RITORNO A URBINO DI GIANNI DEL BUE
Lella Mazzoli
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Il tema del ritorno è la chiave portante dei dipinti esposti dal maestro Gianni Del Bue a Urbino, un viaggio verso i luoghi del passato che l'artista sembra ripercorrere in prima persona.

E un cammino attraverso simbologie lontane e elementi attuali, che stupiscono per l'armonia con cui convivono nell'immagine. Ciò che possiede la maggiore carica straniarne è, però, il riconoscere nelle sue opere la presenza di particolari appartenenti a un immaginario attuale accanto ai paesaggi più caratteristici della città ducale. È così che i torricini, così come il cortile d'onore del Palazzo Ducale, diventano suggestivo teatro di scene capaci di comunicare all'osservatore la magica unione del passato e del presente. I suoi dipinti ci propongono senza sosta singolari narrazioni visive e sembrano capaci di svelarci la vera natura della pittura come "metafora attiva capace di tradurre l'esperienza in forme nuove", riportando così anche a questo medium il più generale pensiero di McLuhan sui media.

Gianni Del Bue ci porta così a riscoprire ciò che di Urbino a volte rimane un po' sullo sfondo, come la fatica che si compie per arrivare in cima, simbolo di una conquista piena di significato. L'esempio del ciclista che porta sulle spalle il fardello della propria arte - così spiega il maestro - pare avere come meta ideale proprio la città ducale, luogo in cui la sospensione del tempo porta con sé il ristoro dalle fatiche quotidiane.


(*) Preside della Facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi di Urbino e Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Urbino