Il libro di poesie "Non dirmi mai addio" di Leandro Marcucci:

proposto l'inserimento nella biblioteca dell’Università di Berkeley

 

L'Autore è stato intervistato da Francesco Venditti, corrispondente per "Cartolina dalle marche" di Radio Capodistria:

«Incontro sul far della sera, dopo un lungo periodo dalla mia prima presentazione, il caro amico Leandro, in un posto altamente insolito per due urbinati: un bar del centro storico di Fermignano! Ci siamo incontrati lì, a causa di un concorso di circostanze che ci ha spinti verso la valle e ci ha indotto a ritenere che fosse stato più comodo vederci direttamente in loco anziché a Urbino.

L’incontro con l’autore è stato subito cordiale e affettuoso. Tra un succo, un prosecco e un affettato ci siamo presi in simpatia, dimostrando di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Attraverso questo incontro ho avuto conferma che il poeta anche nei rapporti sociali mantiene il suo carattere tipico e spontaneo con il quale ha contraddistinto i suoi versi.

“Perbacco! Che memoria che hai, Francesco!” Mi dice. Rispondo. “No, caro Leandro! Non è la memoria, ma l’affetto che Lei profonde nei versi e che rimane scolpito nel cuore. Le sue poesie sono spontanee ed esplicano un sentimento verace!”

Si commuove l’autore ma, nello stesso tempo, si raccoglie per annunciarmi una bella notizia. Mi esibisce due fogli contenenti delle e-mail, di cui mi chiede la scannerizzazione nel sito della Pro Urbino, e mi spiega che il suo libro di poesie è stato inserito nella biblioteca interdipartimentale del Dipartimento degli Studi Italiani (Department of Italian Studies) della prestigiosa Cattedra di Studi Italiani dell’Università di Berkeley, in California. A portargli la lieta notizia non è stata una persona qualsiasi, ma la Prof.ssa Barbara Spackman Cecchetti, Docente di Studi Italiani, di Letteratura Comparata e di Studi femminili (Professor of Italian Studies and Professor of Comparative Literature, and Gender and Women’s Studies). Presto il libro, sempre in base alle dichiarazioni della professoressa, verrà inoltrato alla UCB Doe library per revisione e possibile inclusione nella biblioteca centrale della stessa Università e nel relativo catalogo.

Trovo modo di ribadire all’amico Leandro che se il suo libro è stato inserito in questa prestigiosa libreria, la circostanza è stata resa possibile dall’alta carica emotiva dei suoi versi che sprigionano un sentimento caratteristico non altrimenti rivelabile, sentimento che dimostra la grandezza d’animo dell’autore.

Era bella la conversazione di sì alto livello, mista ad argomenti anche di carattere leggero, ma, a un certo punto, ci siamo resi conto che improcrastinabili cose di mondo e di famiglia ci chiamavano a rapporto. Purtropppo, l’arte e la letteratura non conoscono pranzi, cene e merendin!

A presto, amico Leandro! »

 F. Venditti          

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