il medioevo ben temperato
23 brani di musica antica europea in cui il colto e il popolare, il sacro e il profano si fondono e confondono

 

N.B. Cliccando le voci sottolineate si può acoltare un breve saggio

1.Trotto

2.Blessed be that maid Marie

3.De la crudel morte de Cristo

   & Bacche bene venies

4.Tempus est iocundum

5.Altissima luce & Canson du mai

6.Winder Wie

7.Le tournoiment des dames

    & Omnes gentes plaudite

8.Ecce gratum et optatum

9.Saltarelli

10.Iam dulcis amica venito

11.Como poden per sas culpa

12.Gloria'n cielo e pace'n terra

13.Rotta

14.Troppo perde'l tempo

15.Danse royale

16.Aurea lyra

17.Santez Mari Mamm Doue & An Alarc'h

18.Tourdion (Quand je bois du vin clairet)

19.Kemp's jig & Me gareur Goulmik

20.Personent hodie

21.Tordiglione & Les Bouffons

22.Cantio vernalis

23.Schiarazula Marazula

 

 

Il Gruppo Musicaparole ha proposto negli anni repertori eterogenei (dalla musica etnica italiana alla musica celtica, dalla musica classica alle canzoni d'autore, dalla commedia musicale al cabaret) con la passione e con l'interpretazione personale tipica dei suoi musicisti.  Essi hanno analizzato i vari generi con anima classica e moderna insieme, intessuta di elementi eclettici, sia culturali generali che musicali (e teatrali) specifici, per ottenere uno stile rappresentativo della loro formazione e della loro espressività In questa "fusione" e in questa ottica, hanno reinterpretato epoche, stili e autori con le loro voci e con i loro strumenti (arpe, chitarre e flauti).

Dopo l'esperienza di un disco di brani celtici, il Gruppo Musicaparole ha ora voluto affrontare un CD di pezzi medievali (e in minima parte rinascimentali), già sperimentati in concerti e rievocazioni storiche.  I componenti del Gruppo si sono "divertiti" a manipolare con interventi personali melodici, ritmici e armonici i brani, senza eccedere nel modernismo, conservando l'immediatezza e l'istintività della musica arcaica.  Hanno fatto uso delle proprie voci e dei propn strumenti, non tipi camente medievali ma straordinariamente efficaci nella resa flauti dolci (sopranino, soprano, contralto, tenore), arpa celtica, chitarra classica, chitarra battente e percussioni.

Le musiche, più note e meno note, vocali e strumentali, sono state scelte secondo un percorso storico, nell'antica Europa, che tocca molti ambienti sociali da quello di corte a quello del popolo e a quello religioso, con testi popolari e letterari.

La descrizione che segue non corrisponde all'ordine dei brani nel disco.

 

Gloria'n cielo e pace'n terra e Troppo perde'l tempo sono "laudi ducentesche", canzoni spirituali monodiche in lingua volgare e di carattere popolare.  La prima (dal Laudario di Cortona), con un andamento di marcia, è un canto gioioso e solenne che annuncia la nascita di Gesù Troppo perde'l tempo è su testo di Jacopone da Todi.  Religiose ma non liturgiche, legate alla spiritualità francescana, le laudi erano usate dalle confraternite laiche dell'Italia centrale (le Compagnie di Laudesi) come canti processionali e di preghiera.  I testi più rappresentativi, che a volte contengono un fervore religioso al limite dell'eresia, sono proprio quelli di Jacopone.  Hanno già un moderno senso tonale che si distacca dalle modalità ecclesiastiche e che le rende simili a certe ballate trobadoriche

 

Proprio per questa somiglianza che spessissimo hanno le musiche religiose popolari con quelle profane (a volte bastano semplicemente delle accelerazioni o dei rallentamenti di tempo per far sembrare profano il sacro e sacro il profano), abbiamo voluto unire in suite strumentali 1) la lauda Altissima luce (anch'essa dal Laudano di Cortona) con un brano profano, Chanson de mai attribuito al troviero Moniot d'Arras (1190 1240), 2) il Tondello spirituale Omnes gentes plaudite (Inno di lode a Dio) con il profano Le Tournoiement des dames di Huon d'Oisy (fine del dodicesimo secolo), 3) il tema del dramma liturgico De la crudel morte de Cristo con l'inno dei beoni Bacche bene venies.

 

Le Cantigas de Santa Maria è una raccolta di canti spirituali anonimi ma molto probabilmente composti da Alfonso X, re di Castiglia e Leon dal 1252 fino alla sua morte avvenuta nel 1284.  Alfonso fu uomo di notevole cultura tanto da meritarsi il soprannome di "el Sabio" (il dotto).  Le Cantigas, che sono per lo più narrazioni di miracoli operati dalla Vergine, hanno un sapore inequivocabilmente spagnolo e mediterraneo, caratteristiche che ci hanno suggerito una versione strumentale, molto ritmata, di una di esse:  Como poden per sas culpas.

 

Sempre dedicate a Maria Madre di Dio sono la canzone inglese Blessed be that maid Marie, splendidamente arcaica nei suoi modi melodici e ritmici e nella mescolanza di inglese e latino, e l'inno bretone Santez Mari Mamm Doue che abbiamo fuso in suite strumentale con la profana, sempre bretone, An Alarc'h dedicata alla nobiltà del cigno.

 

Della Raccolta cinquecentesca Piae Cantiones fanno parte Cantio vernalis e Personent hodie.  La prima e una glorificazione di Dio attraverso lo splendore della natura primaverile, su testo di Morten Borup (prima meta del 1500), la seconda e la descrizione della notte di Natale, geniale nel suo ricorso a suoni onomatopeici.  La raccolta è del periodo rinascimentale ma i canti sono ben più arcaici.

 

Tra il XII e il XIII secolo importanti sono le danze sia quelle gioiose e saltate dei contadini e del popolo in genere, sia quelle strisciate e camminate dei cortigiani, sia quelle corali (in circolo), sia quelle di coppia (in fronte o in linea). Noi abbiamo scelto 1) due Saltarelli uniti a formare un unico brano, caratteristici per il loro andamento vivace in ritmo ternario che spinge istintivamente a saltellare, 2) un Trotto, vivacissimo anch'esso ma in ritmo binario ("tempus imperfectum" per i teorici del Medioevo): sembra che Trotto significhi proprio sollevamento della gamba e percussione vigorosa del piede sul terreno, 3) di anonimo italiano una trecentesca e veloce Rotta,  4) la Danse Royale, raffinata e nobile Inoltre abbiamo aggiunto alcune danze rinascimentali:  1) un cinquecentesco e brillante Tordiglione italiano, saldato a Les bouffons, di sapore franco fiammingo, 2) una elegantissima giga inglese Kemp's jig unita al bretone Me a gar eur Goulmik, 3) un Tourdion (Quand je bois du vin clairef), canzone francese che esalta le virtù del vino bianco.

 

E, a proposito di vino, ecco i Carmina Burana, raccolta duecentesca di canti goliardici con argomenti boccacceschi relativi al vino appunto, all'amore, alla giovinezza, alla primavera - e con linguaggio ricco di doppi sensi erotici.  Nel 1937 il compositore tedesco Carl Orff ne fece una celebre versione in chiave moderna.  Abbiamo selezionato Tempus est iocundum e Ecce gratum et optatum.  I Carmina Burana, nei quali un latino un po' maccheronico si mescola alle lingue volgari che stavano nascendo, sono così chiamati perché ritrovati nel monastero benedettino di Beuren, in Germania.

 

E rimaniamo in Germania con Winder wie, composto da uno dei più famosi Minnesinger, Neidhart von Reuental (attivo nella prima metà del 1200). Questo canto, in cui la Primavera trionfa sull'Inverno, è un chiaro esempio di quanto il canto popolare, con la sua sfacciata semplicità, influenzasse i compositori "colti".

 

I Carmina Cantabrigiensia è invece una raccolta di canti inglesi compilata nell'XI secolo ma copiata da un canzoniere addirittura più antico. Contiene 47 brani per lo più con testo latino (ci sono anche liriche di celebri autori come Virgilio o Orazio), diversi per tematica, di origine francese, tedesca e italiana.  Fra queste la più nota è 0 admirabile Veneris idolum; noi eseguiamo Aurea lyra, sulla bellezza della Natura e lam dulcis amica venito, esaltazione dell'amore e della musica.

 

E per finire, un pezzo rinascimentale d'autore: Schiarazula Marazula composto da Giorgio Mainerio e tratto dal Primo libro de' Balli.  Mainerio si ispirò al repertorio di una setta giudeo-cristiana, i cui membri compivano rituali notturni armati di canna e finocchio {sciarazz e marazz).  Questa musica può essere la sintesi dell'impostazione del CD: è colta ma sembra popolare; è profana ma ha una sua sacralità (Mainerio, tra l'altro, era un prete); ed è inconfutabile che, per il suo andamento ritmico, si tratti di una danza.

 

LE LINGUE

 

LATINO

1.Cantio vernalis   2.Personent hodie   3.Tempus est iocundum   4.Ecce gratum et optatum   5.Aurea lyra   6..lam dulcis amica venito

VOLGARE

1.Gloria in cielo e pace in terra   2.Troppo perde'l tempo

 

FRANCESE

1.Quand je bois du vin clairet

INGLESE

1.Blessed be that maid Marie

TEDESCO

1.Winder wie

 

 

 

I BRANI SUDDIVISI PER GENERI

 

LAUDI DUECENTESCHE

Gloria'n cielo e pace'n terra

Troppo perde'l tempo Altissima luce

 

RELIGIOSE POPOLARI

Omnes gentes plaudite

De la crudel morte de Cristo

Como poden per sas culpas

Blessed be that maid Marie

Santez Mari Mamm Doue

Cantio vernalis

Personent hodie

 

D' ORIGINE CELTICA

An Alarc'h

Santez Mari Mamm Doue

Kemp's jig

Me a gar eur Goulmik

 

CARMINA CANTABRIGIENSIA

lam dulcis amica venito

Aurea lyra

 

PIAE CANTIONES

Cantio vernalis

Personent hodie

 

 

CARMINA BURANA

Tempus est iocundum

Ecce gratum et optatum

 

D'AUTORE

Chanson de mai

Le Tournoiement des dames

Winder wie

Corno poden per sas culpas

Schiarazula Marazula

 

DI TAVERNA

Tourdion (Quand je bois ...)

Bacche bene venies

Tempus est iocundum

Ecce gratum et optatum

 

DANZE

Trotto

Rotta

Saltarelli

Tourdion (Quand je bois ...)

Tordiglione

Les bouffons

Danse Royale

Kemp's jig

Schiarazula Marazula