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IX°  Concorso  2009 Agenda 2010:

PRELIMINARI

Inizio pagina / Prefazione

BANDO Partecipanti Presentazione/Giudizi Lamentela

 

PREFAZIONE

Silvia Gelardi  Presidente dell'Associazione Pro Urbino

Il Concorso “Renzo De Scrilli” ha preso il via nel 1998 ed ha potuto contare, in questi anni, sulla collaborazione della Casa Editrice “Montefeltro”, che ha curato le pubblicazioni per conto della Pro Urbino, mettendo a disposizione i premi per i vincitori, e sul patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

La figura di Renzo De Scrilli è cara a tutti gli urbinati che lo ricordano con affetto e come il vero poeta dialettale d’Urbino. Da allora, sette sono stati i volumi pubblicati, con sezioni antologiche, ed ognuno raccoglie l’estro, la creatività, la passione per il dialetto di tante persone.

Il Premio di Poesia Dialettale Urbinate è articolato nelle sezioni Poesia e Prosa drammatica, narrativa e Indagini dialettali. La sezione Indagini prevede, a sua volta, raccolta di filastrocche, ninne nanne e indovinelli, canti popolari tradizionali, e raccolta sistematica di termini, espressioni, modi di dire, proverbi, motti, battute, ecc..., relativi ad uno specifico mestiere o attività sportiva e di svago, ricerche storiche sul dialetto.

Oggi, nella società del turismo e dello sviluppo rapido, tutte le iniziative che si richiamano al dialetto sembrano sempre attività minori, cariche di nostalgia o di rabbia per le tradizioni perse.

Lo sforzo deil’Associazione Pro Urbino, negli anni, è stato quello di sollecitare sia in ambito dialettale, sia in quello antropologico, lo studio dell’humus culturale in cui la città di Urbino era immersa, la valorizzazione del proprio dialetto.

Conoscere le proprie radici aiuta a costruire meglio il futuro.

Non ci si deve vergognare di questo: anzi, dobbiamo infondere nei più giovani il rispetto e la conoscenza del passato.

Pertanto, grazie a tutti coloro che, con la propria adesione e genuinità, consentono di compiere questa operazione rilevante: il recupero, la conoscenza, il rispetto per la nostra cultura.

 

 

BANDO

 

ART. 1
La Pro Urbino bandisce, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Urbino e con il contributo della Editrice Montefeltro s.r.L, una nuova edizione del Premio di Poesia Dialettale Urbinate articolato nelle seguenti tre sezioni:
1. Poesia;
2. Prosa drammatica, narrativa e Indagini dialettali. La sezione Indagini prevede:
            - raccolta di filastrocche, ninne nanne e indovinelli, canti popolari tradizionali;
           - raccolta sistematica di termini, espressioni, modi di dire, proverbi, motti, battute, ecc... relativi ad uno specifico mestiere o attività sportiva e di svago come la caccia, la pesca, le bocce, le carte, il biliardo ecc..., ricerche storiche sul dialetto.
Possono partecipare i cittadini nati nei seguenti Comuni anche se altrove residenti: Urbino, Acqualagna, Auditore, Beiforte all'Isauro, Borgo Pace, Cagli, Carpegna, Colbordolo, Ferrmignano, Fossombrone, Frontino, Frontone, Limano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Montefelcino, Monteguiduccio, Peglio, Pergola, Petriano, Piandimeleto, Pietrarubbia, S. Angelo in Vado, Sassocorvaro, Tavoleto, Urbania.

ART. 2
I testi, non necessariamente nuovi e recenti, anche se apparsi in stampa, non devono però essere stati presentati nei precedenti concorsi indetti dalla Pro Urbino e non devono in alcun modo essere stati premiati prima.

ART. 3
I concorrenti dovranno inviare entro e non oltre il 20 dicembre 2008 (ne farà fede il timbro postale di spedizione) cinque copie chiaramente leggibili in ogni esemplare (dattiloscritte o fotocopiate) di poesie, di composizioni in prosa, di indagini dialettali, una o al massimo due, in dialetto, a tema libero, con dichiarazione in calce firmata che i testi inviati sono conformi a quanto richiesto nell’art 2.

ART. 4
I
plichi dovranno portare chiaramente i titoli dei testi inviati, nome, cognome e recapito esatto con numero dì telefono del concorrente e verranno inviati, in posta raccomandata, al prof. Rolando Bacchielli, via Tufo, 20 - 61029 Urbino (PU) oppure via E- mail, al Prof. Michele Gianotti, al seguente indirizzo: mgianotti@alice.it michele.gianotti@gmail.com .

ART. 5
1
lavori presentati non saranno in alcun modo restituiti e resteranno di proprietà della Pro Urbino che avrà la facoltà di pubblicazione. La partecipazione al Premio è assolutamente gratuita. Si pregano vivamente i concorrenti di attenersi alle norme sopra elencate, pena l’esclusione.

ART. 6
La Giuria, la cui composizione sarà resa nota solo nel verbale finale, stilerà una graduatoria dei vincitori e dei segnalati. Le decisioni sono inappellabili ed insindacabili.
L’assegnazione dei premi avverrà con una cerimonia le cui modalità verranno rese note a tempo debito.
Ai primi classificati delle sezioni 1), 2) verrà corrisposto un premio. Agli altri concorrenti verranno assegnate medaglie, attestati di merito e diplomi di partecipazione.
II quaderno che verrà pubblicato con i testi dei concorrenti conterrà anche una parte antologica volta al recupero di vecchi testi dialettali ora non più reperibili.

ART. 7
1
lavori accettati verranno pubblicati nel volume della collana         l’arcont in dialetT.
In occasione della cerimonia di presentazione di detto volume, ai partecipanti al concorso, il cui lavoro sia stato pubblicato e in regola con la iscrizione alla Pro Urbino per l’anno corrente, verrà donata una copia della pubblicazione (prezzo di copertina € 10,50 circa).
La quota di iscrizione per il 2008 è di € 20.00 da versare sul CC bancario: N° 180173 intestato a: Associazione Pro Urbino, BCC del Metauro (ABI 08700 - CAB 68701 - CIN R) o contattando Attilio Fini, tel. 0722-320387 celi. 3388434973

La Presidente

Prof.ssa Silvia Gelardi

 

 

Elenco dei Partecipanti (ordine alfabetico)

 

Romolo Alessandroni

Cos ch'usava

L’incontre tra du amich

 

Anna Rita Ambrogiani

Al foc al foc

G’vanin da la tigna

segnalata

Vitaliano Angelini

La vita fugg

Tira l’aria tra le piant

 

segnalata

Massimo Arcangeli

C’era ‘na volta ...

Sotta l’ombra del pajè

segnalata

Ester Arceci

Giorno di laurea

 

Elio Bacchielli

Moment de vita t’ia piassa in Urbin

El mi 92esim compleann

 

Adalberto Baldani

El Nata! de qi’atre

Ma’l mi amich

 

segnalata

Olsano Cavapozzi

La tenacia die radig

Face un gir per Cavalin

 

segnalata

Giorgio Corbucci

L’attimo fuggente Orizzonte

 

Flavio Di Paoli

Tiri na pietra

Ma la festa del Ducca

 

Mafalda Fabbri

El fumatich

Marit e moj

 

Giovanni Feduzi

Perché so per ier

 

Luana Fucili

Na poesia

Un bell regal

 

Carla Galli

Un giorne d’estat

San Crescentin protettor d’Urbin

2° Premio

Emanuela Gostoli

El gatt puss

 

Ludius (anonimo)

Dal torrion de Santa Chiara

El mercat d’estat

1° Premio

Stefano Mancini Zanchi

Canson d’amor

La mela sotta la cenner

 

Nazzareno Marchionni
  Isola del piano

Fiurtin de camp

Matineta all'Isla

 

Giuliana Panbianchi

Cum sia sia

El segret dla vitta

 

Luca Polidori

La laurea

 

Maria Teresa Spaccazocchi

Parla com magni

L'odor

segnalata

 

Stefania Vetri

Le scarpe

segnalata

Massimo Volponi

La bella bordella

2° Premio

 

 

PRESENTAZIONE E GIUDIZI

Maria Laura Lrcolani

 

Dei ventitré partecipanti al IX Concorso di poesia dialettale "Renzo De Sedili" tre risiedono da tempo fuori dal territorio urbinate: ringraziamo particolarmente questi autori la cui assiduità dimostra quanto sia importante il dialetto come legame di appartenenza a una comunità con la quale condividere ricordi ed emozioni come in una piazza virtuale.

Se nella memoria la piazza è quella di un tempo, nella realtà la vita che vi si svolge è cambiata e gli abitanti, da protagonisti ridotti a spettatori, osservano divertiti e pensosi le nuove presenze di studenti e turisti e i nuovi rituali.

Resta invece immobile il paesaggio al di là delle mura verso cui lo sguardo istintivamente si volge per trovare risposte a domande inespresse e a sottili inquietudini.

Questi sono i temi nuovi emersi dalle opere in concorso quest’anno.

Cambia anche il dialetto, osserviamo noi, che va perdendo la varietà e la ricchezza delle espressioni originali e si riempie di forme ibride di un italiano appena un po’ storpiato. Ci permettiamo di dire ai nostri affezionati poeti e scrittori in dialetto che non è più sufficiente attingere alla memoria personale, è tempo di studiare i repertori, i dizionari, le raccolte di modi di dire fatte con tanta passione per ritrovare le espressioni autentiche e restituirle vive alla comunità.

 

GIUDIZI

 

Ia CLASSIFICATA:  Dal torrion de Santa Chiara di Ludius

Il componimento, a carattere lirico-meditativo, è realizzato con tecnica raffinata e delicata sensibilità. Lo schema metrico classico del sonetto (endecasillabi a rima alternata ABAB ABAB CDC DCD) viene interpretato con una certa libertà creando, nell’intersecarsi del periodo metrico con quello sintattico, delle attese e delle pause che sottolineano efficacemente gli eventi interiori di questa avventura dì luce e di paesaggio. I suoni del dialetto a volte tronchi, a volte strisciati rallentano il ritmo e rafforzano la suggestione delle immagini.

Il tema si distende nelle strofe indicando, nella prima, l’emozione d’insieme provata all’affacciarsi dal muro del torrione più alto di Urbino verso il paesaggio; nelle successive descrivendo le varie fasi dello spettacolo del variare della luce, al tramonto,sullo scenario delle colline. L’ultima strofa è un vero inno alla luce del mattino che puntualmente verrà il giorno dopo e l’altro ancora...per mille anni e più.

Molto bello è l’ultimo verso: in questa vastità di spazio e tempo, ricondotti entro limiti famiglian e certi, l’anima si perde e si ritrova.

Quante volte, da soli o in compagnia, passeggiando lungo le mura di Urbino abbiamo compiuto questo gesto di affacciarci verso la valle e abbiamo respirato la luce e la vastità del paesaggio e abbiamo percorso con lo sguardo il profilo circolare e rassicurante delle colline immutate nelle loro linee e nei loro colori; Ludius ci invita a cogliere la esaltante e rasserenante verticalità di un percorso che dall’ombra dei fossi sale fino alla luce chiara del cielo.

IIa CLASSIFICATA

Un giome d’estat di Carla Galli

Carla Galli delinea con leggerezza di stile e di tocco il quadro della piazza d’Urbino, d’estate, alternando immagini relative allo spazio (gli ombrelloni dei bar, la fontana, i piccioni) e al tempo (la bruscia estiva, la ciafagna) a immagini di vita rilassata di gente cittadina e di forestieri avvolti tutti da un’atmosfera straniata e pesante se non fosse alleggerita da quel distacco critico e un po’ irriverente tipicamente urbinate.

Da lontano a vicino, con effetto di zoom, il componimento si apre con lo sguardo rivolto al cielo e l’orecchio al canto delle cicale e si chiude sul piccione svogliato che si accontenta di un breve volo invitando anche gli umani a indugiare pigramente.

La metrica è semplice: quartine di endecasillabi a rima baciata, ma l’andamento a tratti cantilenante è sapientemente interrotto dalle sillabe forti, dalle doppie enfatizzate e dagli accenti tronchi del dialetto alternato e alleggerito da espressioni in lingua; l’effetto generale è di un fresco e vivace impressionismo.

IIIª CLASSIFICATA

La bella bordella di Massimo Volponi

Gioco, sogno, fantasia: è tutto questo la composizione breve e compatta di Massimo Volponi resa particolarmente vivace dal ritmo da canzonetta dei versi di sei sillabe a rima baciata, che diventano settenari nella seconda parte a sottolineare una diversa sequenza.

Lei, sotto gli occhi dei maschi della piazza, avanza recitando la sua parte di “oggetto del desiderio”; lui, il privilegiato, al tavolino del bar, l’accoglie e diventa a sua volta oggetto dell’invidia di tutti: ma dall’ultimo verso si capisce che è tutto un sogno.

E’ una fantasia del poeta, ma è anche una recita che quasi tutti i giorni si replica nella scena della piazza d’Urbino.

La descrizione dei gesti è colorita ed efficace, con quel tanto di sensualità di immagini che ci vuole; il dialetto scopre e enfatizza quei suoni morbidi e pastosi che riempiono la bocca con una volgarità un po’ pesante che la situazione in parte richiede, ma che il poeta esagera per creare un effetto comico.

 

 

Sono segnalati i seguenti componiment IN RIMA (ordine alfabetico):

 

Al foc al foc  di Anna Rita Ambrogiani

Vivace narrazione dell’avventura di un vecchietto novantenne che ha avuto 1’ardire di scherzare col fuoco. Le successive situazioni, intervallate da brevi interventi della voce narrante, sono raccontate in prima persona dal nonno con espressioni colorite e ritmi non sempre regolari, ma data l’età e la concitazione... non si può pretendere un discorso filato.

Tira l’aria tra le piant di Vitaliano Angelini

Poesia sospesa tra impressione ed emozione: l’impressione del paesaggio al calar della notte, di là dalle mura, disegnato con un forte e drammatico contrasto di rosso infuocato e nero; e l’emozione che stringe l’anima di fronte al giorno che passa chiudendo e spegnendo anche i sogni.

Bello il quadro iniziale. Non proprio dialettale l’espressione, ma piuttosto un italiano con una coloritura dialettale.

Ma'l mi amich di Antonio Baldani (Capegna)

Baldani conferma le sue qualità di poeta attento al tema, al metro, ai suoni con questa composizione non facile e forse per questo non del tutto felicemente risolta, in cui descrive a un amico il momento magico dell’apparire della prima luce dell’alba che risveglia forme e colori. Le emozioni e le immagini sono comunicate all’amico, e anche a noi lettori, con commozione e stupore e una certa ruvidità di espressione, che potremmo dire contadina, accentuata dal dialetto e dalla dichiarata difficoltà di dire.

I suoni tronchi e le sillabe dure del dialetto rallentano il ritmo contribuendo alla suggestione dei versi a volte brevissimi, di una, due, tre sillabe.

Parla com magni di Maria Teresa Spaccazocchi (Peglio)

Si distingue per l’originalità del tema e l’uso efficace delle espressioni dialettali questa composizione che è un omaggio al dialetto di cui sono colte, con divertente ironia, le diverse cadenze e coloriture nel territorio.

Le scarpe di Stefania Vetri

Delicata composizione che l’autrice dedica a sua zia. Particolarmente felice per le espressioni dialettali usate, ruvide nei suoni e dolci nella sostanza, e per la situazione descritta, la prima strofa con la scena della bambina che gioca con le scarpe con i tacchi alti.

 

Per la Prosa la Giuria segnala:

C’era ‘na volta... La Bella, La Rosacela, Marchin di Massimo Arcangeli

Arcangeli, con garbo e discreta abilità narrativa, tratteggia delle scenette d’epoca, quasi fotografie o cortometraggi alla maniera di Mario Soldati; ma la lingua è più vicina all’italiano che al dialetto.

Facc un gir per Cavalin di Olsano Cavapozzi

L’autore racconta di un giro, con la memoria, per il suo paese da cui è da tanto tempo lontano, in una notte in cui non riesce a dormire. La prosa è caratterizzata da rime inteme, accenti regolari e pause con un andamento ritmico, una sorta di nenia o di antico romanzo.

 

 

LAMENTELA

 

Gentile professore, apprendo dal Resto del Carlino di ieri del Vostro concorso di poesia dialettale urbinate.

L'articolo 1 di codesto concorso testualmente recita: «Possono partecipare i cittadini nati nei seguenti Comuni anche se altrove residenti: Urbino, Acqualagna,  Auditore, Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Cagli, Carpegna, Colbordolo, Ferrmignano, Fossombrone, Frontino, Frontone, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Montefelcino, Monteguiduccio, Peglio, Pergola, Petriano, Piandimeleto, Pietrarubbia, S. Angelo in Vado, Sassocorvaro, Tavoleto, Urbania.»

Appare singolare che nell'elenco di comuni "urbinati" siano presenti Cagli e addirittura Pergola mentre non sia menzionato Piobbico.

Così, nonostante che molti di noi piobbichesi abbiano frequentato e frequentino tutt'ora il liceo urbinate, l'istituto tecnico urbinate, l'istituto d'arte urbinate, l'università urbinate e "financo" l'ospedale urbinate, di botto ci ritroviamo fuori dai suoi confini, pur, come abbiamo visto, così "estesi".

Bastava dirlo prima, saremmo andati a Città di Castello.

 Cordiali saluti.


Andrea Tribulini
Piobbico (PU)

P.S.: a Cagli e Pergola parlano un dialetto di ceppo anconetano.

 

La Presidenza ha preso atto della lacuna sui centri dell'area dialettale ammessi a concorso, puntualizzando che si tratta di una semplice svista e non di voluta omissione. Ringraziando il piobbichese Andrea Tribulini per la segnalazione, promette di porre riparo nei prossimi bandi.

 

 

Prefazione BANDO Partecipanti Presentazione/Giudizi Lamentela