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X°  Concorso  2010 Agenda 2011

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La Maestra del Peglio, MARIA TERESA  SPACCAZOCCHI legge la sua poesia vincitrice del X Concorso

 

Urbino, 22-12-2010  -  Cerimonia della premiazione dei partecipanti al

X° Concorso 2010 di Poesia Dialettale "Renzo De Scrilli"

e della presentazione del X° Volume della pubblicazione degli atti

" V'l'arcont in dialett " in formato Agenda 2011 - Ed. Montefeltro
 

 

Tel  solemort (1)

di Maria Teresa Spaccazocchi (Peglio)

 

Cataseti t'un canton

buteti gió per terra,

tra 'na nuvla d'pulvaron

com ce fussa statt la guerra,

ho trovet dimenticheti

tel solè de chesa mia,

un sacch d' libri martorieti,

fors i vlevne butè via.

Già sudev, com s'fussa al sol

l'emosion me fa d'acsè,

tra miliardi de parol

me so' messa a muscinè.

Chiusi, aperti, ciafugneti,

sa qualch pagina stropeta,

anch dai sorci rusichieti

me sentiv 'na fortuneta,

so' ariveta bug a bug

senò fnivne tla scompessa,

tra cle pagin salle rug

ho artrovet la giovinessa.

J ò puliti j ò cmideti

t'una mattra scurticheta

spolvareti, inventarieti

ci ò paset tutt la noteta.

An cert punt..., poretta mè,

me se smoss un gran rusum,

ho cminciet a starnutè,

en vedev guesi più lum,

tra un starnut e 'na tusita

ho arfatt viva un sac d' parol,

i' ser guesi in fin de vita

tel solè prò è arnut el sol.

 

(1) Dove muore il sole: a)- il solè o solaio delle case di campagna era spesso senza finestre e quindi senza sole; b)- oppure, se il solaio fosse dotato di finestre, è il luogo dove arrivano gli ultimi raggi del sole che tramonta o muore.

 

Alla precedente poesia è stato assegnato il Primo Premio per la Poesia con la seguente motivazione:

L'autrice trasmette l'emozione del rinvenimento, in un angolo del solaio, dei libri della sua giovinezza. Incurante dell'allergia alla polvere, per un'intera nottata, fra miliardi di parole che tornano a rianimarsi, non fa che accudire quei volumi malconci, pulendoli, riparandoli, inventariandoli, finché non rispunta il sole.

In un libero e tambureggiante intreccio di ottonari e settenari, con rime alternate, le scene si susseguono ponendo in chiaro un lessico ricco, originale, con immagini efficaci; e un tono lievemente enfatico, che trasforma in ironia l'esuberanza del sentimento.