Jacques Callot Nancy 1592 - ivi 1635 L'assedio di Breda - 1627-28
Acquaforte formata da sei lastre. Dimensioni totali dell'inciso
1200x1405 mm. Stato II/II. .Firma e data in basso.
J. Lienre, Callot, Vie artistiqne et catalogue de
l'ouvve grave - Parigi (1924-27). |
L'esecuzione di questa stampa fu probabilmente commissionata al Callot da
Isabella Clara Eugenia infanta di Spagna, per ricordare la vittoria delle sue
truppe durante l'assedio di Breda. La resa delle truppe olandesi avvenne nel
1625 e l'infanta potè entrare in città. Si è a conoscenza di una lettera
dell'ingegnere Giovanni Francesca Cantagallina che al servizio degli spagnoli si
trovava insieme al Callot nel 1627 sul luogo dell'assedio per eseguire i disegni
preparatori ali incisione. Quest'opera di grande rarità e di maestria
d'esecuzione altissima, introduce per la prima volta un nuovo modo di concepire
la veduta prospettica nella cartografia militare: un primo piano ravvicinato
ricco di personaggi con al comando il marchese Spinola ritratto al cavallo su di
un'altura (pag. 83), egli guarda le sue truppe verso la città e proprio in quel
punto Callot crea un incredibile artificio prospettico, trasformando i due piani
di visione ottica differente in un'unica immagine che sembra piegarsi in maniera
concava dandoci modo di vedere la pianta della città e i territori attorno in
maniera alquanto dettagliata.
Un particolare curioso è in basso a sinistra: Callot si ritrae al lavoro insieme
al Cantagallina, questo ad indicare anche l'importanza che lo stesso artista
diede a quest'opera. La prima tiratura dei rami avvenne presso la famosissima
stamperia Piantili di Anversa nel 1628. Secondo il Fèlibien, l'altissimo livello
di esecuzione raggiunto in quest'opera dal Callot. indusse Luigi XIII ad
invitarlo in Francia ed affidargli il compito di incidere "L'assedio de La
Rochelle'' e "L'assedio de l'Ile de Re". I rami di questo capolavoro sono
conservati al Museè Historique Lorrain di Nancy.
Jacques Callot disegnatore e incisore francese fu allievo dell'orafo D. Demange
Crocq. Trasferitosi a Roma nel 1608. si spostò nel 1611 a Firenze ove ebbe come
maestro A. Tempesta. Qui lavorò alla corte di Cosimo de Medici e nel 1617 incise
"I Capricci" a lui dedicati. È del 1920 una delle sue opere più famose "La fiera
deirimpruneta" alla quale seguirono i "Balli di Sfessania" e i "Gobbi ".
Successivamente mise mano alle opere: l' "La parterre de Nancy", "La carriere de
Nancy' e "L'assedio di Breda '.
Il corpus dell'opera incisa da Callot annovera circa 1400 opere che molto
influenzarono gli artisti degli anni a venire e in Italia e all'estero (Goya).