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Don Bramante Ligi: LA CHIESINA DI LORETO DI URBINO E IL RICORDO AI CADUTI

 

Premessa

Cenni storici

Elenco caduti

Storici Pellegrinaggi: culto lauretano

 

 


3^ Pubblicazione del Can.co D. Bramante Ligi - STEU - Urbino  1934
55 pagg. con 4 tavole fuori testo.
 



Copertina con xilografia di Riccardo Parenti


Frontespizio

 

Ai miei Concittadini.

Offro a voi, o Cittadini Urbinati, questo modesto lavoro, sicuro di farvi cosa grata. Niente infatti vi può essere di più bello, di più commovente del ricordare i nostri Fratelli, che immolando generosamente sè stessi per la Patria, assicurarono a noi la vittoria, ci liberarono dalla temuta oppressione e ci lasciarono un fulgido esempio di sacrificio, di fede, di amore, preparando all'Italia nostra una nuova grandezza ed un nuovo avvenire.

Ed io ve Li ricordo con questa modesta pubblicazione, oggi appunto che di Essi si fa nuova memoria, incidendo i loro Nomi gloriosi, in apposito marmo, sulle pareti della Chiesina di Loreto, restaurata e riaperta felicemente al culto.

Collocati così, i loro Nomi saranno certo meglio impressi nei nostri cuori e potremo sempre meglio ricordarli nelle preghiere, che rivolgeremo alla Vergine di Loreto, invocando per noi la celeste misericordia, per Essi la luce eterna di Dio; per Essi, che diedero il sangue e la vita per la più santa delle cause, la causa della Patria, della Famiglia, della Religione. Assodando alle nostre preghiere il loro ricordo, faremo sì che la benedizione di Dio scenda sui vivi e sui morti, e dai nostri animi germoglino sempre pensieri ed opere buone, degne in tutto dei nostri Fratelli, caduti sul campo deW onore.

Ascolti, dal suo Tempio restaurato, la Vergine Lauretana i nostri voti, salga a Lei - che le turbe invocarono sempre lungo i secoli • la nostra preghiera:

O Maria, accogli i figli tuoi, stringili a te, vicini al tuo Figliolo, nostro Dio Gesù Cristo; o Madre nostra, che raccogliesti i sospiri, le lacrime e i gemiti dei nostri Fratelli, caduti sui campi cruenti della guerra e intercedesti per Loro presso il tuo Figliolo; proteggi le loro famiglie, salva i loro figli dal male, prega per noi, adesso e neW ora della morte nostra. Ave Maria!

 

Urbino, 10 decembre 1934-XIII - (Festa della Madonna di Loreto-

 

CANONICO D. BRAMANTE LIGI

CAPPELLANO DELLA CHIESA DI LORETO

 

 

Particolare dello stemma di Urbino
(Si noti la presenza del "fascio" imposto dal regime)

 

Xilografia di Riccardo Parenti

 

CENNI STORICI SULLA CHIESINA DI LORETO


URBINO - La Chiesina e i cipressi di Loreto (Disegno di Luigi Servolini-

   INIZIO PAGINA

 

Quel braccio della strada provinciale che da Porta S. Lucia conduce, attraverso ridenti colline, nella pianura del Foglia, per poi raggiungere il non lontano Montefeltro, a circa un chilometro dalla Città di Urbino incontra un pie-colo poggio, su cui sorge un grazioso Tempietto, coronato da due maestosi filari di cipressi secolari, i quali sembrano guardarlo, proteggerlo con ombre misteriose e suggestive.

La importanza del luogo è naturalmente accresciuta dal carattere sacro del Tempietto, dedicato alla Vergine Lauretana, la cui statuetta campeggia sulla imponente facciata. Sotto la piccola nicchia - che contiene la Sacra Immagine • è posta la seguente iscrizione :

 

SISTE GRADUM VIATOR ET SACELLUM HOC

AUGUSTIS-SIMAM LAURETANAM DOMUM

GRAPHICE EXPRIMENS

INGREDERE DEVOTE RELIGIOSE INTUERE

HUMILLIME ADORA

INDE ABI FELICITER [i]

 

Il pio epigrafista ricorda che il Tempietto ha le medesime dimensioni della  Santa Casa  di Loreto  ed  invita il passeggero a fermarsi un istante ed a rivolgere una devota preghiera alla Vergine, per poi continuare felicemente V interrotto cammino. Intorno a questo Tempietto - chiuso fino a pochi mesi or sono, per le tristi vicende dei tempi - facevano sosta, nelle loro passeggiate, le squadre dei Seminaristi, dei Collegiali e gruppi di studenti in cerca di un'amena sosta. Il Pascoli, fanciullo - convittore nel nostro Collegio Raffaello -forse di qui trasse V ispirazione per la dolce poesia, in cui ricorda, con tanto amore, la famiglia lontana.

Oggi il Tempietto, dissacrato e solitario, torna a nuova vita per il buon volere del Podestà di Urbino Conte Dott. Cav. Eugenio Rigi-Luperti, del Segretario Federale Seniore Cav. Uff. Alberto Giombini, secondo il desiderio unanime delle Associazioni Combattentistiche e mercè l'atto munifico del donatore Cav. Rag. Angelo Moscati [ii],  cui la località apparteneva, mentre in antico era della Nobile Famiglia urbinate Corboli-Aquilini.

Così il Tempietto, ridonato finalmente al culto, viene tolto all'abbandono completo in cui era caduto, benché fosse protetto dalla legge sulla conservazione del paesaggio. Viene ora a ricordare i Nomi dei Caduti, mentre il terreno circostante, appositamente sistemato, accoglie il nuovo Parco della Rimembranza, cui il carattere sacro del luogo accrescerà rispetto e decoro.

L'antico edificio è costrutto in laterizio, di stile secentesco, di quello comunemente in uso nelle nostre Marche. Il pronao e la facciata mostrano chiari tali caratteri e gli altri lati del tempio conservano ancora intatte le dimensioni della Santa Casa di Loreto.

Nell'interno della Chiesina - ammodernata - la vecchia iscrizione latina ricorda ancora come, nel 1720, il patrizio urbinate Fulvio Corboli e la consorte Caterina Bonaventura la eressero per voto:

 

DEIPARAE VERGINI LAURETANAE

SACELLUM HOC

A FUNDAMENTIS EDUCTUM

FULVIUS CORBOLI AQUILINI ET CATHARINA BONAVENTURA

CON1UGES UNA CUM FILIIS SUIS

PERENNE ANIMORUM MAXIME DEBENTIUM

MONU-MENTUM DEDICARUNT

ANNO SALUTIS MDCCXX  [iii].

 

Ora sulle pareti spiccano i Nomi gloriosi dei Caduti, incisi in apposite tavole marmoree, mentre l'antico simulacro della Vergine Lauretana è tornato a troneggiare sul ricostruito Altare.

I Nobili Coniugi Corboli, erigendo un simile Tempio, non fecero che confermare, con la loro pietà, la devozione grande che gli Urbinati ebbero, da tempo remotissimo, verso la Vergine Lauretana, devozione che dimostrarono con numerosi pellegrinaggi da Urbino a Loreto, compiuti in epoche diverse. Con l'andare del tempo la devota consuetudine cadde in disuso, ma il culto rimase sempre vivo per la Vergine Laure-tana, specialmente nel popolo della città e più ancora in quello della campagna, che conserva la devozione avita, tanto che oggi, con la ricostruzione e la riapertura della Chie-sina di Loreto, può dirsi si compia un grande voto popolare con unanime letizia. Doverosa ricostruzione, in vero, poiché la graziosa e devota località di Loreto è posta al centro di una plaga, che tutto all' intorno parla del culto a Maria. Al bivio della strada tra Schieti e Pallino, una edi-coletta ricorda la Vergine SS. Di lì a pochi passi, nel predio,

che fu già di Girolamo Homo, - insigne benefattore della Fraternità d'Urbino - sorge un rustico tempietto, nel quale Maria fu dipinta dal Nelli (1365-1444- in atto di coprire col suo manto i numerosi fedeli.

Dall'altra parte, verso Urbino, in prossimità del nuovo Stadio, sorge una vera Chiesa, quella della SS.ma Annunziata, la cui immagine è dovuta ad un altro celebre Maestro.

Dalla piccola Maestadina alla Chiesetta dell'Homo, a quella più grande della SS.ma Annunziata, al Tempietto di Loreto è tutto un inno di amore e di fede, che si eleva a Maria, in mezzo allo scenario grandioso delle nostre montagne e delle nostre verdi colline. E quindi opportuno e bello che la lapide dei nostri gloriosi Caduti sorga sotto le volte del Tempio a Lei dedicato e che accanto alle sacre mura sia posto il Parco della Rimembranza, in cui ogni albero porta il nome di un nostro Caduto per la più grande Italia.

d. b. l.


[i]  Fermati, o passeggero, e in questo tempietto, che riproduce l'augustissima Casa Lauretana, entra devotamente, guarda religiosamente, adora umilmente indi vattene felicemente

[ii] A ricordo del munifico atto è stata murata una lapide sulla parete esterna del tempio:

 

QUESTO COLLE

È STATO DONATO ALLA CITTÀ

DAL CAV. RAG. ANGELO MOSCATI

PERCHÈ SIA CONSACRATO AL RICORDO

DEI CADUTI

PER LA PATRIA.

MAGGIO MCMXXXIV

XII E. F.

[iii] Questo tempietto eressero e dedicarono alla Madonna di Loreto Fulvio Corboli Aquilini e Caterina Bonaventura, sua moglie, coi figli, quale perenne monumento della loro riconoscenza l'anno 1720.

 

 

A RICORDO PERENNE DEI PRODI URBINATI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA 1915-1918
 

Obstinaverunt animis vincere
aut mori (Livio XXIII - 29-

 

 

 

 

 

URBINO - Luci e Ombre di Loheto

(Xilografia di Riccardo Parenti-

 

   INIZIO PAGINA

 

1 Agostini Agostino di Antonio - Soldato

 2 Albicocco Alfredo di Tito - Caporale

 3 Alessi Primo di Francesco - Soldato

 4 Altucci Domenico di Serafino - Soldato

 5 Altucci Pietro di Raffaele - Soldato

 6 Amadori Alessandro di Lino - Soldato

 7 Amadori Giovanni di Nazzareno - Soldato

 8 Amadori Giuseppe di Luigi - Soldato

 9 Ambrogiani Domenico di Antonio - Soldato

10 Ambrogiani Giambattista di Giuseppe - Soldato

11 Ambrogiani Valentino di Antonio - Soldato

12 Angeli Angelo di Vincenzo - Soldato

13 Angeli Enrico di Luigi - Soldato

14 Angeli Giovanni di Domenico - Soldato

15 Angeli Giovanni di Luigi - Soldato

16 Annibali Egisto di Marco - Soldato

17 Antonelli Gerardo di Pietro - Soldato

18 Antonelli Luigi di Marino - Soldato

19 Arceci Antonio di Gaetano - Soldato

20 Arduini Alberto di Giuseppe - Soldato

21 Aureli Attilio di Giovanni - Soldato

22 Bacchielli Augusto di Andrea - Soldato

23 Bacchielli Gino di Andrea - Soldato

24 Baggiarini Settimio di Pietro - Soldato

25 Baldelli Alberto di Angelo - Soldato

26 Balsamini Giuseppe di Luigi - Soldato

27 Balsamini Umberto di Gaetano - Soldato

28 Barcaroli Dante di Benedetto - C. Semaforista C.R.E.M.

29 Bartolomei - Bartolomeoli Secondo di Sebastiano - Soldato (Medaglia di Bronzo-

30 Bartolomeoli Ernesto di Francesco - Soldato

31 Bastianelli Giuseppe di Crescemmo - Soldato

32 Battelli Domenico di Francesco - Soldato

33 Battistelli Giovanni di Primo - Soldato

34 Battistelli Pietro di Giovanni - Soldato

35 Battistini Pietro di Giovanni - Caporale

36 Becilli Adolfo di Giuseppe - Soldato

37 Bellazzecca Giuseppe di Luigi - Soldato

38 Bellucci Paolo di Stefano - Soldato

39 Belpassi Abramo di Vincenzo - Soldato

40 Beltutti Ferruccio di Giuseppe - Soldato

41 Benedetti Arturo di Ciro - Soldato

42 Benucci Bruno di Alberto - Soldato (Med. di Bronzo-

43 Bergnesi Egizio di Egiziano - Tenente (Medaglia di Bronzo-

44 Bernardini Francesco di Gaetano - Soldato

45 Bernardini Germano di Cristoforo - Soldato

46 Bernardini Giovanni di Pasquale - Caporale Maggiore

47 Bertuccioli Adamo di Pietro - Soldato

48 Bertuccioli Crescentino di Giovanni - Soldato

49 Betti Attilio di Giuseppe - Soldato

50 Bianchi Domenico di Serafino Soldato

51 Biani Domenico di Pietro - Sergente

52 Biani Enrico di Luigi - Soldato

53 Bigini Giuseppe di Vincenzo - Soldato

54 Blagna Antonio di Luigi - Soldato

55 Bonci Agostino di Luigi - Soldato

56 Bonaventura - Casicci Eugenio di Pietro Soldato

57 Boschi Adamo di Giuseppe - Soldato

58 Brandi Francesco di Giovanni - Soldato

59 Brunetti Cesare di Crescentino - Soldato

60 Bruscia Egidio di Giuseppe - Soldato

61 Bruscolini Alberto di Crescentino - Soldato

62 Bruscolini Giuseppe di Biagio - Soldato

63 Bruscolini Primo di Crescentino - Soldato

64 Bruscolini Secondo di Gregorio - Soldato

65 Buccarini Riccardo di Celeste - Soldato

66 Bucchi Agostino di Crescentino - Soldato

67 Buchi Antonio di Luigi - Soldato

68 Budassi Andrea di Terenzio - Soldato

69 Buffi Giuseppe di Domenico - Soldato

70 Buresta Luigi di Zefferino - Caporale

71 Buresta Secondo di Luigi - Soldato

72 Buscaglia Gaetano  di  Francesco  -  Aspirante Ufficiale (Medaglia di Bronzo-

73 Busignani Enzo di Giuseppe - Tenente

74 Calamassi Raffaele di Achille - Soldato

75 Calamassi Vittorino di Achille - Soldato

76 Calbini Antonio di Giuseppe - Soldato

77 Calcagnini Domenico di Giuseppe - Caporali1

78 Calcagnini Gaetano di Domenico - Soldato

79 Calzini Augusto di Lazzaro - Soldato

80 Camillini Nazzareno di Antonio Maria - Soldato

81 Camillini Pietro di Antonio - Soldato

82 Campolucci Alessandro di Gioacchino - Soldato

83 Canguri Teodoro di Gaetano - Caporale

84 Cangiotti Ernesto di Marco - Soldato

85 Cangiotti Luigi di Domenico - Caporale

86 Capannelli Celso di Zulimo - Soldato

87 Capponi Àbramo di Domenico - Soldato

88 Capponi Secondo di Domenico - Soldato

89 Carbonetti Landò di N. N. - Soldato

90 Carcianelli Domenico di Giuseppe - Soldato

91 Cardinali Adamo di Celeste - Soldato

92 Cardinali Costantino di Domenico - Soldato

93 Cardinali Ermenegildo di Celeste - Soldato

94 Carletti Bernardino di Angelo - Soldato

95 Carloni Agostino di Crescentino - Soldato

96 Carloni Lattanzio di Giovanni - Soldato

97 Caroni Domenico di Crescentino - Soldato

98 Caroni Luigi di Adamo - Soldato

99 Casadei Getullio di Giovanni - Soldato

100 Casagrande Egisto di Alessandro - Soldato

101 Casieri Augusto di Paolo - Soldato

102 Casoli Angelo di Antonio - Soldato

103 Casoli Giuseppe di Valeriano - Soldato

104 Castellucci Giuseppe di Nazzareno - Soldato

105 Cavapozzi Agostino di Pietro - Soldato

106 Ceccarini Alessandro di Vittorio - Soldato

107 Ceccaroli Celeste di Giuseppe - Soldato

108 Cecchini Lazzaro di Giovanni - Soldato

109 Cecchini Luigi di Angelo - Soldato

110 Ciaroni Pasquale di Raffaele - Soldato

111 Colocci Ermenegildo di Francesco - Soldato

112 Colocci Giovanni di Antonio - Soldato

113 Conti Ettore di Domenico - Soldato

114 Conti Vittorio di Crescentino - Soldato

115 Crescentini Giuseppe di Pietro Soldato

116 Crinella Luigi di Domenico - Soldato

117 Crinelli Giuseppe di Tommaso - Soldato

118 Cupparoni Odoardo di Basilio - Soldato

119 De Angeli Alfredo di Luca - Soldato

120 De Angelis Celeste di Pasquale - Soldato

121 De Anoelis Ercole di Luigi - Soldato

122 De Angelis Ettore di Pasquale - Soldato

123 De Angelis Luigi di Domenico - Soldato

124 Del Bianco Antonio di Francesco - Soldato

125 Dell'Onte Giuseppe di Gioacchino - Soldato

126 Dell'Onte Nazzareno di Antonio - Soldato

127 De Nicola Alberto di Giuseppe - Soldato (Med. di Bronzo-

128 Di Giacomo Francesco di Gaspare - Soldato

129 Di Giacomo Gino di Gaspare - Caporale maggiore

130 Di Gregorio Crescentino di Angelo - Soldato

131 Di Gregorio Giovanni di Domenico - Soldato

132 Dini Domenico di Pasquale - Soldato

133 Dionigi Carlo di Sinesio - Soldato

134 Dionigi Gino di Agostino - Caporale

135 Dionigi Raffaele di Clemente - Soldato

136 Dionigi Roberto di Celeste - Soldato

137 Dionisi Anselmo di Giovanni - Sergente Maggiore

138 Diottalevi Domenico di Antonio - Sergente

139 Di Pietri Domenico di Giuseppe - Soldato

140 Dolcini Alberto di Francesco - Soldato

141 Donini Guido di Agostino - Soldato

142 Donini Renito di Costantino - Soldato

143 Donnini Gildo di Giuseppe - Soldato

144 Donini Silvio di Lorenzo - Soldato

145 Duchi Giuseppe di Luigi - Soldato

146 Ducei Nazzareno di Pasquale - Soldato

147 Ercolani Antonio di Agoslino - Soldato

148 Ercolani Lorenzo di Domenico - Soldato

149 Ercolani Pietro di Matteo - Soldato

150 Ercolani Secondo di Giuseppe - Soldato

151 Fabi Aminto Antonio di Ri agio - Soldato

152 Fabrizi Gino di Girolamo - S. Tenente

153 Fabrizi Guido di Girolamo - Tenente (Med. d'Argento-

154 Ferri Ciro di Giulio - Soldato

155 Ferri Luigi di Giovanni - Soldato

156 Filiberti Giuseppe di N. N. - Soldato

157 Filippini Giuseppe di Crescentino - Soldato

158 Fiorani Cleto di Serafino . Soldato

169 Foglietta Giuseppe di Domenico - Caporale

160 Fortini Luigi di Giuseppe - Soldato

161 Foschi Pietro di Domenico - Soldato

162 Foschi Sante di Giuseppe - Soldato

163 Fraternale Bramante di Vincenzo - Soldato

164 Fraternale Giovanni di Domenico - Soldato

165 Fraternale Giovanni di Sante - Soldato

166 Fraternale Fanelli Luigi di Crescentino Francesco - Soldato

167 Fraternale Meloni Francesco di Giuseppe - Soldato

168 Fraternale Crescentino di Nazzareno - Soldato

179 Fraternali Santi Giovanni di Giuseppe - Soldato

170 Fucili Angelo di Sante - Soldato

171 Fucili Giuseppe di Pasquale - Soldato

172 Furlini Giovanni di Angelo - Soldato

173 Furlini Giovanni di Crescentino - Soldato

174 Galli Adolfo di Davide - Soldato

175 Galli Adolfo di Pietro - Soldato

176 Galli Ascenzio di Giacomo - Caporale

177 Galli Claudio di David - Soldato

178 Gambarara Guglielmo di Pietro - Soldato

179 Gamboni Luigi di Domenico - Soldato

180 Ganci Giuseppe di N. N. - Soldato

181 Garattoni Angelo di Michele - Soldato

 

182 Gasperini Bruto di Domenico - Tenente (Med. di Bronzo-

183 Gaudenzi Luigi di Antonio - Soldato

184 Ghiandoni Egidio di Domenico - Soldato

185 Ghiandoni Quinto di Antonio - Soldato

186 Ghiandoni Tommaso di Domenico - Soldato

187 Ghiselli Basilio di Natale - Soldato

188 Ghiselli Cesare di Giovanni - Soldato

189 Ghiselli Modesto di Natale - Soldato

190 Ghiselli Sebastiano di Giovanni - Soldato

191 Giacomucci Giuseppe di Sante - Soldato

192 Giannotti Pasquale di Francesco • Soldato

193 Giorgini Antonio di Domenico - Soldato

194 Giovanelli Guerrino di Celestino - Aiutante di Battaglia (Med. d'Argento e due di Bronzo-

195 Giovannelli Angelo di Secondo - Soldato

196 Giovannelli Giuseppe di Lazzaro - Soldato

197 Giovannini Alfredo di Domenico - Soldato

198 Grandicelli Celeste di Vincenzo - Soldato

199 Grossi Primo di Antonio - Soldato

200 Guerra Jener di Ettore S-Tenente

201 Guidi Agostino di Giuseppe - Soldato

202 Guidi Gaspare di Nazzareno - Soldato

203 Guidi Nazzareno di Pietro - Soldato

204 Lambusier Alberto di Vincenzo - S- Tenente (Med. di Bronzo-

205 Lani Giuseppe di Agostino - Soldato

206 Lazzari Giovanni di Luigi - Soldato

207 Lelli Alfredo di Francesco - Caporale

208 Lelli Luigi di Giuseppe - Soldato

209 Ligi Bartolomeo di Giuseppe - Soldato

210 Londei Adolfo di Nazzareno - Caporal maggiore

211 Loppi Lino di Domenico - Soldato

212 Loppi Pietro di Luigi - Soldato

213 Lorenzetti Luigi di Pietro - Soldato

214 Lorenzoni Augusto di Giocondo - Soldato

215 Lorenzoni Luigi di Celeste - Soldato

216 Luccarini Antonio di Giuseppe - Soldato

217 Luccardi Mario di Lodovico - Soldato

218 Luccarelli Guido di Domenico - Soldalo

219 Lucciarini Tullio di Giuseppe - Tenente

220 Luzi Armetus di Pietro- - Caporale

221 Luzi Augusto di Luigi - Soldato

222 Maccaroni Giovanni di N. N. - Soldato

223 Macchniz Dante di Giuseppe - Soldato

224 Maggi Felice di Pietro - Soldato

225 Maggini Primo di Giovanni - Saldalo

226 Magi Domenico di Giuseppe - Soldato

227 Magi Ermenegildo di Gaetano - Soldato

228 Magrini Lazzaro di Celeste - Soldato

229 Mancini Angelo di Domenico - Soldato

230 Mancini Egisto di Domenico - Soldato

231 Mancini Ivo di Enrico - Soldato

232 Mancini Luigi di Augusto - Soldato

233 Manenti Domenico di Angelo - Soldato

234 Marchetti Francesco di Giuseppe - Soldato

235 Marchetti Pietro di Luigi - Soldato

236 Marcolini Ando di Ercole - S. Tenente

237 Mari Lazzaro di Domenico - Soldato

238 Marinelli Giuseppe di Luigi - Soldato

239 Mariui Giuseppe di Ignazio - Maresciallo

240 Marini Renato di Domenico - Soldato

241 Maroccini Gino di Crescentino - Soldato

242 Manilla Alfredo di Giovanni - Soldato

243 Marzi Celeste di Giambattista - Soldato

244 Mascioli Taiciso di Luigi - Soldato

245 Mattei Plimo di Vincenzo - Soldato

246 Mazzoli Giovanni di Crescentino - Soldato

247 Mazzoli Luigi di Gaetano - Soldato

248 Mezzolani Adamo di Pasquale - Soldato

249 Michelori Crescentino di Giuseppe - Soldato

250 Michelori Lazzaro di Domenico - Soldato

251 Molinetti Biagio di N. N. - Soldato

252 Montanari Francesco di Francesco - Capitano (Medaglia di Bronzo-

253 Montini Raul di Gisleno - Tenente

254 Moroni Domenico di Emilio - Soldato

255 Moroni Giuseppe di Domenico - Soldato

256 Morosini Polidori Secondo di Giuseppe - Soldato

257 Mosconi Domenico di Gaetano - Soldato

258 Narini Egidio di N. N. - Soldato

259 Occhi Romualdo di N. N. - Guardia di Finanza

260 Ontani Giuseppe di Cirillo - Caporal Maggiore

261 Orazi Vincenzo di Giuseppe - Soldato

262 Ottaviani Abramo di Clemente - Soldato

263 Pacassoni Cesare di Eugenio - Soldato

264 Paci Giuseppe di Ermenegildo - Soldato

265 Paiardini Augusto di Sante - Soldato

266 Palazzi Luigi di Giuseppe - Soldato

267 Palini Secondo di Cristoforo - Soldato

268 Pandolfi Giovanni di Lazzaro - Soldato

269 Paolini Eugenio di Giuseppe - Soldato

270 Paolini Sante di Antonio - Soldato

271 Paolini Vincenzo di Pietro - Soldato

272 Paoloni Primo di Gaetano - Soldato

273 Paolucci Giambattista di Pasquale - Soldato

274 Paternoster Luigi di Ubaldo - Soldato

275 Patrignanelli Luigi di Terenzio - Soldato

276 Percetti Giuseppe di Angelo - Soldato

277 Perugini Enrico di Giuseppe - Soldato

278 Petrossi Giacomo di Alessandro - Soldato

279 Pianosi Giuseppe di Gaetano - Soldato

280 Pierini Bramante di Luigi - Soldato

281 Pierini Giovanni di Luigi - Soldato

282 Pierini Mariano di Domenico - Soldato

283 Pierini Pasquale di Francesco - Soldato

284 Pierleoni Federico di Nicola - Soldato

285 Piermattei Primo di Giuseppe - Soldato

286 Piovaticci Pasquale di Luigi - Soldato

287 Poggiaspalla Giuseppe di Domenico - Soldato

288 Polidori Alfredo di Settimio ■ Caporale

289 Pontellini Agostino di Domenico - Soldato

290 Pontellini Domenico di Luigi - Caporal maggiore

291 Ponti Nazzareno di Fortunato - Caporale

292 Porcellacchia Attilio di Antonio - Caporale

293 Pretelli Giuseppe di Sebastiano - Soldato

294 Pucci Alfredo di Gaetano - Soldato

295 Pucci Primo di Crescentino - Soldato

296 Pueri Luca di N. N. - Soldato

297 Pulisca Antonio di Pietro - Soldato

298 Puntellici Lazzaro di Luigi - Soldato

299 Puntellini Primo di Giuseppe - Soldato

300 Quaresima Primo di Vincenzo - Soldato

301 Quieti Nazzareno di Francesco - Soldato

302 Ragonesi Luigi di Giovanni - Soldato

303 Ramaioli Luigi di Giovanni - Soldato

304 Raspani Giuseppe di Ferdinando - S. Tenente

305 Ravaglia Alfredo di Pietro - Soldato

306 Renzi Nazzareno di Ernesto - Caporale

307 Renzi Pasquale di Giuseppe - Soldato

308 Ricci Dante di Domenico - Tenente

309 Ricci Giovanni di Augusto - Soldato

310 Ricci Pietro di Gaetano - Soldato

311 Ricci Pietro di Giuseppe - Soldato

312 Righi Battista di Antonio - Soldato

313 Righi Lazzaro di Clemente - Soldato

314 Romanetti  Giuseppe di  Giulio  - Sergente Maggiore (Medaglia d'Argento-

315 Romani Alberto di Domenico - Soldato

316 Rossetti Ernesto di Luigi - Soldato

317 Rossi Gaetano di Crescentino - Soldato

318 Rossi Giuseppe di Gaetano - Soldato

319 Rossi Raffaello di Sebastiano - Soldato

320 Ruggeri Crescentino di Ubaldo - Soldato

321 Ruggeri Domenico di Luigi - Soldato

322 Ruggeri Federico di Giuseppe - Soldato

323 Sacchi Federico di Giuseppe - Soldato

324 Salvi Edoardo di Nazzareno - Caporale

325 Santini Giovanni di Luigi - Soldato

326 Scalbi Lazzaro di Francesco - Soldato

327 Sartori Giuseppe di Paolo - Soldato

328 Scarpa Agostino di Giacomo - S. Tenente (Med. d'Argento-

329 Scola Primo di Adamo - Soldato

330 Serafini Alessandro di Giuseppe - Carabiniere

331 Serafini Pasquale di Biagio - Soldato

332 Seraghiti Luigi di Eugenio - Soldato (Med. di Bronzo-

333 Sgaggi Andrea di Filippo - Soldato

334 Sgaggi Primo di Emidio - Soldato

335 Simoncelli Fernando di Augusto - Soldato

336 Sisti Primo di Francesco - Soldato

337 Spadoni Ciro di Crescentino - Soldato

338 Spadoni Domenico di Giovanni - Sol lato

339 Sparaventi Pietro di Giovanni - Soldato (Med. di Bronzo-

340 Spezi Angelo di Adamo - Soldato

341 Spezi Vittorio di Giuseppe - Soldato

342 Staccoli Washington di Vincenzo - Soldato

343 Stramigioli Astorre di Luigi - Aspirante Ufficiale

344 Tabarriui Giuseppe di Paolo - Soldato

345 Tamanti Luigi di Giuseppe - Soldato

346 Tamanti Paolo di Domenico - Soldato

347 Tassi Ciro di Luigi - Soldato

348 Tenti Primo di Eugenio - Caporal Maggiore

349 Teodori Washington di Lazzaro - Soldato

350 Tiboni Agostino di Giuseppe - Soldato

351 Tintori Francesco di Giuseppe - Capitano (Medaglie Argento e Bronzo-

352 Tontini Angelo di Giuseppe - Soldato

353 Tontini Bramante di Giuseppe - Soldato

354 Truffi Giuseppe di Girolamo - Soldato

355 Tusinelli Silverio di N. N. - Operaio Genio M. re

356 Ubaldi Gualtiero di Crescentino - Soldato

357 Ugoccioni Guido di Gaetano - Soldato

358 Ugolini Guido di Zefferino - Soldato

359 Ugolini Mauro di Giovanni Battista - Soldato

360 Ugolini Umberto di Albino - Soldato

361 Valli Ercole di Leopoldo - Soldato

362 Valloni Antonio di Francesco - Soldato

363 Vecchi Ardo di Luigi Giuseppe - Caporal Maggiore

364 Venturi Luigi di Giuseppe - Soldato

365 Vergini Gaetano di Giovanni - Soldato

366 Veterani Giovanni di Domenico - Soldato

367 Vichi Vincenzo di Pietrangelo - Soldato

368 Violini Nicola di Giuseppe - Soldato

369 Zanca Primo di Serafino - Soldato

370 Zeppi Primo di Luigi - Soldato

371 Zuccaroli Gino di Nicola - Soldato

 

  INIZIO PAGINA

 

 

 

 

Pellegrinaggi storici alla Santa Casa di Loreto

   INIZIO PAGINA

 

 Cronaca dei Pellegrinaggi alla Santa Casa di Loreto,
compiuti in diverse epoche, dai cittadini, ascritti a varie Compagnie religiose: la Grotta, S. Giuseppe, le Cinque Piaghe.
Le Cronache sono desunte dai libri delle varie Confraternite.

CANONICO DON BRAMANTE LIGI
 

..... in pellegrinaggio.  (Xilografia di Rigoberto Ridolfi-
 

DOCUMENTI

 

II

 

Primo Pellegrinaggio della Venerabile Compagnia della Grotta alla Santa Casa di Loreto per ottenere dalla Vergine la fine   delle sciagure onde la Città di Urbino era colpita sotto il triste governo del Duca Guidubaldo II Della Rovere. (Anno 1573- [1].

Addì 11 febbraio 1573

Adunanza, presente anche il Guardiano dei Cappuccini, è deciso di - andar tutta la Compagnia et fratelli habili, vestiti di sacchi, a visitar la Madonna del Oreto, et pregar N. Signore e quella Gloriosa Vergine che per loro misericordia volessero por fine alli travagli di questa povera nostra Città di Urbino, offerendo di portar alla suddetta Madonna Benedetta un Crucifisso de Argento di vallore di scudi 20 e anche più.

Conte CESARE ODASI

GOVERNATORE

 Maggio 1576

La Compagnia andò a Loreto a soddisfare il voto detto di sopra e donò un Crocifisso d'argento - che ancora per tale lo mostrano [2].

Dott. PROSPERO BECILLI

GOVERNATORE

 

Nota. Guidubaldo II, trovandosi senza danaro e gravato di molte spese e debiti, volle imporre nuove gabelle agli Urbinati, i quali alla fine si sollevarono, e nel 1572 si alienarono l'animo del Duca. Tale insurrezione venne ferocemente repressa e costò la vita a 12 Cavalieri di Urbino che furono decapitati in Pesaro nella rocca. Fra gli uccisi vi furono: Messer Severo Paltroni, il Cavaliere Veterani, Messer G. Battista Bianconi, Felice Corboli, Vincenzi Vincenzo, Vincenzo Ruffa, Annibale Giunchi, Ettore Serafini, il Cavalier Gentili.

Il Duca proibì inoltre a tutte le Confraternite di fare adunanze, e, in data 2 marzo 1573, alla Compagnia della Grotta di andare a Loreto.

Guidubaldo morì in Pesaro nel 1574 e la Compagnia della Grotta, nel maggio del 1576, potè andare a Loreto a soddisfare il suo voto.

 

II

Primo Pellegrinaggio dei Confratelli della Venerabile Compagnia di S. Giuseppe alla Santa Casa di Loreto, perchè la Vergine concedesse al nostro Duca Francesco Maria II della Rovere un figlio maschio. (Addì 21 maggio 1599-.

Addì 21 maggio 1599

La Compagnia di S. Giuseppe andava a Loreto (per ottenere dalla Vergine un figlio maschio al Duca-.

La Compagnia della Grotta in N. di 52 fratelli la volle accompagnare un po' - in processione a levarli all'Oratorio loro e andando la nostra Compagnia avanti entrarono nella Chiesa del Domo et quivi fatta la debita oratione, la nostra

Compagnia andò sempre innanzi et il Seggio nostro restò indietro con accompagnare l'Ordinario et Consiglieri di S. Jo-seffo, et dandoli la precedenza si seguitò per la piazza, et alla Evagine et fuori della porta fino alla portella della possessione del Cav. Becilli, dove fermatosi il nostro Crocefisso la nostra Compagnia fece ala da due bande ordinatamente et lasciò passare avanti la Compagnia di S. JosefFo con pregarli buon viaggio et buon ritorno et compimento de la gratia che andavano ad adimandare - .

 

Addi 28 maggio 1599

Saputo del ritorno di questa Compagnia da Loreto, quella della Grotta andò incontrò al Pian dei Canonici - e venendo loro furono salutati et ciascun dei nostri prese un de loro per compagno mettendosi in mano diritta, et vicino al fine havendo li nostri fatto una buona musica in salutarli li detti musici entrorno uniti in processione... entrando per la porta dell'Evagine fino al Domo cantandosi dalli nostri musicalmente a due chori il Tedeum laudamus ... - [iii].

 

III

 Secondo Pellegrinaggio della Venerabile Compagnia della Grotta alla Santa Casa di Loreto per ringraziare la Vergine di aver dato al nostro Duca un figlio maschio. (Anno 1606 16 maggio-.

 Addì 27 aprile 1599

- Questa mattina fu cantata la Messa solenne nella Cap-della Grotta rendendo gratie al Signore che  S. A. Ser.ma n.ro Padrone riavesse preso moglie, et considerando il grande utile che ne risulteria a tutto lo stato et a noi più degli altri, se il Signore li concedesse figli maschi, acciò eternamente noi perpetuassimo sotto il felice governo et protectione di questi Clementissimi Serenissimi Padroni, di comune consenso et satisfatione di tutti i fratelli che erano presenti si fece voto solenne ex nunc prò ex tutte (ora [ter allora- che se S. D. M. (Sua Divina Maestà- ci concedeva questa gratia, di andare tutti li fratelli a visitare la SS.ma Casa della SS.ma Madonna all'Oreto et Messer Canonico Oratio Causidico il quale cantò la Messa, pubblicò detto voto finito il Sacrifitio alla presenza del Sig. Luogotenente, Podestà et Magistrato pubblicamente. -

Addì 7 novembre 1604

Si è sparsa la voce che la Duchessa Serenissima sia gravida, si dovesse fare qualche oratione per pregare S. D. M. a verificare questa voce e così fu risoluto che si facessero l'oratione delle 40 hore..... con far cantare nel Oratorio la Messa dello Spirito Santo a principio, come poi fu eseguito.

Addi 25 dicembre 1604

Poiché se il parto della Sig.ra Duchessa Ser.nia venisse felicemente et conforme all'espettatione et desiderio, la Compagnia saria in obbligo di andare a quella benedetta Madonna di Loreto come per voto (27 aprile 1599- quindi deciso di fare i preparativi. -

28 gennaio 1605

Si torna a parlare del voto fatto - dell'andata alla Madonna Santissima dell'Horeto perchè il Signore si degni di concedere un figlio maschio al Serenissimo Sig. Duca Stabilito di andarvi prima che sia possibile o alla più lunga a Maggio - che ciascun fratello che deve mettersi in viaggio prima di partirsi di qua si confessi e vadi ben disposto a ricevere in quel Sauto Luogo il SS.mo Sacramento per così farsi tanto più degno di rendere le debbite gratie della gratia che si sarà ricevuta ed impetrarne de maggiori per la Ser.ma Casa delli Ser.mi Padroni. Che nel giorno fissato ogni fratello col sacco parta dall'Oratorio, poi nella Cattedrale Messa solenne assieme a comunicarsi, poi processionalmente fino alla porta dove avrebbero licentiato le altre Compagnie. Il viaggio si faccia con l'abbito ordinario della Compagnia con aggiunger solamente una mantellina di corame negro con l'insegna della Compagnia dalla banda manca e in luogo del cappuccio il capello di feltro, o d'armesino et con il bordone. L'abito dovrà portarsi sempre nel viaggio, solo si depone dove c'è la fermata al luogo d'alloggiamento. Il Governatore e compagni - deputino doi furieri i quali cavalcando un giorno innanzi almeno al luogo dove deve arrivare la Compagnia, dovranno con diligentia et debbita circospetione preparare alloggi et vitto pei fratelli et per i musici. - Tutti devono andare a piedi, chi noi potesse per impotenza potrà usar cavalcatura, ma ottenendo il permesso dal Governatore et suo Seggio.

I bordoni di forma ordinaria per i fratelli, i mazzieri aste più alte negre. Vitto in comune e sempre nei luoghi di alloggio. La prima tappa a Fossombrone, la seconda a Seno-gallia, la terza in Ancona, la quarta a Loreto. Il Quinto giorno fermi a Loreto. Il sesto si torna in Ancona, il settimo a Senogallia. L'ottavo per la via delli Castelli, a Fossombrone poi in Urbino. - Si deve portar uno stendardo d'armesino negro a rabeschi d'oro con frangie intorno a seta e oro, da una parte l'immagine del Crocifisso deposto di croce coi fratelli ai piedi oranti, dall'altra l'immagine di S. Crescentino.

- A Loreto si lasci un presente cioè un quadro di tre palmi larghi e lunghezza proporzionata con l'immagine della Madonna di Loreto, prospettiva della  Città d'Urbino, e ivi vicina una quercia con rampollo sorgenti ai piedi e fratelli oranti col motto - Tibi acceptuin referimus Socielas et Confra-tres S, Crucifixi de Grotta Civit. Urbini ex voto et gratia nati filiì Ser.mi Frane. Mariae Urbini Due. VI. - Che si provveda d'una buona musica con un cornetto almeno ma copiosa in maniera che assieme con i fratelli che talento .avranno di musica et vorranno cantare et aiutare detta musica, possa quando il bisogno lo ricercasse dividersi in due, nel qual caso una sia retta dal Mastro che guida e reggerà la musica tutta, il quale dovrà essere il Mr.o di Cappella dell'Arcivescovado con li suoi cantori, et l'altro da chi assieme con lui sarà dal Governatore determinato con quei cantori che a tal musica saranno assignati. -

I cantori dovranno obbedienza al Mr.o in tutto, la Compagnia penserà spese e mercede....

25 dicembre 1605 - Il voto di andare a Loreto protratto.

10 maggio 1606 - Adunanza straordinaria per lo stesso voto, - se non si potessero havere i soprani, domandare al Duca l'Eunuco. -

 16 Maggio 1606

Partiti il 16 maggio - giorno natale del secondo anno del Ser.mo Principe. Tutti i fratelli in sacco, mantellina, bordone et cappello come si è detto di sopra, precede il Crocifisso che sta sull'altare dell'Oratorio, in mezzo lo stendardo poi il presente da farsi alla Madonna. Dall' Oratorio alla Cattedrale, qui Messa solenne e comunione, quivi sopravvenne la Conpagnia di S. Ioseffo, poscia processione alla porta dell' Evagine - cantandosi per strada fino alla porta dalli musici alcuni mutetti fatti a posta, accompagnati ancora dal Magistrato e tutta la città. - Sebbene questi pregati a non incommodarsi di più, tuttavia vollero tutti accompagnare fino alla Croce di S. Brardino. Qui la Compagnia raccolto lo stendardo e messo nella cassa sua il Crocifisso e accomodato sopra il cariaggio deputato - si seguitò il viaggio precedendo sempre la Croce senza crocifisso. Entrando nelle Terre si rac-raccoglieva in ordine la processione. A S. Lazzaro un miglio da Fossombrone si stesero in ordine venendo incontro hi Compagnia della Grotta di Fossombrone girando tutta questa Città eppoi in Cattedrale dove ebbero la benedizione del SS.mo. Qui lasciarono Crocifisso e stendardo - cantandosi dalla nostra musica un mutetto come anco altri se n' erano cantati per tutta la processione. - La mattina seguente dopo la Messa, si rimettono in viaggio - per la via delli Castelli fino a Senigallia. Ivi incontrati da altra Fraternità locale - furono presentate alla Compagnia nostra di molte confettioni, vini et frutti. -

In Ancona incontrati dalla nobile Compagnia di S. Girolamo, poi alla Cattedrale dove si mostrarono loro tutte le Reliquie, ed ebbero la Benedizione. Anche qui furono presentati ai pellegrini gran quantità di vini, confettioni. pesci nobili et frutti.  La sera del 19 erano a Loreto, incontrati da diverse Compagnie locali et da molto popolo entrarono nella Santa Casa ove deposero stendardo e presente e fecero le loro preghiere. Tutti i sacerdoti pellegrini poterono celebrare nella S. Casa, in primis il Proposto che era Governatore disse Messa solenne dove si comunicarono i fratelli, siccome erano troppi, gli altri nella cappella del SS.mo. Poscia tutti i Fratelli ebbero accesso nel coro dei Canonici dove il padre Francesco Zuzzari cappuccino venuto apposta da Ancona fece una bellissima predica, con havere pigliato per tema le parole impresse nello stendardo della nostra Compagnia: Audivit Dominus et misertus est nostri.

II 21 si deliberò di ritornare, alcuni vennero per mare fino a Senigallia gli altri per terra. Il 24 a sera circa le 21 ore tutti pronti alla croce di S. Brardino dove sfilò la processione fino al nostro Oratorio cantandosi il Te Deum accompagnati dalla Compagnia di S. Ioseffo et da grandissimo Populo. .... Il che sia stato a Laude et Honore di Dio et della SS.ma Vergine et a conservatione, augumento et grandezza del Sermo Duca et Sermo Prencipe nostro. -

Canonico GIROLAMO BENEDETTI Proposto

GOVERNATORE [iv].

 

IV

 Plinio Pellegrinaggio dei Confratelli della Venerabile Compagnia delle Cinque Piaghe alla Santa Casa di Loreto per la grazia ottenuta di liberazione della Città di Urbino dalla peste. (Anno 1650-.

Il 5 maggio 1650. Giorno di Domenica per esegutione della promessa fatta alla B. V. M. mentre à preservato dal male questa Città secondo la gratia dimandata et risolutione fatte, radunati dunque tutti li fratelli al nostro Oratorio, e dopo fatto li nostri esercitii, detto la Messa, e comunicatisi tutti, il Padre Confessore benedisse li abiti, e datto a ciascheduno fratello il suo, furono esortati all'Ubbidienza verso il loro Superiore e Carità in questo Santo Viaggio, e perchè quattro fratelli furono dal male, e dell'absenza della Città impediti a non potere venire, in suo loco fu aggregati altri quattro.

La partenza d'Urbino fu su 1' hora della Schilla. La Vene, rabile Confraternita di S. Croce, che di quella era Priore Andrea Liera, di spontanea volontà se ne venne al nostro Oratorio nel vicolo di Valbona, e ricevuto il Seggio dal Superiore e dal Padre Confessore della Congregatione entrarono unitamente tutti li detti fratelli di Santa Croce, seguitarono li nostri a due a due, con il loro habito e SS.mo Crocefisso, e gionti al Duomo si hebbe la Beneditione del SS.mo Sacramento per essere la prima Domenica del mese da Monsignor Ascanio Maffei al presente Arcivescovo, si cominciò il viaggio cantando le letanie della Beatissima Vergine et si incamminò fuori dalla porta dell'Evagine processionalmenle, con grandissimo concorso del Popolo, e la Venerabile Confraternita ci venne sino alla Madonna della Vigna di Mons. IH mo Arciv. et ivi licentiata, seguitammo il viaggio. Arrivati a Fossombrone e posta la Compagnia in ordinanza, et il P. Confessore con il suo abito da Protonotario Apostolico come anco si fece in tutte le altre Città, entrati in Fossombrone, passando processionaltnente per la Chiesa delle Monache di S. Agata, si seguì sino al Duomo, dove fusimo cortesemente ricevuti con suoni di campane, Organi e Musiche, con grandissimo concorso del Popolo, e posato il SS.mo Crocefisso all'altare Maggiore ivi si cantarono le Preci delle SS.me Piaghe, doppo ciascheduno andò all'alloggiamento preparato nell'Osteria della Fonte fuori della Porta.

Il lunedì mattina a buonissima hora li fratelli si trovarono nel Duomo, et ivi dal P. Confessore fu celebrata la Santa Messa, doppo processionalmente si uscì dalla Città cantando le littanie. Su le diciotto hore si giunse a Mondolfo, et posti in ordinanza fuori della porta, dall' lllmo Sig. Conte Aurelio Corboli, con tutta la nobiltà di quel loco e suono di trombe e Campane, fussimo ricevuti e condotti processionalmente alla Chiesa della Comunità, et ivi fu posato il SS.mo Crocifisso, poi dal Superiore Sig. Conte Colludi fusimo condotti tutti a casa sua, dove a benefit io di tutta la Compagnia aveva preparato un suntuosissimo rinfresco, et alquanto riposati di nuovo s'andò processionalmente per tutta la terra visitando le principali Chiese di essa, et infine licentiato il populo con la Beneditione del SS.mo Crocefisso si seguì il viaggio verso Sinigaglia dove si arrivò solennemente su le 22 hore, si entrò nella Città con suono di Campane e Trombe, giunti al Duomo si sentì una bellissima musica e posto il SS.mo Crocefisso nell' Altare Maggiore, si recitò le Preci et poi tutti ritornammo all'allogiamento nell'Osteria di S. Giorgio.

Il Martedì a mattina parimente doppo la Santa Messa detta dal Padre Confessore, processionalmente passando per la Chiesa delle Monache, si uscì di Senigaglia verso Ancona, onde per il viaggio vicino a Casa bruciata s'incontrò l'Emno Sig. Cardinal Ruboni, qual vedendo il SS.mo Crocefisso inarborato smontò di Carozza, et inginocchiatosi con la sua famiglia, baciò li piedi del medesimo Crocifisso, poi seguitando il viaggio, e giunti alla Città di Ancona dove parimente si fece 1' entrata solenne, et si andò a posare il SS.mo Crocefisso nella Chiesa del SS.mo Sacramento et da quelli SS.ri Deputati fussimo ricevuti con accoglienze straordinarie a suoni di campane, d'organi, et di musici, con grande concorso di Popolo, et poi la sera fusimo ivi di novo invitati alla Beneditione del SS.mo Sacramento, et ci fecero le superbe musiche.

Il Mercoledì a mattina udito la Messa si uscì d'Ancona processionalmente et inviatisi verso Loreto colà si giunse circa 22 hore, et posto in ordinanza li fratelli alla Fonte fatta dal Cardinale d'Urbino, cominciarono a sonare tutte le Campane et li Trombetti ci vennero ad incontrare alla costa, e ci accompagnarono sino alla Santa Casa sonando ; alla porta della Città tutti li fratelli accesero una torcia di due libre per uno, et il Superiore et Padre Confessore una torcia di quattro libre l'una, e tutta la cera fu tolta dalla Congregatione, et entrati processionalmente con la torcia in mano nella Città seguendo nella Santa Casa, et nella Capella per una porta entrati, et l'altra usciti, con lasciare la torcia in mano d'un particolare, e poi si andò a posare il SS.mo Crocifisso all'altare del già nostro Duca d' Urbino.

Il giovedì il Padre Confessore, confessato che ebbe tutti li fratelli disse la Messa nella SS.ma Casa, et ivi comunicò il Superiore, et li offitiali con alquanti fratelli onde questo giorno si consumò a Loreto nelle Divotioni di quel Santo Luocho.

Il Venerdì a bonissima hora fu detta la Messa dal Padre Confessore nella Santa Casa con l'assistenza di tutti li fratelli, et di li partendo processionalmente la sera si giunse a Casa bruciada, et il SS.mo Crucifisso fu portato in camera del P. Superiore dove dormiva anco il Padre Confessore, et ivi si recitò le solite preci da tutti li fratelli.

Il sabato parimente a buonissima hora, ci incamminò verso Fano, e detta la Messa in Senigaglia nel Duomo, senza entrare in detta Città, seguendo il camino, giungemmo a Fano su le 20 hore, et postisi in ordinanza s'andò processionalmente a S. Paterniamo per posare il SS.mo Crucifisso, dove dal Padre Abate Bolognesi, con tutti li suoi Padri fus-simo ricevuti cortesemente alla porta della Chiesa, con suono di campane et Musiche, con concorso di tutta la Città.

La Domenica finalmente, detta la Santa Messa conforme il solito, processionalmente uscissimo dalla Città, e preso il camino verso Urbino, si giunse in Fossombrone e seguitando il viaggio per la Città cantando le lettanie della B. V, si arrivò a S. Bernardino su le 22 hore, fussimo ricevuti dalla Venerabile Confraternita di S. Croce, con grandissimo concorso di popolo, e perchè il tempo cominciò a piovere stessimo colà sino 23 hore sonate ; in questo mentre il P. Alfiero Marco Lattoni uno dei fratelli fece preparare un rinfresco a tutti li fratelli, doppo fù dalli Padri Zoccolanti cantato il Tedeum in ringratiamento, et preso il camino verso la Città, giungessimo a mezza hora di notte processionalmente al Duomo e dalla musica fu cantato il Tedeum per rendere gratie alla SS.ma Vergine et al nostro Protettore S. Crescentino, dopo s'andò a visitare S. Antonio da Padova nella Chiesa de Padri di S. Francesco, e cantato da quei Padri il responsorio del Santo di poi s'andò al nostro Oratorio di dove licentiata la Venerabile Confraternita di S. Croce ciaschedun fratello ritornò alle case loro, a Gloria di Dio et della SS.ma Vergine.

Il Lunedì a mattina fu fatto cantare una Messa solenne dal P. Alfiero Marco Lattoni per ringratiamento con l'assistenza di tutti li Sig. Canonici, et fratelli della Congregatione et del Popolo.

Si è fatto li presenti Ricordi per i Posteri acciò ancor loro abbino Memoria della Gratia ricevuta dalla Beata Vergine Maria, che la nostra Città d'Urbino restò intatta dalla Peste ben che fosse 30 miglia lontana da qui, e per tale occasione andò la nostra Congregatione in numero di 33 in detto viaggio, et risolse di fare un offitio di Messe in perpetuo, il giorno delle Stimmate di S. Francesco.

FABIO LIERA

SUPERIONE [v]

V

Secondo Pellegrinaggio della Venerabile Compagnia di S. Giuseppe alla Santa Casa di Loreto per rendere grazie alla Vergine di aver liberata la Città di Urbino dalla peste. (Anno 1657. 3 giugno-.

 

Addì 20 aprile 1657.

La Compagnia di S. Giuseppe era sulle mosse di pellegrinare fino a Loreto - per il rendimento di gratie che hor-mai siano dissoluti dall' Italia sospetti pestilentiali et che la nostra Città per gratia di Dio ne sia stata liberata.- Si rievocano le cordialità di questa Compagnia di S. Giuseppe quando quelli della Grotta nel maggio del 1606 andarono a Loreto per ringraziamento - per la nascita del Sermo Principe.-

Corae anche vengono ricordate - il viaggio fatto a Loreto dalla  Compagnia  di  S. Giuseppe   nel  mageio 1599 per la nascita del Sermo Principe - quando quelli della Grotta accompagnò 1' altra dall'Oratorio loro al Duomo e poi fino al Pian dei Canonici. Al ritorno fecero altrettanto.

Si ricorda l'altro viaggio che la suddetta Compagnia di S. Giuseppe fece fino a Gubbio a S. Ubaldo nel 1616 per la salute del Sermo Principe a anche allora la Compagnia della Grotta li accompagnò fino - a messo la calata della Porta di S. Paolo.-

Deciso pertanto che anche stavolta la Compagnia della Grotta faccia come in addietro, vada a prendere quelli di S. Giuseppe al loro Oratorio e dando ai fratelli di S. Giuseppe la destra siano accompagnati fino alla Madonna del Carmine.

 Addì 1 giugno 1657.

Una deputazione della Compagnia di S. Giuseppe va a ringraziare quella della Grotta perchè si era profferta accompagnarla pel viaggio di Loreto, e qui complimenti e gentilezze reciproche con attestazioni di stima e di gratitudine.

 Addi 3 giugno 1657.

La Compagnia di S. Giuseppe - dopo le sedici hore - si avvia pel pellegrinaggio. Quella della Grotta col bel numero di fratelli - vestiti di sacco, senza cartone nel capoccio e con il capello in testa precedendo l'insegna nostra del Crocifisso - va alla porta del Palazzo Comunale per attendere il Magistrato (Podestà, Priori-. Fatti i debiti inchini, s'uniscono e vanno all' Oratorio di S. Giuseppe - ove furono incontrati dal P. Ordinario, Consiglieri e fratelli. E qui convenevoli rispettivi, i fratelli di S. Giuseppe avevano sacco lungo e bordone pronti per il viaggio. Precede il Crocifisso della Grotta, ciascun fratello di questa accompagnava un fratello di quella dandogli la mano diritta (quei di S. Giuseppe sono chiamati Bisontini, gli altri Grottolanti-. Lo stendardo della Compagnia di S. Giuseppe era - bellissimo veramente sì per il diligente lavoro di pittura, sì per il ricco adornamento et freggio. - Vanno al Duomo dove lo stendardo è benedetto dall' Arcivescovo. Alla porta del Duomo l'Ordinario di S. Giuseppe vorrebbe che i Grottolanti non s'incomniodassero di più e tornassero indietro, insistenze dall'una e dall'altra parte, che si ripetono alla porta dell' Evagine. Compagnia di S. Giuseppe sacco lungo, capuccio dietro la schiena, bordone in mano dove in cima c' era crocetta d'ottone, capello in testa. Alla porta Evagine l'Ordinario di S. Giuseppe - voleva costringere il nostro Governatore a voler terminare tanto cammino.- I Grottolanti insistono e arrivano fino alla Chiesa detta del Crocifisso di Scirolo et ivi si fermò poiché era impossibile più oltre portare lo stendardo per la sua gravezza - E qui nuove pressioni e complimenti da una parte e dall' altra.

 Addì 13 giugno 1651.

Si fu pubblicata voce che a Loreto dove erano quei Signori di S. Giuseppe fossero morti due con segni di mal contagioso per il che sarebbero stati sforzati di sottoporsi almeno a qualche contumacia per purgare un simile sospetto.-

La Grotta che aveva deciso un rinfresco pel loro ritorno non fa preparativi che la roba può andare a male.

In questo momento si sa che la Compagnia di S. Giuseppe era di ritorno. In fretta si scelgono due fratelli che vadino incontro a Cai Mazzo, poi altri 8 fratelli allo Spidaletto luogo assai capace per far loro rinfresco. Mentre ciò si preparava eccoti nuova che i pellegrini entro stasera saranno in Urbino perchè partiti da Fossombrone. In tutta fretta si radunano i fratelli e vanno loro incontro fino alla Chiesa di S. Donato dove si canta il Tedeum, poi processionalmente alla Cattedrale e quindi al loro Oratorio.

PIETRO PERULI

GOVERNATORE [vi]

 VI

 

Secondo Pellegrinaggio dei Confratelli della Venerabile Compagnia delle Cinque Piaghe alla Santa Casa di Loreto. (Anno 1672-.

 Addì 3 maggio 1672

A Gloria della Beatissima Vergine fu posta in essecutione la risolutione già fatta per andare à visitare la S. Casa et le Sante Reliquie del glorioso S. Nicola di Tolentino, onde sotto il medesimo giorno che correva la festa di S. Croce festa principale di questa Congregatione furono radunati tutti li fratelli in detto Oratorio, a bonissima hora, e fatto l'eser-citio fu fatta la SS.ma Comunione generale da tutti li fratelli tra quali fratelli furono anco agregati per compire il numero di 33 : il sig. Dott. Silvio Rossi, D. Sebastiano Diotalevi, et il Sig. Giuseppe Scaramuccia, quali furono agregati per l'impotenza d'alcuni fratelli che non potevano fare detto viaggio. E così fatta la SS.ma Comunione ciascheduni fratello con li-centia del P. Superiore tornò alla propria casa a prepararsi al viaggio. Sù l'hora della schilla radunatosi di nuovo in detto Oratorio, implorato il divino Aiuto, s'incamminarono verso il Domo accompagnato ciascun fratello da un fratello della Compagnia di S. Croce quali per loro carità si compiacquero accompagnarli processionalmente al Domo dove ricevuta la beneditione di Mons. Ill.nio Arcivescovo s'incamminarono verso la Porta Evagine e da medesimi fratelli di S. Croce si accompagnò la Congregazione sino al SS.mo Crocifisso di Scirolo, et ivi licentiati li fratelli seguitarono il viaggio con il SS.mo Crocifisso, et nell'ingresso delle Città facendosi la Processione furono ricevuti in nobili honori con incontri di Compagnie, Musiche, e concorso di Popolo, et accompagnato il SS.mo Crocifisso alla Chiesa destinata lasciandovi li lumi accesi, la mattina si partiva per tempo con grande uhidienza de fratelli et humiltà : la prima sera si fece l'Alloggio in Fossombrone, la seconda in Senigallia, la terza in Ancona, la quarta in Loreto, la quinta parimente in Loreto, la sesta in Tolentino, la settima in Matelica, dove per una cascata che fece Antonio d'Ottavio uno de fratelli la mattina seguente rese lo spirito a Dio, e da fratelli li fu somministrato ciò che occorse, e li furono fatte celebrare molte Messe, et accompagnato il Cadavere alla Chiesa, et celebratoli esscquie con molti honori, fu seguitato il viaggio da detti fratelli, et l'ottava sera si dimorò in Fabriano, la nona a Pergola et la decima à gloria della SS.ma Vergine, et dal glorioso nostro Protettore S. Crescentino si tornò sani e salvi alla Patria, e giunti a S. Bernardino si aspettò la Compagnia di S. Croce che per loro benignità ci vennero a favorire, et di lì processionalmente condotti alla Città, si andò al Duomo a visitare il Santo Protettore in rendimento di gratie dove in musica fu cantato il Tedeum, et poi havuta la beneditione del SS.mo e di Mons. Arcivescovo fusimo dalla medesima Compagnia di S. Croce accompagnati all'Oratorio à gloria di Dio.

Al che si aggiunge che il P. Confessore volse venire in questo à sue spese per sua devotione, et ogni mattina cellebrò Messa a benefitio dei fratelli, e nell'ingressi delle Città dove si caminava processionalmente egli portò sempre l'Hahito di Protonotario Apostolico per maggior honorevolezza della Con-gregatione, dalla quale li fu somministrato la cavalcatura.

ASCANIO AMADORI

SUPERIORE [vii]

  VII

Terzo Pellegrinaggio dei Confratelli della Venerabile Compagnia delle Cinque Piaghe alla Santa Casa di Loreto. (Addi 9 giugno 1680-.

 Addi 28 aprile 1680.

Pietro Liera Superiore propone - che sarebbe bene ritornare a visitare la S. Casa di Loreto essendo scorso già lo spatio d'otto anni che fu l'ultimo viaggio.

Addì 5 maggio 1680. Stabilito di pigliar a censo 200 scudi che con quelli che sono in cassa saranno sufficienti pel necessario al viaggio.

Addì 19 maggio 1680. Presi i denari si stabilisce di darne paoli 30 per ciascun fratello da occuparsi per compra della tela per fare il sacco, cappello, mantellina e l'altre cose necessarie per avere - habito uniforme - dessero paoli 14 ciascuno al Camerlengo - da servire pel vitto comune della sera, e che il residuo lo potessero spendere a loro arbitrio per il vitto della mattina et altro che li occorresse - con l'obbligo ognuno di restituirli dentro un anno e pagare  la  quota  dei frutti.

 ***

 Il Superiore Pietro Liera lasciò - la presente Memoria acciò serva di stimolo ai Posteri di continuare questa santa devotione. 9 giugno 1680.-

Al nome di Dio. Amen.

In conformità delle resolutioni fatte da fratelli di questa Congregatione d'andare a visitare la S. Casa e provvisto del denaro per li abbiti et altro necessario, e messo in ordine quanto occorreva per detto viaggio e fatti li uffitiali necessarii e mandati due fratelli a pregare la Ven. Compagnia di S. Croce acciò volesse favorire conforme altre volte à fatto da com-pagnarci, fu alle fine stabilito il detto viaggio per la prima Domenica di giugno che era la solennità di Pentecoste e il dì nove di detto mese di giugno 1680.

Sotto detto giorno radunati i fratelli nel nostro Oratorio all'ora solita della Compagnia e fattosi il solito esercitio e celebrata la Messa fu dal P. Confessore, comunicati tutti li fratelli, et anco in detta Messa dal medesimo fatto una pia esortatione a tutti li medesimi che in detto viaggio dovessero essere obedienti et umili verso il P. Superiore e che si arecordassero che in loro compagnia vi havevano il SS.mo Crocifisso e fornito al solito esercitio furono licentiati tutti li fratelli acciò se ne tornassero alle loro case con l'ordine che al tocco de la schilla si trovassero tutti in detto Oratorio con li loro abbiti cioè con il sacco, beretino, capello et fornimento uniforme con mantellina negra con la medaglia d'argento impressovi le SS.me Piaghe. Sul tocco della schilla adunatosi già li fratelli venne la Venerabile Compagnia di S. Croce e processionalmente si condusse al Domo acoppiati con un fratello di S. Croce et uno dei nostri dove essendo già callato al trono Mons. Ill.mo Candiotti Arcivescovo diede a fratelli la santa beneditione et processionalmente si cominciò il viagio nel medesimo ordine e fussimo accompagnati dalli fratelli di S. Croce sino al Santissimo Crocifisso di Sirollo, dove poi licentiati detti fratelli si proseguì il viaggio verso Fossombrone in numero di trentacinque et havanzati li furieri che furono il Sig. Benedetto Latantio e Sig. Francesco Maria Spinetti e Sig. Domenico Leoni fratello aggregato in questa occasione. Giunti a Fossombrone fussimo ricevuti con molto aplauso con suoni di campane trombe e tamburi et accolti dalla Ven. Compagnia della Grotta con musiche e dalla medesima condotti al Domo di detta Cita dove  fu   deposto il SS.mo Crocefisso. La mattina seguente a bonissima hora fu dal P. Confessore celebrata la S. Messa in detta Chiesa e voltato il viagio verso Fano dove si giunse a la hora del pranzo e congregatovi li fratelli alla porta di detta Gita fu fatta l'entrata processionalmente e fu condotto il SS.mo Crocefisso nella Chiesa di S. Francesco et andato li fratelli a pranzo doppo et imediatamente si ripigliò il SS.mo Crocefisso e si voltò il viaggio verso Senigaglia dove giunti su le 23 hore si fecce l'entrata processionalmente e si posso il SS.mo Crocefisso nelle Chiesa del SS.mo Rosario e si fecce lalogio nella Ostaria di S. Giorgio e ivi fossimo ben trattati. La mattina per tempo si voltò il viagio verso Ancona dove giunti sulle venti hore si fece l'entrata solenne e processionalmente e fu posato il SS.mo Crocefisso nella Chiesa de S. Biagio per la vicinanza che erave all' ostaria della Serpe.

La mattina seguente per essere el tempo conturbato si prese il SS.mo Crocefisso nella cassa e detta la Santa Messa si proseguì il viaggio verso Loreto con havere fatto prima provvisione dello pane di libre dua per ciascheduno fratello, e di quatro per li Ufficiali. Giunti che fussimo a Loreto a cima della montata si pose in ordine la Compagnia con il Confessore con il suo abbito da Protonotario come anco fecce in tutte le altre Città fu fatta l'entrata processionalmente in Loreto con le torce accese in mano di ciascheduno fratello.

Si entrò a visitare la S. Casa e posso il SS.mo Crocefisso nell' altare della Nunziata del nostro Duca d'Urbino con tenervi sempre acceso due faculotti.

Il giorno seguente si stette fermo a Loreto et per gratia di Mons. Ill.mo Governatore fu fatta la Comunione Generale di tutti li fratelli et d'altri paesani nella S. Casa dal nostro P. Confessore mentre egli ivi celebrò la Santa Messa. Il giorno poi si proseguivano le devotioni et da quelli Padri Custodi fussimo honorati di vedere non solo le Sante Scudelle ma anco altre Sante Reliquie che si conservano nella Santa Cappella come la Santa Veste et altro.

La mattina seguente hautasi la Messa fu voltato il viaggio verso Sirollo e visitatosi il SS. Crocefisso fu proseguito il viaggio verso Ancona dove giunti fu possato il SS.mo Crocefisso nella detta Chiesa di S. Biagio senza altra solennità per essere vicino alla porta.

Il giorno seguente per tempo fu fatto aprire la porta a buona hora e fu incamminato il viaggio verso Senigaglia dove riposto parimente il SS.mo Crocefisso nella Chiesa del SS.mo Rosario si pranzò e poi si proseguì il viaggio verso Fano e perchè si giunse tardi fu posto il SS.mo Crocefisso nella Chiesa di S. Spirito fuori la Città e fu fatto l'alogio nell'osteria fuori della porta.

Finalmente la mattina seguente a buonissima hora detta la Messa dal P. Confessore in detta Chiesa di S. Spirito si voltò il viaggio verso Fossombrone dove giunse su hora del del pranzo; si posso il SS.mo Crocefisso nella Chiesa di S. Filippo e subito pranzato si proseguì il viaggio verso Urbino dove con l'aiuto di Dio giunti sani e salvi si trovò la Ven. Compagnia di S. Croce nella Chiesa di S. Donato e messosi in ordine li fratelli si proseguì il viaggio processionalmente con detta Compagnia verso la Città e giunti al Duomo a render gratie al glorioso Protettore S. Crescentino fossimo da detta Compagnia condotti et favoriti al nostro Horatorio et ivi radunatosi il populo fu dal P. Confessore datta la Santa Beneditione con il. SS.mo Crocefisso et poi ringratiato dal Superiore e Segio detta Compagnia di S. Croce, ciascheduno se ne tornò a casa sua. Il tutto e seguito a gloria di Dio, del nostro SS.mo Crocefisso e delle Santissime Piaghe.

Onde io Pietro Liera Superiore di detta Compagnia ho stimato bene farne la presente Memoria acciò serva di stimulo à Posteri di continuare questa Santa divotione.

PIETRO LIERA [viii]

  

VIII

 Terzo Pellegrinaggio della Venerabile Compagnia della Grotta alla S. Casa di Loreto per ringraziare la Vergine per la Nomina a Sommo Pontefice di Clemente XI. Anno 1701 18 settembre.

 

I

La Preparazione del Viaggio a Loreto. Addi 2 gennaio 1701.

Il 23 novembre 1700 viene nominato Papa il Cardinale Albani che prese il nome di Clemente XI.

La Compagnia decide andare a Loreto per ringraziare le Vergine.

Addi 12 febbraio 1701.

Ad una adunanza generale si sottopongono 32 capitoli pe l'approvazione pel viaggio a Loreto: di l'are ornamento al Crocefisso di brocato o almeno di tela d'oro, provvedere 4 nobili fanali sulle aste. Tutti a piedi, gì' impossibilitati potranno usar cavalcatura a loro spese dietro permesso del Governatore. Due sacchi uno lungo per le processioni in corpo, l'altro corto pel viaggio, cappello di feltro nero, bordone, al petto ovato di velluto nero e in mezzo il Crocifisso d'argento.

Tappe del viaggio. 1. giorno: Fossombrone. 2. Senigaglia per la via delli Castelli. 3. Ancona. 4. Loreto. 6. Giorno ritorno in Ancona. 7. Senigaglia. 8. Fossombrone. 9. Urbino.

Due o tre muli per portare i sacchi lunghi, scarpe, calzetti da mutare, un paro di carnisce, colari e mantello. Da regalare al Santuario un Crocifisso d'argento.  I bordoni si fanno di noce bianco. Si faccia venire tela lustrina per i sacchi.

 Addi 30 Maggio 1701.

Marino Arcoverini aveva fatti 56 crocifissi d'argento per mettere alle cappe, costavano l'uno paolo 4 e sesime 3.

8 giugno. Arrivo da Roma l'Immagine del Crocefisso per dono a Loreto fu d'inesplicabile soddisfatione di tutti i fratelli : L'immagine è in una croce d'ebano lunga 3 palmi romani, alle singole intestature gruppetti d'angeli d'argento a mezzo rilievo, in cima cappio d' argento. . . intorno al capo del Crocifisso li suoi splendori d'argento lavorati alla Bernina, ai piedi un putto d'argento di tutto rilievo che sosteneva una cartella deve si leggeva: Ob electum in Summum Pontifi-cem Clementem Undecimum Urbinaten laetantis patriae, Chrj-ptae Societas obtulit devote. Anno Domini MDCCI.

Il Cav. Staccoli confermato Governatore pel viaggio-anche per stretta parentela che tiene con. S. B. (Sua Beatitudine-.

Finalmente viene deciso il viaggio per il giorno 18 settembre.

Il giorno prima il Seggio fu all' udienza del Cardinale Marcello d'Aste Legato di Urbino.

 

II

La Descrizione del Viaggio a Loreto.

18 settembre 1202. Sono 52 fratelli che partono in abito uniforme e 10 Dame nobili vestite - di sacco cinerino - accompagnano il SS.mo Crocifisso fino a Loreto.

Al Crocifisso viene adattata una croce più grande di quella del nicchio, fascia di brocato nero e l'immagine coperta di una rete di seta e oro-. Giunge la Compagnia di S. Giuseppe e si va al Duomo, dove pronto il Capitolo c il Cardinale Marcello d'Aste Legato celebra la Messa e dà la Benedizione.

Il P. Corettore che era il Superiore degli Scolopi, cantò il viaggio che si faceva, egli portava il SS.mo Crocefisso. Prima le Compagnie, poi Clero, Capitolo con la musica, dietro il Crocifisso, il Cardinale Legato, Magistrato- con la guardia dei Svizzeri necessaria anche per tener addietro il popolo. Dal Duomo per la piazza, poi per la strada dritta dell' Evagine, le finestre tutte pavesate, chiudevano il corteo le Dame. Alla porta data la benedizione, il Correttore ringrazia l'Eminen-tissimo, il Magistrato, Capitolo. I pellegrini sempre processionalmente fino alla Chiesa del Crocefisso di Sirolo, dove presero abito da viaggio.- che era di sacco nuovo, et accomodato tutto il bisognevole sopra di cariaggi, s'incamminò recitando varie divotioni et in questa guisa con quiete et buon ordine si giunse alla villa di Cai Mazzo, dove in una piccola chiesa di quel luogo fu posalo il SS.mo Crocifisso- per un rinfresco. Poco distante da Fossombrone si mette il sacco lungo e si entra processionalmente. Giunti alla Madonna di Baccio fuori Porta, la Compagnia del Sacramento va incontro. Tutte le campane della città suonano, trombe, tamburi e sparo di mortaretti; a S. Agata vicino alla porta si trova il Vescovo Monsignor Lorenzo Fabbri, Capitolo, Clero, Musica, Magistrato. Giro di tutta la Città, benedizione anche nel Monastero di S. Bernadino dove le monache cantarono un motetto, poi in Cattedrale dove benedizione al popolo numeroso. Cena presso i Padri di Chiesa nova.

Addì 19. Si esce per la porta di Fano dopo la Messa e si giunge a S. Costanzo, incontro per mezzo miglio della Compagnia del Sacramento, poi alla Chiesa Collegiata e quindi alle Monache di Maria Maddalena. Anche qui tamburi e trombetti. . . Si arriva a Senigallia dove - si goderono le gratie del Sig. Malatesta Olivieri cugino di N. S. e Castellano di quella fortezza di aver posti i soldati a quella  porta con far battere i tamburi- poi al monastero di S. Cristina dove si fermò e viene chiusa a chiave l'Immagine nella Cassa.

 Addì 20 settembre. Alla volta di Ancona, modesto rinfresco all' Osteria delle Case bruciate: vicino Ancona le Dame incontrate da molte Dame anconitane con molte carrozze, anche Mr. Governatore fuori porta S. Giovanni Decollato, processione fino alla Chiesa Rochettini a capo del Monte, arrivò finalmente la nobile Compagnia di S. Girolamo della Morte il cui Governatore era Mons. Giuseppe Firrao.

Processione per tutta la Città- con venustà et magnificenza sì per la qualità della raguardevole musica, si per sfarzo di cera praticato da quei Signori.- Si Giunse a S. Ciriaco dove mostrate le insigni Reliquie, data benedizione e poi ar monastero di S. Bartolomeo. Suonarono tutte le campane della città. In S. Gerolamo si fermò il Crocifisso.

Addì 21. Dopo la Messa partenza per Loreto accompagnati dal Popolo e Nobiltà per lunga pezza. Giunti appiè la salita di Loreto tutti calarono a piedi, il P. Correttore a pie ignudi portava il Crocifisso, dritti a Monte Reale all' ospizio Zoccolanti. Li accorse il Vescovo e Mr. Governatore, il Vescovo Monsignor Lorenzo Gherardi, il Governatore Bente Bentivoglio tutti e due vestiti di sacco (della Morte-. Gran processione e infine- venivano li musici tutti della Santa Casa in abito di cotta. Le campane della Basilica suonarono sempre.

Entrati nelle Santa Casa ringraziamenti dell' elevazione del Papa preghiere per la sua conservazione. Poi all' ospizio della S. Casa ove pronta la mensa. Mr. Governatore volle al suo palazzo le Dame.

I fratelli alloggiarono presso i Capuccini (ospizio-. Era Guardiano il P. Pierbenedetto Giovannini da Urbino.

Addì 22 settembre. Chiesto il permesso al Governatore permise che tra oggi, domani tutti i Sacerdoti fratelli potessero dir Messa nella S. Casa, anzi permise che i detti Sacerdoti potessero applicare secondo la loro intenzione cosa che a memoria d'uomo non era mai stato permesso  ad alcuno per i tanti obblighi che ha la Santa Casa. Al P. Correttore date le stesse facoltà che godono i Penitenzieri. Mr. Governatore disse la Messa della Comunione generale, poi dal Canonico Tesoriere Messa solenne in musica prò grattarmi! actione all' altare della Annunziata, tutti i fratelli assistettero. Lo stesso Governatore di Loreto proibì a tutti che si prendessero elemosine dalla Compagnia, tutti si prestarono gratuitamente anche i campanari. . .

Addì 23 settembre. Dopo le Messe e nuovi ringraziamenti. . . Si singraziarono Autorità, ministri. . . si partì e si prese la strada per Sirolo dove adorarono l'Immagine del Crocifisso, ivi celebrata una Messa poi dopo un rinfresco in via per Ancona ove arrivati alle 22 ore si posò il Crocifisso nella Chiesa Domenicana. Poi alloggio.

Addì 24. Al mattino partenza per Senigallia dove si fermarono nella Chiesa di S. Cristina, poi locanda della Palomba dove cena e riposo.

Addì 25. Da Senigallia a S. Costanzo- dove s'usò cortesia verso i tamburini e trombettieri. Poi a Fossombrone ove s'arrivò a mezz' ora di notte. All' ingresso suono di tutte le campane, trombe, tamburi e sparo di mortaretti, poi a S. Agata (monastero- da qui a Chiesa Nova le monache di S. Agata avevano mandato- paste, confettioni, frutti, et bona quantità di vini squisitissimi. Riposo.

Addì 26 settembre. Alle 19 hore arrivati a S. Bernardino ove si aspetta che siano avvisati Magistrato, 1' Eminentis-simo Cardinale, Capitolo ecc. ecc. . . La Compagnia di San Giuseppe va fino a S. Donato, i Grottolanti in sacco lungo, quindi solenne processione, a Pian dei Canonici tutte le campane di Urbino suonarono, applausi di tanto popolo, sparo di mortaletti, suono di trombe e di tamburi. Alla porta 1' Emi-nentissimo Cardinale Legato, Capitolo, Clero, Musica, Magistrato, città sfarzosamente illuminata e tapezzata ai Monasteri, poi alla Cattedrale dove solenne Tedeum.

9   ottobre.   Mons. Bonaventura   Elemosiniere  del Papa scrive alla Compagnia che il Pontefice è stato minutamente ragguagliato del viaggio, ringrazia e benedice.

Il Guardiano dei Capuccini di Loreto aveva fatto alla Compagnia entro la Basilica un erudito panegirico, la Compagnia lo fa stampare subito. Il Giovannini era Urbinate.

Cavaliere GIROLAMO STACCOLI

GOVERNATORE [ix]

 

Chiudiamo le su riferite Cronache con V augurio che Vantica tradizione urbinate dei Pellegrinaggi alla Santa Casa di Loreto si riprenda, specie quando occorra implorare dal Cielo qualche pubblica grazia o qualche speciale protezione divina.

d. b. I.

Con permesso ed approvazione dell'Autorità Ecclesiastica

 


[1] Archivio della Compagnia della Grotta. Volume II 1566-1590. a c. 24r.

[2] Archivio della Compagnia della Grotta.   Libro  delle  Risoluzioni Anno 1590-1647. a c. 5.

[iii] Archivio della Grotta. Libro delle Risoluzioni - Anno 1590-1647. a c. 32.

[iv] Archivi»  della  Grotta.  Libro  delle  Risoluzioni - Anno  1590-1647 a c. 48. 49. 50. 51. 52

[v] Archivio  della  Compagnia  delle   Cinque   Piaghe.  Volume  n. 2 delle Risoluzioni a c. 33. 34. 35.

[vi] Archivio della Grotta. Risoluzioni della Grotta. Volume V Anno 1648-1703. a c. 86. 87. 88. 89. 90

[vii] (10- Archivio della Congregazione delle Cinque Piaghe.  Volume n. 2 delle Risoluzioni, a c. 55. 56.

[viii] Archivio della Compagnia delle Cinque Piaghe. Volume VI Anno 1638-1680 a c. 45.

[ix] Archivio della Grotta. Volume V delle Risoluzioni. Anno 1648-1703 c. 273.

 

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