LA  PRO URBINO
PRESENTA

LA  SCAMPANATA

COMMEDIA  IN  DUE  ATTI

IN  DIALETTO  URBINATE

 
 
 

Sabato 21 dicembre 2002 alle ore 21 presso il Teatro Sanzio di Urbino

replica

S

A richiesta di numerosi cittadini, verrà effettuata la replica de "La scampanata"

Regia della Compagnia  dialettale urbinate, associata alla Pro Urbino

di  ALFREDO  ZAMPOLINI

 

Teatro Sanzio:  messo a disposizione dal COMUNE  di  URBINO

L'autore, prof. Alfredo Zampolini, che ha scritto la commedia ha tracciato uno spaccato della consuetudine popolare contadina in un'epoca in cui era frequente prendere in giro qualcuno per motivi che generalmente toccavano la sua vita privata di cui "gli altri" erano a conoscenza e che, in qualche modo criticavano, avendo da ridire sul comportamento della persdona che così diventava bersaglio della presa in giro. Un'opera, quella di Zampolini, meritoria perchè fa rivivere in maniera frizzante una consuetudine che fa parte anche della nostra tradizione. La commedia ha anche il merito di riproporre, specie ai più giovani, il dialetto locale di cui non si vuole l'impoverimento e la sparizione.

 

 

La rappresentazione è a cura della Compagnia dialettale urbinate che si è costituita presso la Pro Urbino il 12 di agosto u.s.. Detta Compagnia si compone di Bocconcelli Roberta,  Capellacci Clausio, Fini Attilio, Marchi Alessandro Duccio, Paolucci Katia, Santoriello Amleto, Silvestrini Luca, Silvestrini Lucia, Sperandio Gabriele, Tempesta Lucia e Ugoccioni Gilberto.

Il programma di attività che è  iniziato con la Scampanata proseguirà con almeno due altre manifestazioni annuali, su tema vario, in chiave satirica, e porrà in evidenza gli strani comportamenti di personaggi particolari o "credenze" popolari tutte in dialetto, che il mondo contadino e cittadino  erano soliti evocare.

Augusto Calzini

 

 

 

  

ASSOCIAZIONE  PRO-URBINO

 

COMUNE

DI

URBINO

 ALFREDO  ZAMPOLINI

 

 

LA  SCAMPANATA

 

COMMEDIA  DIALETTALE

Terra di Urbino 1938

 

 

Personaggi ed Interpreti:

DEBOLESSA          Garbriele Sperandio

PISTAPEP              Luca Silvesrini

RIMEDI                  Claudio Capellacci

MAROLLA              Amleto Santoriello

 GISTO                     Gilberto Uguccioni

SANTINA               Lucia Tempesta

 

CANZONI    Duccio Alessandro Marchi

REGIA:          Compagnia  dialettale urbinate, associata alla Pro Urbino


 

LA SCAMPANATA:   Storia e Folclore

 La scampanata, detta anche scampanacciata dai campanacci dei buoi e delle pecore che assieme a tanti altri oggetti venivano usati per la chiassata notturna, è un’antica manifestazione folclorica ormai decaduta, ma ancora molto viva nella memoria collettiva. Non si tratta come si pensa comunemente di una manifestazione “nostrana”, bensì di una consuetudine europea.

 “charivari” (da “caribaria” del basso latino- in Francia che diventa “zanzi-vari” nel Piemonte

 “cencerrada” (da “cencerro” = campanaccio- in Spagna

 “Katzenmusik”: alla lettera musica di gatti in Germania

 “rough music” musica cacofonica o “skimmington-ride” musica da schiumarola in Inghilterra

 Un gruppo di persone si recavano di notte attorno alla casa di qualcuno che aveva infranto le regole del buon comportamento civile per biasimarlo e sottoporlo al giudizio e alla riprovazione della collettività, e, spesso mascherati per conservare l'anonimato, ne facevano scherno con grida, fischi, lazzi, canti ed un frastuono infernale fatto con pentole, coperchi, bidoni, barattoli, tamburi, campanacci … Tutto sommato l’evento doveva avere una certa aria di magia.

Le situazioni “anomale o illecite” verso le quali la collettività esprimeva la propria disapprovazione ed interveniva con la scampanata “per correggerle” erano le più diverse: un vedovo o una vedova che si risposavano troppo presto o con persone troppo giovani per loro, mogli bisbetiche che picchiavano i mariti, mogli o mariti infedeli, coppie notoriamente litigiose, ecc.

La cosa più sorprendente della scampanata è che ha addentellati numerosi ed insospettabili con i più diversi aspetti sia della vita popolare che dell’alta cultura, tant’è che è diventata oggetto di studio da parte di etnologi, folcloristi, sociologi, storici, linguisti, semiologi, letterati ecc.  Nel medioevo era strettamente connessa con le tante rappresentazioni popolari che hanno portato alla creazione del teatro religioso prima e di quello popolare ed aristocratico poi.

  Il libro di Dino Tiberi Da Badò riporta la seguente stornellata recitata nel 1951 durante una scampanata nella frazione di Montenuovo: 

Baragota e Paragon

fan bascin, bascin;

la Culimpeppa un bel Pierin

la Piavletta el Druglaton

la Saponèra el su padron.

La Cotornia e Mignon

fan tutta 'na riunion

fan tutt'un là ta là,

l'allegria de Zazà

Due capoccia, Baragota e Paragon, conviventi hanno l'amante; la Culimpeppa, moglie di Baragota, se la fa con il giovane Pierin e la Piavletta, moglie di Paragon, con Druglaton. La Saponèra invece sembra strizzare l'occhio al padrone. Nell'altra famiglia la vedova Cotornia e Mignon, fratello di Pierin, s'incontrano frequentemente. La figlioletta Zazà si diverte per il via vai di tutti questi sotterfugi. (R. Bacchielli-

 

 

 

LA  PRO  URBINO

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