FEBBRAIO  2008              Lunedì  11  Ore 16.00

 Prof.ssa Fabiana Grilli
 

“Culture a confronto: Storie d’Africa”

 

Qualche breve cenno geografico, storico, antropologico è d’obbligo quando ci si accinge a  parlare d’Africa.  Sia le nostre scuole, sia i nostri media  poco ci informano su questo continente e sempre limitatamente alla miseria e alla fame che non sono certo esaustivi della ricca congerie di culture, storie, economie, religioni che in questo continente convivono.

Qualche informazione occorre dunque per tessere una rete di conoscenze comuni e rendere più comprensibili trame, racconti e storie.

 

L’Africa è il nucleo centrale della Pangea da cui si staccarono le zolle continentali; eventi geologici hanno provocato sprofondamenti e innalzamenti della crosta terrestre producendo strani e meravigliosi paesaggi e provocando la profonda spaccatura che attraversa la zolla africana orientale fino al Mar Rosso: la Rift Valley.

L’equatore divide quasi simmetricamente a metà il continente tanto che, allontanandoci da esso, procedendo sia verso sud, sia verso nord, si incontrano gli stessi climi: equatoriale, tropicale, secco, temperato e gli stessi ambienti: foresta equatoriale, foresta pluviale e savana, deserto caldo, macchia mediterranea.

 

Una ricchezza enorme di genti, gruppi etnici e culture popolano il grande continente (vasto 3 volte l’Europa), si intende con etnia un gruppo umano in cui siano evidenti elementi comuni: lingua, cultura, storia.

A nord si incontrano gli Arabi, i Saharawi, i Berberi, a sud del Sahara verso ovest i Peul, Dinca, Nuer, a nord est i popoli Nilotici, dalle foreste del Congo i gruppi Bantu sono scesi verso sud dove, a contatto con i forti guerrieri Zulu,  hanno preferito ripiegare, in direzione nord-est, risalendo lungo la Rift Valley.

 

Il paese che ci racconterà un po’ di storie d’Africa è il Malawi, a sud del continente, da qui ha inizio la Rift Valley con il suo primo lago: il Malawi (un tempo Nyassa).

È con il Malawi che avviene il nostro incontro con l’Africa, perché Cagli ha un legame lontano con questo paese: tra gli anni ’50 e gli anni ’60 circa 12 famiglie di cagliesi sono emigrate per lavoro verso questa terra.

 

Le storie che questa ‘nostra Africa’ racconterà fanno parte del patrimonio che accomuna tutta l’umanità, come dice Levis Strauss, gli uomini sulla Terra hanno tutti gli stessi bisogni a cui danno risposte meravigliosamente ricche e varie, che dipendono dall’ambiente in cui vivono, dalla loro storia di incontri e contatti, dalle loro  conoscenze e scoperte.

Tutti gli uomini hanno bisogno di nutrirsi, di ripararsi, di conoscere, di curarsi, di divertirsi,  non sono così  ovvie, come può sembrare,  le modalità con cui si può  rispondere a tali bisogni.

Le mie storie ci permetteranno di incontrare un altro modo di guardare il mondo, di trovare soluzioni, di  creare relazioni, in breve di “sbanalizzare l’ovvio”.

 

Saranno le feste, i riti del ciclo della vita, comuni a ‘ noi’ e a ‘loro’, gli argomenti della nostra narrazione.

 

Solo incontrandosi,  confrontandosi, conoscendosi, è possibile capire e inevitabilmente costruire un futuro di esperienze di solidarietà e di pace.

 

Si veda (cliccare): www.sottosopra.135.it

 

 

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