La xilografìa e le suggestioni di Taiwan di Arianna Antoniuttu
Il segno inciso da Mei Chen Tseng possiede e congiunge qualità artistiche apparentemente antitetiche: la forza e l'estrema, raffinata accuratezza. Un tratto vigoroso e fermo - nel quale ancora sono leggibili i movimenti tracciati sulla matrice di legno — modella volumi morbidi e minuziosi. La duttile compattezza della materia svanisce, lasciando posto a linee ondulate e continue, capaci di manifestare, con il loro sapiente addensarsi, la solidità degli oggetti e dei corpi.
La
composita formazione artistica di Tseng affiora dai soggetti e dalla
loro altrettanto complessa modalità di Sebbene la xilografia, la più antica tra le tecniche a stampa, sia conosciuta in Cina già in epoca molto remota per la riproduzione dei libri di preghiera, la sua diffusione quale autonoma pratica artistica è attestata nell'Europa del nord intorno alla fine del XIV secolo. L'utilizzo di matrici in legno scavate e successivamente inchiostrate, subisce nei secoli modifiche e perfezionamenti sino a raggiungere ricercati livelli di esecuzione e fattura che Tseng, nel suo approccio storico e rigoroso, ha indagato e penetrato.
L'artista taiwanese spesso impiega per
le sue matrici il legno di testa, vale a dire tagliato trasversalmente
rispetto alle fibre. La tavoletta realizzata secondo tale procedura
possiede caratteristiche di solidità maggiori rispetto al legno di filo,
tagliato seguendo il verso delle fibre. Tale consistenza permette
nell'intaglio l'uso del bulino, strumento che unisce al segno netto e
pulito un singolare effetto pittorico, prossimo ai risultati conseguiti
con l'incisione su rame. Nell'impiego del bulino è inammissibile
l'indecisione del gesto o l'incertezza compositiva, il rigore tecnico e
la maestria esecutiva sono essenziali. Lo spoglio tronco rappresentato
in Autunno, opera Accanto alla definizione esatta della forma non minore importanza, all'interno delle realizzazioni di Mei Chen Tseng, occupa il colore, che oltre a definire tonalmente l'immagine accresce di ulteriori passaggi il compimento di un'incisione. La sensibilità cromatica è esaltata dal chiaroscuro, metodo perfezionato nel Cinquecento da Ugo da Carpi per stampare utilizzando gradazioni di tono. La sovrapposizione di diverse matrici lignee, ciascuna incisa separatamente e corrispondente ad una sfumatura di colore, consente di ottenere effetti cromatici intensi, quali appaiono in Hope, le cui tonalità del rosso sfumano le une nelle altre, addensandosi in corrispondenza dei corpi scuri degli uomini, e via via addolcendosi nella resa dei fasci luminosi.
Le radici antiche della xilografìa
cinese confluiscono, con soluzioni feconde, nella tradizione
Se la maniera di Tseng appare dunque fortemente segnata dalla cultura europea, nella produzione più recente l'artista si accosta ad un immaginario fortemente connotato dall'Oriente. Riscoprendo tradizioni e culti del paese d'origine, nascono cicli tematici che mostrano con tutta evidenza quanto vicine siano per l'artista le suggestioni di Taiwan. La citata Hope evoca i riti religiosi delle tribù dell'Isola Verde, espressioni della medesima spiritualità arcaica narrata in The drummer, in cui il vigore mistico è contenuto nella potenza del gesto, che è insieme suono e preghiera.
Le tracce persistenti e suggestive del
pensiero orientale convergono nella filosofia di Confucio e
Lao-tse, uniti e racchiusi in una ieratica Nel gioco di contrasti tra incavo e pieno, tra luce ed oscurità, l'accuratezza del disegno non è un pretesto per fuggire concetti e significati, l'arte difatti per Tseng non è imitazione estetizzante. Anche nella rielaborazione di soggetti ispirati alla scrittura si tiene lontana dalla facile copia o dal calco letterario, scegliendo non di trasporre testualmente ma di lasciarsi guidare da impressioni dettate dalla soggettività e dalla sensibilità individuale. E il caso dell'intenso Cristo, nato da una pagina di Bohumil Hrabal contenuta in Una solitudine troppo rumorosa. Non cercando di riprodurre puntualmente le atmosfere create dallo scrittore ceco, l'opera risultante è sollecitata dalla lettura ma non rigidamente vincolata ad essa.
Xilografie e chine, il Cinquecento ed il mondo contemporaneo, Taiwan e l'Europa: un percorso espositivo compatto eppure eclettico. Seguendo punti di contatto che spostano rapidamente, in continua progressione, i propri confini, i due mondi di Mei Chen Tseng si sfiorano, divisi eppure tangenti, in uno scambio - spirituale ed artistico — assolutamente vitale ed ininterrotto. Arianna Antoniutti Responsabile Arte Contemporanea Shakespeare and Company2 Associazione Culturale
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