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MARZO  2000  nei gg 25 - 26  

nella Sala Serpieri del Collegio Raffaeelo-Urbino:

1°- Convegno Internazionale  de

" Il Restauro. Costruire il futuro"

con la collaborazione della Presidenza del Consiglio Regionale Marche e

 l' Assessorato al Turismo del Comune di Urbino.

 

Depliant

Stampa: Grafica Vadese

 

 

DICEMBRE  2001  il giorno 20 ore 17.30

presso la Sala Serpieri del Collegio Raffaello (P.za della Repubblica - Urbino-

a cura dell'Associazione Pro Urbino

Usciranno gli Atti del Convegno:    Il restauro. Costruire il futuro"

Presenteranno le Proff.   Marta Bruscia  e  Bonita Cleri

Il convegno, tenutosi nel gg. 25 e 26 marzo 2000, in collaborazione con l' Assessorato al Turismo di Urbino e con la Presenza del Consiglio Regionale Marche, rappresentò una tappa importante per i numerosi fattori di cambiamento legislativi con l'introduzione della legge Merloni uno, bis e ter e soprattutto con la tanto discussa divisione delle competenze tra Stato, Regioni, Enti Locali per quanto attiene la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la gestione dei Beni Culturali. Gli Atti rappresentano un momento significativo della vita urbinate perchè, tra l'altro contengono anche la relazione dell' arch. Massimo Casolari,"Piano di riqualificazione delle facciate del centro storico di Urbino".

Il convegno si poneva l'obiettivo della nascita di una scuola di restauro urbinate. Per una felice coincidenza, è attivo per l'anno accademico 2001-2002 il corso di laurea in "Tecnologie per la conservazione e il restauro dei Beni Culturali" presso l'Università degli Studi di Urbino.  

Pubblicazione  Atti

Pro-Urbino

 (Marta Bruscia-

Stampa: Grafica Vadese

 

 

PRESENTAZIONE ATTI CONVEGNO SU "IL RESTAURO

COSTRUIRE IL FUTURO" URBINO 20.12.2001

 

Il Convegno " Il restauro. Costruire il futuro" è stato progettato, organizzato e svolto dopo lunghi colloqui con il prof. Bruno Zanardi dell'Università degli Studi di Urbino, con la Presidenza del Consiglio Regionale nelle persone della dott. Silvana Amati e della prof. Bonita Cleri e con l' Assessorato al Turismo del Comune di Urbino, quando la Pro Urbino non era a conoscenza che da lì a sei mesi di distanza l'Università degli Studi di Urbino avrebbe intrapreso una analoga iniziativa e soprattutto avrebbe dato luogo alla istituzione di un Corso di Laurea in Tecnologie del restauro e della conservazione dei Beni Culturali. Oggi, a diciotto mesi di distanza dal Convegno, è lusinghiero poter constatare che una piccola Associazione ed una grande Istituzione abbiano intrapreso una iniziativa che per la parte generale ha presupposti comuni come la necessità di proporre un riordino del settore, di risolvere i problemi della formazione, di interpretare al meglio la scissione tra tutela e conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, di prendere in considerazione gli aspetti discutibili della legge Merloni, di proporre una via verso la omogeneizzazione del settore e della definizione di un sistema di qualità. Quanto questi problemi siano risolvibili nel breve periodo non è dato di saperlo, ma la presenza al Convegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Marche, di varie Soprintendenze, dell' I.C.R. e dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, di numerosissimi operatori pervenuti da tutta Italia lascia sperare in una potenziale omogeneizzazione del settore. Per la verità, la Pro Urbino muoveva anche da un altro presupposto. Una lettura della realtà locale evidenziava la presenza di un folto gruppo di restauratori urbinati operanti nel territorio marchigiano, nazionale ed in qualche caso anche internazionale. Veri professionisti che hanno ottenuto la fiducia di varie Soprintendenze, i cui lavori hanno riguardato opere d'arte di primaria grandezza come i Salimbemi, Lorenzo Lotto, Federico Barocci ecc.. ma anche Beni lapidei, lignei e librari. Alla Pro Urbino interessava evidenziare una attività economica che si è andata positivamente caratterizzando e distinguendo nel tempo. in una città come la nostra, di interesse artistico, storico e monumentale primari. Per tale ragione avevamo ipotizzato una Scuola.

Grazie all' Università degli studi di Urbino è arrivato un Corso di Laurea e per questo la Pro Urbino ringrazia l' Università che è stata previdente concependola assai prima del nostro Convegno. Dunque esistono presupposti ulteriori per pensare ad un successivo sviluppo della realtà e ad un orientamento positivo verso la qualificazione del settore.

Alla Pro Urbino stanno a cuore lo sviluppo lo sviluppo in loco e soprattutto una integrazione della operatività locale, che su modelli consolidati come quello dell' I.C.R. e dell' Istituto delle Pietre Dure di Firenze preveda un coinvolgimento progressivo degli operatori.

La pubbblicazione degli Atti del Convegno del 25 e 26 marzo 2000 vuol significare appunto il desiderio di un ulteriore sviluppo del settore nella realtà locale e siamo certi che lo Stato, la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il Comune, l'Università degli Studi e le Soprintendenze potranno fare molto in questa direzione.

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