su: TOPONIMI ovvero: Suggerimento per nomi più convenienti per Vie, Piazze e Rioni di URBINO Copia della lettera inviata al Signor Roberto Satanassi che si cura della toponomastica ed ai suoi colleghi su indicazione dell’Ing. Carlo Giovannini Urbino, 17 giugno 2003
Gentile Signor Satanassi,
sui temi di cui avevamo parlato per telefono ho avuto modo di riparlare con Carlo Giovannini che non esclude affatto per il tratto di statale 73 bis sotto le mura i topònimi in memoria di Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini mentre per intitolare il Piazzale Roma a Dante Alighieri la via dovrebbe essere anche più semplice. Tra l’altro ne ho parlato anche ad un amico che ci abita e certo non gli dispiace. Ci sono comunque pochissimi numeri civici.
Suggerisco inoltre alcuni altri topònimi (vie o piazze o quel che potrà essere) in onore di Leonardo da Vinci; Piero della Francesca; Paolo Uccello; Gioachino Rossini Giovanni Battista Pergolesi; Giacomo Leopardi; Baldassarre Castiglione (se già non c’è); Nicolò Machiavelli; Guido Cavalcanti; Ludovico Ariosto; Torquato Tasso; Odoardo Giansanti, il famoso Pasqualon, eccellente poeta in vernacolo pesarese… Di Laura Battiferri, uno dei nomi che indicavo, ho avuto il piacere di vedere qualche tempo fa la targhetta su una strada.
Le invio poi alcune righe (forse un po’ troppe?) con qualche aggiustamento tra quelle che avevo inviato a diversi destinatarî in passato. = E' ovvio che non mi dispiacerebbe avere in Urbino Piazza Pasolini, Via Masaccio, Corso Beethoven, o Largo Schubert, anche se la città non ha centinaia di nuove vie da intitolare. Però, ancora in argomento musicale, Girolamo Cavazzoni, considerato da molti il maggior compositore italiano di musica per organo della prima metà del '500, sarà pur stato detto da Urbino per qualche motivo. Si potrebbe vedere un po' nei dettagli questo tema ad esempio con l'aiuto di alcuni esperti del Conservatorio Rossini di Pesaro vicini all'ambiente urbinate, come Marta Mancini ed Alberto Barbadoro che possono dare utilissimi suggerimenti anche sulle motivazioni di certe scelte e mi hanno intanto procurato una documentazione di grande rilievo, con testi del grande Girolamo e notizie importanti sul padre di lui, Marco Antonio. A Proposito: Occorrerebbe ricordare due importantissime figure di marchigiani: Gaspare Spontini, il famoso compositore, e Ottaviano Petrucci di Fossombrone che fu a lungo una delle città più importanti del Ducato. Quest'ultimo fu in assoluto il primo stampatore di opere musicali con un sistema da lui stesso inventato. Un record mondiale del quale in Urbino non sembra rimanere alcuna particolare recordatio. Per maggiori dettagli, in questo e in altri campi, non c'è che l'imbarazzo della scelta tra i varî studiosi che della storia di Urbino e del Ducato si interessano. Certo molti nomi e molte realtà storiche importanti non rientrano in queste righe. Non si sta facendo un trattato. Ma rendere onore (sì, anche nella la toponomastica) a Dante è un dovere che ad Urbino assolutamente compete come città di cultura. Inoltre, a parte diversi passi che potrebbero indirettamente interessarla ed anche non considerando che Gradara e Rimini sono a meno di un anno-luce di distanza, il XXVII dell'Inferno è quasi interamente dedicato A Guido da Montefeltro che cita anche la sua Patria "... ch'io fui dei monti là intra Urbino/ e 'l giogo di che Tever si disserra". Alcuni leggono forse meglio Orbino, ricordando il collegamento del nome della nostra città con la dea Orobia. Nel V del Purgatorio troviamo invece Bonconte da Montefeltro, con lo stupendo episodio della lotta tra "l'angel di Dio" e "quel d'inferno". Ma sarà meglio fermarsi qui lasciando agli specialisti gli approfondimenti. Anche in altri casi Dante si riferisce a situazioni e luoghi non lontani da Urbino, come accade per quel “gibbo che si chiama Càtria” in Par, XXI, 109, ricordato da San Pier Damiano. Il Catria da Urbino si vede benissimo. Si deve anche rammentare che nel Convivio Dante fa un elenco di sette grandi uomini di tutti i tempi che inizia con Alessandro il Grande e termina con Galasso da Montefeltro. Basta? E per ovvie ragioni Dante non potè conoscere il Duca Federico!… Ma Nicolò Machiavelli parla di Urbino tra fine ’400 e inizio del ’500, eccome! La Città potrebbe avere qualche ritegno nell'onorare tardivamente, attraverso i nomi dei luoghi, certi grandi uomini. Ma ciò non dovrebbe turbarci troppo, sia perché meglio tardi che mai, sia perché essi sono stati comunque onorati in altri modi significativi, dalla nostra Università e dalla Città tutta. Inoltre le attenuanti non mancano, dato l'esiguo numero di vie che Urbino aveva fino ad un passato molto recente, e del resto anche adesso non è New York, la quale però non ha certi collegamenti storici con Dante, con Ottaviano Petrucci, con Laurana & C.
Mi pare importante, Signor Satanassi, che possiamo dare un’indicazione per evitare di seguire tutte le mode del momento e di questa tendenza ad Urbino vi sono tracce notevolissime, con tutto il rispetto e la comprensibile ammirazione per Gagarin e Martin Luther King. Ma penso che una città di grandi tradizioni culturali non dovrebbe aver dubbi nell’onorare personaggi come Giotto, Masaccio (cito anche un po’ alla rinfusa), Claudio Monteverdi o Bach (almeno Johann Sebastian che con i familiari potrebbe altrimenti avere tutto un quartiere) Domenico e Alessandro Scarlatti, Beethoven, Schubert, Chopin. E Kandinsky? E Picasso? Sara meglio fermarsi … Carlo mi ricordava che una zona in cui si prevede di introdurre nuovi topònimi è quella del Sasso, vicino al Conad. Ben venga. E forse anche verso Mazzaferro si potrà fare qualcosa. Intanto grazie per la paziente attenzione. I più cordiali saluti da Lucius F.S.
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