NECROLOGIO

Socio della nostra Accademia dal 1941, Umberto Franci ha cessato di vivere, nella sua casa di Urbino, il 31 Maggio 2012: con affetto e commozione profondi ne ricordiamo le virtù dell'uomo e la laboriosa sua ricca vitalità di artista.

Una vita, la sua, vissuta col procedere degli anni in un rapporto sempre più intensamente profondo, sereno e rasserenante con la nostra città: dove era nato nel 1909; dove nel 1932 si era diplomato in xilografia, tra i primi allievi di quel fresco e vivace laboratorio di esperienze e di ricerche grafiche che fu ed è stato l'Istituto d'Arte per la Decorazione e Illustrazione del Libro (la nostra mitica Scuola del Libro, avviata nel 1925); dove, dopo un periodo di insegnamento trascorso dal 1934 al 1937 tra Calabria e Campania, era nuovamente riapprodato come docente nel 1937, per rivivere e gustare iI contatto illuminante con i suoi vecchi maestri, ora colleghi, che egli amava spesso ricordare uno ad uno (Aleardo Terzi, Bruno da Osimo, Ettore Di Giorgio, Mario Delitala, Francesco Carnevali, Leonardo Castellani), che per più d'un conto ne avevano guidato e alimentato i suoi talenti di disegnatore, di xilografo, di artista. Il catalogo dell'opera di Franci - che un giorno bisognerà pur che qualcuno si decida a ripercorrere, a riesplorare e a compiutamente ricostruire -, i percorsi, le stagioni, i momenti, le scelte della sua lunga carriera artistica, la critica ha già variamente provveduto a puntualmente segnalarli e descriverli. Le molte rassegne cui l'artista ha partecipato in Italia e all'estero, le personali che in momenti diversi della sua ricerca e del suo lavoro ne hanno documentato gli sviluppi, gli avanzamenti, le conquiste, magari le temporanee inerzie o gli errori, hanno anche ad esempio consentito di segnalare e registrare una progressiva attenuazione dell'interesse per le 'storie', entro cui gli elementi del paesaggio figuravano originariamente 'immersi' e subordinati. Progressivamente il paesaggio par liberarsi, e liberamente svelarsi: nelle sue pieghe, nel folto di querce e arbusti, Franci si muove e avanza con un'attenzione acuta ai segni, alle forme, agli eventi. Il suo vigile occhio ferma, cattura immagini e atmosfere, prede della sua straordinaria caccia. Di questo patrimonio di equilibrio, di questa sua lezione di rasserenante, 'allegra' saggezza, di questa sua fame di vita, è giusto essergli grati per sempre.