Qualche breve cenno geografico, storico, antropologico è
d’obbligo quando ci si accinge a parlare d’Africa. Sia le
nostre scuole, sia i nostri media poco ci informano su questo
continente e sempre limitatamente alla miseria e alla fame che
non sono certo esaustivi della ricca congerie di culture,
storie, economie, religioni che in questo continente convivono.
Qualche informazione occorre dunque per tessere una rete di
conoscenze comuni e rendere più comprensibili trame, racconti e
storie.

L’Africa è il nucleo centrale della Pangea da cui si staccarono
le zolle continentali; eventi geologici hanno provocato
sprofondamenti e innalzamenti della crosta terrestre producendo
strani e meravigliosi paesaggi e provocando la profonda
spaccatura che attraversa la zolla africana orientale fino al
Mar Rosso: la Rift Valley.
L’equatore divide quasi simmetricamente a metà il continente
tanto che, allontanandoci da esso, procedendo sia verso sud, sia
verso nord, si incontrano gli stessi climi: equatoriale,
tropicale, secco, temperato e gli stessi ambienti: foresta
equatoriale, foresta pluviale e savana, deserto caldo, macchia
mediterranea.
Una ricchezza enorme di genti, gruppi etnici e culture popolano
il grande continente (vasto 3 volte l’Europa), si intende con
etnia un gruppo umano in cui siano
evidenti elementi comuni: lingua, cultura, storia.
A nord si incontrano gli Arabi, i Saharawi, i Berberi, a sud del
Sahara verso ovest i Peul, Dinca, Nuer, a nord est i popoli
Nilotici, dalle foreste del Congo i gruppi Bantu sono scesi
verso sud dove, a contatto con i forti guerrieri Zulu, hanno
preferito ripiegare, in direzione nord-est, risalendo lungo la
Rift Valley.
Il paese che ci racconterà un po’ di storie d’Africa è il
Malawi, a sud del continente, da qui ha inizio la Rift Valley
con il suo primo lago: il Malawi (un tempo Nyassa).
È con il Malawi che avviene il nostro incontro con l’Africa,
perché Cagli ha un legame lontano con questo paese: tra gli anni
’50 e gli anni ’60 circa 12 famiglie di cagliesi sono emigrate
per lavoro verso questa terra.
Le storie che questa ‘nostra Africa’ racconterà fanno parte
del patrimonio che accomuna tutta l’umanità, come dice Levis
Strauss, gli uomini sulla Terra hanno tutti gli stessi bisogni a
cui danno risposte meravigliosamente ricche e varie, che
dipendono dall’ambiente in cui vivono, dalla loro storia di
incontri e contatti, dalle loro conoscenze e scoperte.
Tutti gli uomini hanno bisogno di nutrirsi, di ripararsi, di
conoscere, di curarsi, di divertirsi, non sono così ovvie,
come può sembrare, le modalità con cui si può rispondere a
tali bisogni.
Le mie storie ci permetteranno di incontrare un altro modo di
guardare il mondo, di trovare soluzioni, di creare relazioni,
in breve di “sbanalizzare l’ovvio”.
Saranno le feste, i riti del ciclo della vita, comuni
a ‘ noi’ e a ‘loro’, gli argomenti della nostra
narrazione.
Solo incontrandosi, confrontandosi, conoscendosi, è possibile
capire e inevitabilmente costruire un futuro di
esperienze di solidarietà e di pace.
Si veda (cliccare):
www.sottosopra.135.it
 
www.unilit-it
per rivedere sunti ed
immagini del programma svolto, entrare nella pagina di
Cagli e da qui nella
sezione calendario-programma,
quindi cliccare sul nome
del relatore
(si può
accedere direttamente al calendario-programma con
http://www.unilit-pu.it/Cagli2007-08.htm)
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