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Targa in Urbino a:
GIOVANNI PALATUCCI

 

1955-Medaglia d'oro dalla Comunità Israelitica Italiana

1990-Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme

1995-Medaglia d'oro al Valor Civile dalla Repubblica Italiana (*)

2004-Servo di Dio dalla Chiesa Cattolica

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Una  targa per onorare la memoria di Giovanni Palatucci

di Maria Luisa Moscati

 

Alla sommità del colle delle Vigne,  proprio di fronte ai Torricini, è stato posto un cippo di pietra carsica con la targa commemorativa  dedicata al giovane Questore di Fiume Giovanni Palatucci, deceduto a soli 36 anni, nel lager di  Dachau   il 10 febbraio 1945.

In  tale ricorrenza si è tenuta in tutta Italia, e quindi anche in Urbino capoluogo di Provincia con Pesaro,  una cerimonia alla presenza di tutte le autorità civili e militari che hanno portato il loro contributo volto a far  conosce la figura e l’opera  di questo che possiamo definire, eroe.

“Siamo orgogliosi della figura di Giovanni Palatucci, della sua scelta di entrare in Polizia. Ha salvato tante vite umane- ha detto il questore di Pesaro e Urbino, Michele Todisco - per noi è un esempio perché rispecchia e rappresenta la missione delle forze di polizia che è quella della salvaguardia della sicurezza. Ma anche dell’integrità della persona, della solidarietà e del soccorso che ci accompagna nel nostro lavoro quotidiano. Questo muove chi entra nella Polizia”.

Nato a Montella, in provincia di Avellino, il 31 maggio 1909, consegue la laurea in Giurisprudenza a Torino, entrato in Polizia, è prima inviato presso la questura di Genova indi a quella di Fiume come responsabile dell’Ufficio Stranieri.  Ha così modo di rendersi conto dell’effetto prodotto dall’impatto delle Leggi razziali sulla popolazione ebraica.       

La città di Fiume fa parte della Repubblica Sociale Italiana è  controllata direttamente dalle truppe tedesche, può quindi avere notizia anticipata di rastrellamenti e deportazioni, che cerca di prevenire grazie ad una fitta rete di aiuti che gli permetterà di sottrarre al deportazione migliaia di ebrei.

Avvertito del pericolo accetta l’aiuto del Console svizzero di Trieste per trasferirsi in Svizzera, ma cede il suo posto ad ebrei. Sospettato da tempo dalle SS., scoperto, arrestato, torturato, è deportato il 13 settembre 1944   nel lager di Dachau ove      muore di stenti il 10 febbraio 1945 a soli 36 anni.

 

 

(*) Motivazione della Medaglia d'oro conferita dal Presidente della Repubblica italiana Oscar Luigi Scalfaro nel 1995:“Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali, continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, ove sacrificava la giovane vita”.

 

N.B. La Foto in alto a dx rappresenta la stele all'ingresso del Giardino dei Giusti dello Yad Vashem di Gerusalemme tratta da Wikipedia :. https://it.wikipedia.org/wiki/Giusti_tra_le_nazioni . Anche la foto di G. Palatucci è tratta da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Palatucci

 

La Pro Loco Urbino ringrazia Maria Luisa Moscati per aver fornito il materiale multimediale di questa sezione e per il suo assiduo impegno nel tenere viva la MEMORIA degli urbinati.

 

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IMMAGINI DELLA CERIMONIA

 

 

 

 

 

 

 

 

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RESTO del CARLINO

 

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