Natale 2006:   Premessa

Perchè "Petta l'osso"?                        

Semplicemente perchè in dialetto "dietro" si dice "petta" o "pessa", e mi è piaciuto raccontare questi episodi guardando un po' dietro alle battute in sé, per ricordare con affetto i personaggi e il contesto in cui si sono svolti. Anche la gente di Ca'Mazzasette, che non esiste neanche sulla carta geografica, può avere qualcosa da raccontare, ed è un diritto che non va mai negato a nessuno se non si vuole rischiare di perdere anche cose buone.
In fin dei conti gli americani, che hanno sempre avuto una marcia in più, ci hanno insegnato che si può anche costruire un impero cinematografico parlando dei "cow-boys", che poi alla lettera sarebbero "i ragazzi delle vacche", cioè i bovari.
 

Per chi è "Petta l'osso"?

Ricordo che una sera Terzo, seduto su una panchina del gioco da bocce dopo una cena evidentemente pesante, aveva improvvisamente mollato una sonora scorreggia. Il suo vicino si girò verso di lui con aria palesemente contrariata, ma non ebbe tempo di dire nulla che Terzo replicò scherzosamente a quell'eloquente sguardo: "Sa credi ch'è per te? Questa è per me! Tò, s'Ia vo, la fé". Ebbene sì, anche questo libro è fatto per tutti quelli come me che pensano al proprio paese e a queste persone con affetto ed estrema simpatia.

A tutti coloro che non dovessero essere d'accordo con questa impostazione, sconsiglio la lettura perchè tanto avrebbero solo pensieri e parole di biasimo per tutto ciò. Poi, in tal caso, io potrei replicare signorilmente con un bel "farmi ridere", oppure dicendo che in fin dei conti sono solo "impignoni mie" ma, essendo poi figlio di Ferriero e della Tina e avendo tra i miei antenati anche el Maresciall, potrei essere più coerente con il mio carattere e mandarli semplicemente a quel paese"de scai !".

 

"Chi ha fatto Tetta l'osso"?

Le frasi celebri e gli aforismi li avevano già inventati loro, tutti quelli di cui parliamo. Il mio compito è stato semplice: quello di contestualizzarli, raccontarli e farne un commento. Se le storie sono piacevoli è perché originali erano e sono i personaggi. Per questo esprimiamo a tutti loro una estrema gratitudine e con grande rispetto li abbracciamo affettuosamente.
Io ho messo i ricordi su carta, Giulia e Silvia si sono divertite a illustrarli.
Antonia, Bruna e Angelo hanno revisionato l'intero lavoro con la professionalità che li contraddistingue.
Francesco è sempre stato il promotore più assiduo del lavoro.
Giannino e Julien hanno rispettivamente scritto e interpretato la colonna sonora della copertina del libro.
Norina, sorella di Giannino, ha spiegato quanta passione serve per creare la buona musica.
 

A chi va "Petta l'osso"?

Tutti i proventi derivanti dalla vendita di questo volume saranno devoluti all'associazione per la lotta contro il cancro.

Non duplicate questo CD/DVD. Richiedetelo all'associazione "La Torre Cotogna" di Ca Mazzasette.