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Unilit Urbino

Iaia Lorenzoni: Osservazioni di A. Calavalle e ulteriori chiarimenti dell'Autrice

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LEGGERE LA POESIA / LEGGERE I POETI A URBINO : 17/01/2018
 

La scrittrice Iaia Lorendoni di Pesaro il 17 gen 2018 all'UNILIT di Urbino presenta la sua raccolta di poesie, "Da voce a vove". In questa clip video Osservazioni di A. Calavalle, scrittore e poeta, e ulteriori chiarimenti dell'Autrice.


L'iniziativa fa parte di un ciclo di 4 incontri organizzati dall’Unilit di Urbino (Università Libera Itinerante Collegata all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), in collaborazione con il Circolo Acli-Centro Universitario e le Conversazioni di Palazzo Petrangolini, dedicati alla poesia ed ai poeti Germana Duca, Maria Grazia Maiorino, Iaia Lorenzoni e Rosanna Gambarara, che partecipano alla vita culturale urbinate in varie forme di presenza e di animazione con le loro ultime pubblicazioni.

 

Sintesi dell’intervento di Alberto Calavalle alla presentazione di “Da voce a voce” (Nuova Montaccini, Pesaro 2017) di Iaia Lorenzoni

di Alberto Calavalle

 

La produzione poetica di Iaia Lorenzoni è espressione di un animo sereno e come tale trasmette serenità anche al lettore. Le sue poesie sono come un infuso di fiori rilassanti da prendere alla sera prima di dormire. Nella raccolta “Da voce a voce” questa mia considerazione è valida soprattutto dopo la prima parte: “In cima”, “Il cuore della terra”, “Nella paglia di un pagliaio”, “Quando la luna”, per citare alcune poesie, poi emerge un certo realismo della vita. Sembra di percorrere la vita nei suoi stati dall’infanzia alla maturità alla senilità.

 

“Rimbalzavano dappertutto le risate, / / Adesso… /è tutto dentro.” (“Tra l’ora e l’ora”) Sembrerebbe un cedimento dell’animo, ma subito dopo (“Ode al buio”) “…dietro la luce / non c’è il buio, / ma un’altra luce”.

 

E ancora più oltre (“Attesa”) “Che posto è mai questo / se il vento è chiuso…?”. Seguito da (“Il risveglio”) “La luce respira. / Respira la vita”. Fino a (“Trasloco”) “E io dove sono? // Forse in questi muti scatoloni… / …con la scritta… FRAGILE”.

 

E infine (“Notaio scriva!”) che sembra un commiato “Lascio al vento le mie / fotocopie. // E ai tarli dei cassetti / l’eredità dei miei / originali”. Ma subito dopo nelle Note tutto vive. Tutto è nella chiavetta del computer e tutto risorge, la parola, la poesia, Iaia.

Alberto Calavalle