RELAZIONE TECNICA Dott. Ing. Antonio Santese
3. LE MURA DELLA CITTA' DI URBINO NELLA STORIA (da: Benevolo Boninsegna, "Urbino", Editori LATERZA (All. Vl. A).
3.1 .Urbino nel XII secolo: il primo perimetro medievale.(pagg.7-9 dell'originale)
Dopo lo sviluppo relativo all'epoca romana, la prima fase del periodo comunale porta al consolidamento dell'espansione della città secondo nuove zone e direttrici e cioè l'attuale via Raffaello (asse che uscendo da Porta Maja andava verso il Monte) e lungo i tratti iniziali di Valbona e Lavagine. A nord cominciava anche a formarsi una nuova direttrice di espansione (S. Lucia) che aggirava il crinale e grazie alla facilità di percorrenza tendeva a diventare alternativa, alla salita al Monte. I nuovi [007] accessi di Valbona e Lavagine erano ormai i più importanti della città, sostituendosi in parte a Porta Nuova e all'antica Posterula. L'incrocio stradale della 'forcella' (Pian di Mercato) divenne il nuovo polo cittadino, attirando parte degli interessi prima localizzati nella città romana. La nuova cinta muraria inglobava tutte le aree già urbanizzate lasciando poco spazio a nuovi ampliamenti. Attorno alla città romana si formò una specie di corona circolare che racchiudeva le recenti edificazioni, mentre verso nord si impose la necessità dì arrivare con il perimetro difensivo fino al crinale opposto per assicurare una difesa efficace. Questo divenne anche il limite fisico invalicabile per le future espansioni, proprio per la sua posizione strategica.
3.2. La seconda espansione medievale: prima metà del XII secolo.
La nuova fase di espansione ebbe caratteri diversi dalla precedente: non era più concentrata lungo la sola direttrice settentrionale, ma si distribuì in modo uniforme lungo le principali strade che collegavano la città con il territorio. Dopo aver risolto i problemi difensivi, con la costruzione della cinta muraria, racchiudendo la linea strategica del crinale settentrionale, la città poté espandersi naturalmente in ogni direzione. L'impulso all'attività edilizia coincise con la nascita degli ordini religiosi, alcuni dei quali edificarono i loro conventi all'esterno delle porte medievali, lungo le strade principali, orientando l'espansione urbana e diventando elemento di integrazione per i nuovi borghi. A sud venne edificato il convento di S. Agostino attorno al quale si sviluppò tutta la parte meridionale; a nord la costruzione dei monasteri di S. Lucia e di S. Francesco fu decisiva per l'urbanizzazione delle aree adiacenti; nel versante orientale, a cavallo delle Mura medievali, la fondazione del [008] monastero della Torre, dell'Ordine di S. Agostino, ebbe una certa influenza nella formazione del borgo di S. Angelo (poi Lavagine).
3.3. La seconda cerchia delle Mura medievali: seconda metà del secolo XII - inizi XIV.
La costruzione del secondo giro di Mura medievali fu avviata dopo che i Montefeltro presero possesso della città. Il nuovo perimetro si rese necessario per difendere i borghi che si erano sviluppati fuori della prima cerchia, e per fornire nuove aree fabbricabili racchiuse nel nuovo perimetro cittadino. Urbino così assunse la sua forma definitiva, stabilizzatasi nei secoli seguenti. Venne incluso tutto il crinale nord compreso tra la fortezza dell'Albornoz e la punta settentrionale (S. Lucia), stabilendo un definitivo limite strategico alla città; da questi punti le Mura piegavano verso sud incorporando, da una parte, la vasta zona di S. Lucia e tutto il versante di Lavagine fino al Borgo S. Bartolo, dall'altra l'ampia valle di Valbona racchiusa dal tratto murato che dalla Fortezza Albornoz si congiungeva con il preesistente Torrione del Mercatale. Nella parte meridionale, invece, la nuova cinta muraria inglobava il borgo di S. Paolo fino oltre il convento di S. Agostino. [009]
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N.B. La copia fotostatica della presente relazione è stata fornita dal maestro Sergio Di Stefano |
In rosso fra parentesi quadre i numeri di pagina del docimento originale depositato presso la Procura di Urbino
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