Alfredo  Zampolini:   Studi di linguistica

Bibliografia Zampolini

’amore e lo studio del dialetto si sono sviluppati di pari passo, in Alfredo Zampolini, con l’interesse e lo studio dell’evoluzione della lingua italiana nella seconda metà del ‘900. Gli studi di linguistica ( anni 1987-2000) sono stati divulgati soprattutto attraverso il periodico “L’Olivo” della comunità parrocchiale di Trazanni e attraverso i microfoni di Radio Urbino Montefeltro, con una rubrica settimanale di storia locale e di lingua e letteratura italiana e dialettale, nonché con interventi periodici sul “Corriere Adriatico”; sul quotidiano viene pubblicato anche  a puntate il lungo saggio “I giornali di Urbino fra ‘800 e ‘900”, edito a cura dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona nell’ambito di un volume dedicato alla storia del giornalismo nelle Marche.  Il saggio è stato molto apprezzato anche negli ambienti accademici e culturali della Regione.
 



 



 

 

PAROLE CHE CAMBIANO SIGNIFICATO
 

2 - Degrado o nobiltà

Nel l'osservare il mutamento di significalo delle parole, i linguisti sono soliti fare una classificazione distinguendo le pa role degradate da quelle nobilitate e altre trasformate. Vediamo di chiarire.

La parola fante, soldato di fanteria, rappresenta un esempio di degradazione rispetto a fante (da infante) di secoli fa che significava bambino piccolo. Nel passaggio da bambino a soldato di fanteria, la parola fante sembra perdere un po' di pregio, di dignità, forse a causa anche delle carte da gioco, dove il fante è sottomesso al cavaliere e al re.

Un altro classico esempio di degradazione e la sorte toccata al vocabolo dabbenaggine. Dabbenaggine qualificava un tempo la persona per bene poiché deriva da dabbene, persona buona e onesta. Ma dabbene ha conservato il suo significato, mentre dabbenaggine lo ha mutato assumendo l'opposto di ciò che prima indicava. Oggi viene usato per semplicioneria o addirittura balordaggine. Vediamo due esempi: "La sua è stata un'incredibile dabbenaggine" e "Approfittare della dabbenaggine di qualcuno". Il passaggio di significato dovrebbe essere avvenuto nel Settecento. Già prima dabbenaggine aveva preso un senso ironico, canzonatorio, che le è rimasto anche oggi. Anche masnada ha subito una forte degradazione. Nel Duecento voleva indicare un gruppo di persone, come i servi o gli armati di un signore. Ma nell'Ottocento ha cambiato significato, volendo dire un insieme di persone disoneste. La parola masnada ha anche avuto un derivato che è masnadiere (oggi poco usato) che significa bandito o furfante.

Ma passiamo alle parole nobilitate. Ci vien subito in mente ministro, citato nella precedente puntata, che da servo è passato a significare capo di un ramo dell'amministrazione statale. Aggiungiamo a ministro il vocabolo ragazzo. di origine araba, che fino a poco fa poteva indicare un garzone (il ragazzo) del fornaio, del salumiere, ccc) e che oggi invece ha preso il significato di adolescente, giovane.

Ma veniamo alle parole trasformate. Chi direbbe che il verbo cancellare deriva da cancello? Eppure è cosi. Nelle antiche scritture, quando si commettevano errori, si era soliti annullare le parole sbagliate con dei tratti di penna orizzontali e verticali. Questi tratti di penna incrociati formavano una grata che ricorda la forma di un cancello.

Il coriandolo è una pianta erbacea che produce semi aromatici c medicinali. Ma i coriandoli si chiamano oggi anche quei piccolissimi dischi colorati che si lanciano, in segno di allegria, nei giorni di Carnevale. Il cambiamento di significato avvenne quando i semi di coriandolo furono adoperati per altro uso. Furono inzuccherati e trasformati in confetti che venivano lanciati in occasioni di nozze. Questo fatto ebbe inizio nel Cinquecento. Dopo altre trasformazioni all'inizio del Novecento si arrivò di dischetti di carta.

Un'altra parola che ha perduto il primitivo significato è il treno. In precedenza e fino alla prima metà dell'Ottocento, il vocabolo significava traino, corteo. Ricordiamo una frase del Manzoni ne I promessi sposi: "un gran treno di notaio e di birri". Con l'invenzione della locomotiva a vapore e dei vagoni al seguito, il treno è diventato un convoglio che corre sui binari.

Alfredo Zampolini