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Mostra 2010:  Mudi contemporanea
Luigi Stradella

 

 

 

Mudi contemporanea- personale Luigi Stradella
a cura di P.Biscottini
dal 9 marzo- 11 aprile 2010

 

 

Luigi Stradella
 

...L'opera intera dell'artista, fin dai suoi esordi figurativi negli anni Cinquanta, si pone in equilibrio fra le necessità da un lato di non eludere il rapporto con la natura, dall'altro di spingere oltre le sue sollecitazioni, oltre la realtà e la vita stessa. L'opera si configura come una sorte di terra nuova e non calpestata, quasi la pausa, altrimenti non data, fra due mondi diversi egualmente insistenti nella coscienza dell'artista.
In questo contesto l'arte per Stradella - e le opere recenti qui presentate ne sono una rilevazione - consiste nella possibilità di rappresentare tempi e modi di una coscienza di se acquisita nel silenzio e nella solitudine, oltre la memoria stessa, quasi in una condizione di apnea artististica che esclude ogni effusione lirica o la concettualizzazione dell'esperienza. Stradella non narra la propria interiorità e non conosce l'abbandono istintuale: la sua arte viene dai lontani recessi della coscienza a definire , in termini, di visione lo stato dell'anima.
L'arte è innanzi tutto tutta visione. Lo è sempre in ogni caso, ma qui la visione si spalanca sul panorama dell'anima, ove coscienza ed esperienza si acquietano sul piano della memoria e del desiderio. Non è senza smarrimento che Stradella affida al proprio desiderio una ricerca artistica che inevitabilmente si scontra con l'impossibilità di giungere al mistero della vita, verso il quale pure e sospinto.
Esiste una sorta di muro che resiste al desiderio, suscitando il tema della separazione fra vita e il suo mistero. L'annullamento di questa astratta distanza è ormai il centro della poetica di Stradella, così che essa si colloca sen'altro su un piano profondamente, spirituale, caratterizzandosi come ricerca e contemplazione di un impossibile disvelamento, da cui far scatuire e quindi rappresentare la luce che la natura non possiede e solo l'anima talora avverte, come un trasalimento nel buio in cui tutto consiste. In questa impercettibile soglia fra noto e ignoto si colloca il primo segno del pittore, il primo movimento verso una rappresentazione, che tendendo al sublime, si radica sul piano della conoscenza.....
...Stradella è ancora una volta - forse sempre di più - il pittore della visione. Ma di una visione che va pacificandosi, perchè in graduale distacco dalle cose ed anche dai fantasmi con cui ognuno convive ed approda ad una soglia nuova. E' non c'è dramma o sofferenza al limite di questa soglia, ma Cortili d'inverno, Campi di girasoli e soprattutto quel Paesaggio d'inverno che spalancandosi su profondità abissali, si risolve in materia scolorata, di chiarore diffuso, tenue e commossa partecipazione alla speranza. (Paolo Biscottini da cat L. Stradella - Museo Civici, Monza, 1993)

...Amo la luce e la nascondo nell'ombra per un mistero di contrasti, che mi gioco dentro...Ti lasci trasportare in epifanie di colori che dal verde passano al rosso, all'azzurro, al bianco. Il bianco è l'espansione estrema, che libera gli spazi.....(Agosto '08 - dal diario L.Stradella)

Dal diario: Il giardino di Montemagno - cm. 150x200... E un paesaggio prospettico che penetra nel buio in una luce notturna o meno, in una dilatazione dello spazio laterale che scorpora l'immagine, la rende sospesa nel vuoto, in un bianco che non è neve, ma un fulgore senza peso, senza memoria. Paesaggio che si sfuoca nella irrealtà.. Paesaggio che è "visione"come sostiene Paolo Biscottini

 

Mostra Personale

Studio per una resurrezione, 2009, olio su tela, cm. 152x150

Rocce e arenile n.1, 2008, olio su tela, cm.100x70

Rocce e arenile n.2, 2008, olio su tela, cm100x70

Nell'afa estiva, 2009, olio su tela, cm.123x144

Aurora n. 1,2007, olio su tela, cm.141x126

Aurora n.2, 2007, olio su tela, cm. 141x126

Il giardino di montemagno, 2008, olio su tela, cm.150x200

Paesaggio con gratacielo e farfalla,2001, olio su tela, cm130x160