GENNAIO 2008 Giovedì 10 Ore 16.00
Dott.ssa Giacinta Chiappini
Il Museo Montemartini a Roma:
recupero e innovazione urbanistica
|
|
Dott.ssa Giacinta Chiappini
Giacinta Chiappini non è nata a Cagli, ma è tanto cagliese che proprio questi giorni è stata eletta, con espressione di voto di tutte le associazioni di volontariato della città, Presidente della commissione per l’assegnazione del premio “il Cagliese”, una iniziativa della locale Associazione Giochi Storici nata “dalla sentita esigenza di dare il giusto riconoscimento al lavoro di tutte quelle persone che, vuoi per il profondo amore che le lega al proprio paese, vuoi per il fermo convincimento con cui credono nelle sue potenzialità, vuoi per l'intimo desiderio di tramandare e far conoscere tutte le cose belle ed uniche che la nostra Cagli ha da raccontare, si sono adoperate per anni, in silenzio, senza autocompiacimento e senza plauso alcuno”. Ecco quindi, riferite proprio da lei, le sue note biografiche:
Sono nata a Civitanova Marche (MC). Non avevo ancora compiuto due anni quando mio zio, Achille Chiappini, venuto a trovare mio padre che stava male, mi portò a Cagli, dove egli risiedeva con la moglie e dove prestava servizio nella locale Caserma dei Carabinieri con il grado di maresciallo. Di lì a pochi giorni mio padre morì; allora mia madre, dopo aver sistemato le cose a Civitanova, mi raggiunse per prendermi e trasferirci entrambe a Roma dove mio fratello, già sposato, risiedeva. Dovevamo stare a Cagli pochissimo, circa tre mesi. Nel frattempo andammo ad abitare nella casa di Maria Vivani, soprannominata “Maria del Disegno” perché disegnava corredi, capi di abbigliamento, ecc.; ma come fu, come non fu, allo scadere dei tre mesi mia madre decise di non trasferirsi, così rimanemmo a Cagli dove ancora mi trovo e dove abito la stessa casa che Maria Vivani, in seguito, mi lasciò in eredità. A Cagli ho frequentato le scuole elementari e medie, poi sono andata in Urbino per frequentare l’Istituto Magistrale; lì ho alloggiato presso il collegio “Laura Battiferri” gestito dalle suore “Maestre Pie Venerini” e nel 1962 mi sono diplomata. Per guadagnare qualcosa e, soprattutto, per potermi preparare all’esame di concorso seguendo le lezioni di un professore pesarese, sono andata a lavorare come istruttrice nel collegio “Zandonai” di Padre Damiani a Pesaro. Sono stati tre anni duri, difficili ma anche proficui, perché finalmente, nel 1967, ho vinto il concorso magistrale e sono entrata di ruolo. Ho insegnato per alcuni anni in frazioni dei Comuni di Cagli e di Acqualagna, poi, dal 1979, a Cagli capoluogo, fino al 1999, quando sono andata in pensione. Cattolica praticante ed impegnata in parrocchia, da anni sono catechista e faccio parte di alcune associazioni di volontariato. Sono anche “priora” del “Terz’ordine domenicano” di Cagli. Ho molti hobby; direi, anzi, troppi. Soprattutto mi piace molto leggere e viaggiare; ho visitato tantissime nazioni europee ed extraeuropee. Adoro i paesi del Medio Oriente: caldi, con le loro atmosfere, la loro confusione, i loro colori; Israele, la Giordania, la Libia, il Marocco, la Tunisia, mi sono entrati veramente nel cuore, per non parlare dell’Egitto con la sua affascinante civiltà. Forse è una questione di geni, di DNA, essendo mia madre nata a Tunisi da genitori siciliani. La città che comunque amo di più è Roma. Ho lì la mia famiglia: mio fratello e due nipoti splendide che amo molto e di cui sono orgogliosa. La grande, Guglielmina, è insegnante di lettere in un istituto tecnico; l’altra, Maria Grazia, è medico e dirige il reparto di emodialisi presso l’Ospedale “Fate bene fratelli”, sull’Isola Tiberina. Con loro, o qualche volta da sola, vado sempre alla ricerca di luoghi “insoliti”, “particolari”, poco conosciuti, lontani dai consueti giri turistici. Da quando sono in pensione frequento l’UNILIT, l’Università della Terza Età; è per me un modo piacevole di incontrare persone, di seguire lezioni interessanti, di mantenermi in contatto con la vita sociale cittadina. E nell’UNILIT è anche, da poco, entrata a far parte del Comitato Operativo. Complimenti quindi a Giacinta.
|