentemente da un edificio all'altro del vasto campus in bicicletta, tant'è che i bambini, così abituati a vederla pedalare, l'hanno soprannominata Suor Maria Bicicletta (Sr. Mary Bike-.

Ha sempre tenuto stretti e costanti rapporti con le famiglie dei bambini assistiti facendo da tramite tra i bambini stessi e il loro ambiente famigliare, perché nel caso degli handicappati è molto importante intervenire anche sulle famiglie e desumere da questi contatti indicazioni utili ad impostare il lavoro di recupero. In poco tempo riusciva a stabilire coi suoi bambini un rapporto di fiducia e profondo affetto: uno di questi, un bambino di tre ai un giorno le ha detto che le voleva tanto bene e che desidera tanto sposarla. Ecco un esempio delle tante lettere che S Maria ha ricevuto dai genitori dei bambini assistiti:

Cara Suor Bicicletta,
la pensiamo spesso. Lei è una persona straordinaria e la ringraziamo tanto per le amorose cure che presta al nostro Bradley e a tutti gli altri bambini. Se ci fossero più persone come Lei il mondo sarebbe meraviglioso. Spero che stia bene. Le vogliamo tanto bene e Le auguriamo le migliori cose. Lei è come un raggio di sole che attraversa la vita di tutti coloro per i quali Lei costantemente si prodiga.
Con tutto il nostro bene,            Patricia and Robert

 

Nella sua opera di catechesi si e sempre valsa molto di giù poesie e canti ed è stata apprezzata dal parroco di St.Mar l'abilità, l'entusiasmo e l'energia con cui si è sempre dedic; suo lavoro. Collocata a riposo nel 2001 si è ritirata nel com principale di Our Lady of Sorrows di Shreveport.

 

 

 

Suor Mary in pensione

Una storia italiana

 

Presso il St. Mary opera un comitato dei genitori che controlla e coopera con le attività del centro. In occasione del pensionamento di Suor Maria la Presidente del comitato ha diffuso la seguente lettera: Vi informo con la presente che Suor Maria Bacchielli sarà presto collocata a riposo e si ritirerà nella Casa Madre della Nostra Signora Addolorata di Shreveport. Suor Maria è una delle suore fondatrici di St. Mary e collocandosi a riposo lascerà un gran vuoto fra di noi. La sua costante dedizione ed il grande affetto per i nostri bambini sono stati un dono del cielo. Con la sua straordinaria bravura è sempre riuscita a comunicare con i nostri bambini e a confortarli. Me la ricordo sempre arrivare in bicicletta per venire a raccontarci l'ultima storiella divertente sulla vita della comunità. Son certa che anche voi conoscete alcune di queste storielle con le quali Suor Maria ravvivava le nostre speranze. Vorrei che voi tutti scriveste una lettera a Suor Maria per ringraziarla di tutto ciò che essa ha fatto per il recupero dei nostri figli. Questa straordinaria vicenda, alla conclusione del nostro resoconto, ci induce a qualche considerazione sulla portata umana, ideologica e storica dell'opera svolta: pri-nf^j^J^.l.ì-xuam^vtìLmrn un o-pera~a*ècìsamente anti-razzista in un 'America ancora profondamente dilaniata dai conflitti razziali; secondo, che la loro opera a favore dei bambini svantaggiati (diversi di colore, di religione, nel fisico, nella mente- fu una rottura dei tabù sociali ed ideologici che ancora caratterizzavano quel paese uscito vincitore dalla guerra, ma ancora troppo disattento ai problemi sociali interni. In altre parole si può dire che il loro movimento fu una illuminata premonizione degli avvenimenti che porteranno poi alle aspre lotte per i diritti civili che si svilupparono dalla fine degli anni 50 in poi; terzo, che nel secondo dopoguerra i paesi coinvolti nel conflitto erano troppo impegnati a ricostruire per rendersi conto delle disastrose ancora caratterizzavano quel paese uscito vincitore dalla guerra, ma ancora troppo disattento ai problemi sociali interni. In altre parole si può dire che il loro movimento fu una illuminata premonizione degli avvenimenti che porteranno poi alle aspre lotte per i diritti civili che si svilupparono dalla fine degli anni 50 in poi; terzo, che nel secondo dopoguerra i paesi coinvolti nel conflitto erano troppo impegnati a ricostruire per rendersi conto delle disastrose situazioni in cui versava gran parte del terzo mondo e dei grossi squilibri sociali all'interno dei loro stessi sistemi.

Lousiana - Suor Mary incontra il Papa in visita pastorale negli USA

 

Le Maestre Pie dell'Addolorata si resero subito consapevoli di questa drammatica realtà ed incominciarono ad aprire missioni in molte parti del mondo dove i bambini erano più facilmente vittime delle ingiustizie sociali, della povertà e dell'analfabetismo. Questa loro apertura verso gli svantaggiati di tutto il mondo, ed in particolare di quello economicamente e socialmente meno sviluppato, le ha portate ad operare fattivamente in paesi come il Messico, il Brasile, il Bangladesh, lo Zimbabwe, le Filippine e oggi anche l'Albania. La loro linea multietnica e di equità e giustizia sociale, ispirata ai dettami di Giovanni XXIH°, verrà poi rilanciata e sostenuta anche da Papa Woytila che non mancherà di dare un giusto riconoscimento alle protagoniste di questa straordinaria impresa.

A cura di Rolando Bacchielli.