La poesia del coraggio di Donatella
Galli
di Giancarlo
Cecchini
Urbino.
Mercoledì 18 aprile sono ripresi, dopo la pausa di Pasqua, gli incontri
di Palazzo Petrangolini con la presentazione del volume di poesia
Come Penelope di Donatella Galli, edizioni Farnedi. La presentazione
della serata è stata curata da Gastone Mosci e una lettura critica è
stata fornita dalla poetessa Germana Duca. Il libro appare, oltre che
poesia al femminile, la poesia del femminile. Si susseguono immagini di
donne violate, martirizzate, o comunque sfortunate, come Carla Maria
Cammarata, Rosanna Benzi, Daniela, Natascia, ecc… che vengono
presentate al lettore con una sequenza che richiama alla memoria
Spoon River di Edgar Lee Masters. Una cosa che traspare dalla
pubblicazione è l’affermazione di una identità molto forte ed
inconfondibile del modo di fare poesia della Galli. La poetessa,
presente alla serata, ha tenuto a precisare, senza mezze frasi e con una
chiarezza pari al suo coraggio di manifestarsi, la sua poetica che
rifugge dal compromesso, da secondi fini, dal mero sperimentalismo delle
avanguardie. Non è necessario, leggendo Come Penelope,
addentrarsi in interpretazioni nascoste, in tracciati immaginari. Qui ci
viene spietatamente proposta e presentata la nostra “città”, sempre più
punteggiata da episodi di delinquenza e bullismo, dove la donna, in
barba agli innegabili progressi sul piano della parità, torna con
impressionante regolarità ad essere vittima. Coinvolgente e con vera
partecipazione emotiva la lettura delle sue poesie fatta da Donatella
Galli.
Giancarlo Cecchini |