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ANTONIO FABI   Quinto Rulliano Valente

 

Scampoli

 

2

 

Sperò Di Pietro, col suo Movimento,

di castigar l'Ulivo, Bossi e Amato.

Ma finì per trovarsi, in un momento,

ex magistrato e senator trombato.

 

 

5

 

Eufemio fu un politico di rango.

Amato dai colleghi e nel Collegio,

autore di progetti d'alto pregio,

terminò la carriera in mezzo al fango,

solo perché persone disattente lo

fecero sfuggir per la tangente.

 

 

8

 

Giancastrovilli è un ottimo regista;

cambia scene, copione e pure il testo:

lo fa moderno e attuale. Quanto al resto

cade soltanto in qualche rara svista.

Così Macbeth diventa pistolero,

Otello bianco e il re Danese nero.

 

 

9

 

Padre Mevio fu un bravo confessore,

tutti ascoltava con santa pazienza;

comminava una mite penitenza

specialmente alle giovani signore.

E, per farne qualcuna ancor più pia,

la portava in segreto in sagrestia.

 

 

13

 

Fu medico zelante il Dottor Piero:

ne spediva migliaia al cimitero;

quando Ermes lo condusse da Caronte

questi non lo imbarcò per l'Acheronte.

Fu rispedito in terra; e ora che fa?

Credo il ministro per la sanità.

 

 

19

 

Dov'è finito il buon Mariotto Segni,

capo referendario con Occhetto?

Erano proprio un binomio perfetto:

pensarono a magnifici congegni !

Pare che siano ambedue in pensione.

Ci restino: non piange la Nazione.

 

 

20

 

Moglie fedele fu Maria Rosa.

Amò il compagno per tutta la vita,

con dedizione grande, anzi infinita.

Tutti hanno pianto questa dolce sposa:

anche Giulio, Francesco e tutti quanti

gli amici del marito e suoi amanti.

 

 

24

 

Che infermiera preziosa, equilibrata !

Assistette quarantasei malati,

trattandoli a sorbetti ed a gelati,

con modi da figliola affezionata.

Avevan tutti loro un gruzzoletto,

in cassaforte oppure sotto il letto.

Chissà perché a ciascuno, ogni mattina,

dava piccole dosi di stricnina?

 

 

27

 

Morì vecchio bacucco e senza eredi

il ricco Tazio ad anni centoventi.

Ebbe un tempo tantissimi parenti,

che tutti stesero assai prima i piedi.

Gli avevano augurato più accidenti,

che furono, per lui, buoni rimedi.

Simili storie ci narrò Marziale:

il tempo passa, ma l'esempio è uguale.

 

 

30

 

La musica moderna, miei Signori,

avrà sì nuove tecniche sottili;

ma è solo un'accozzaglia di rumori,

una cacofonia di suoni vili.

L'ha detto, di recente anche Giulini,

che non è certo il primo dei cretini.

 

 

 

31

 

Tutti sanno che i grandi ciarlatani,

astrologi, veggenti, cartomanti,

sfruttando tanti poveri ignoranti,

raccolgono denaro a piene mani.

Per  qualcuno, però, tutto è legale:

pronto, ormai, l'albo professionale.

 

 

38

 

Ho letto questi giorni su un giornale

che uno scienziato (sì, credete a me!)

ha dato una notizia eccezionale:

ha dissepolto l'Arca di Noè.

Non è nulla, però, se si ha presente

una scoperta che assai più apprezziamo;

si tratta di un evento più recente:

è riemersa la tomba di Adamo.

 

 

39

 

E da rivalutare il buon Tanassi,

che per primo subì le toghe rosse

e che andò dentro senza tante scosse,

senza proclami trucidi e smargiassi.

Tra l'altro, ebbe un sol grado di processo,

mica diciotto, come s'usa adesso!

 

 

42

Carducci, in ton tonante come Giove,

disse d'amar moltissimo il pio bove,

mentre il Ministro Scanio Pecoraio

ha amato, a quanto par, più d'un somaro.

 

45

Taormina, che non è magistrato,

vuoi spiccare mandati di cattura

contro membri della magistratura,

che, secondo il suo dire, hanno sbagliato.

Se questa è la novella procedura,

a cui dice d'aver collaborato,

capisce presto anche l'ultimo allocco

ch'era migliore assai quella del Rocco.

 

 

 

Pubblicato sul N° 204 gennaio/febbraio 2004 de :

l'immaginazione

bimestrale di letteratura anno XXI diretto da Anna Grazia D'Oria

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