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RUBRICA   domenica  07  gennaio  2007  ore 13

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CARTOLINA DALLE MARCHE

PUNTATA N° 15   11^ EDIZIONE

 

 

Mercatino Conca

 


 

Cari amici della Cartolina, buona domenica da Francesco Venditti. Oggi facciamo tappa in un piccolo Comune del Montefeltro, situato in Provincia di Pesaro e Urbino. Si chiama Mercatino Conca, ha 1062 abitanti ed è situato a 275 metri sul livello del mare, nelle vicinanze di San Marino. Anticamente si chiamava Crustumium e, poi, Pian di Castello, con evidente riferimento alla sua posizione valliva sulla sponda sinistra del fiume Conca, nel punto in cui confluisce con il Rio Tassòna. Mercatino Conca appartenne in epoca medioevale alla famiglia dei Malatesta. L'antico castello, conosciuto fin dal 1272, fu distrutto nel 1462 da Federico da Montefeltro, che con le sue truppe riuscì a ridurlo alla sottomissione. Il paese, da quel momento, seguì le vicende storiche del ducato di Urbino, cambiando denominazione. Con ogni probabilità bisogna risalire a un decreto del 1508, del duca Guidubaldo I  Montefeltro, che riconosceva, al luogo, il ruolo di spazio per il mercato settimanale del venerdì. Donde, la nuova denominazione. Oggi, secondo tradizione, il paesino si conferma come un vivace borgo mercatale, con i suoi negozi, i mercati settimanali e la tradizionale fiera di Sant’Ubaldo, patrono del Comune, e quelle del Venerdì Santo e del 29 giugno. Geograficamente, Mercatino Conca è strategica, situata a cavallo tra le Marche, San Marino e la Romagna. A dimostrazione di questa caratteristica esiste un ponte a 6 archi che attraversa il fiume e congiunge le due sponde e i traffici. Infine, il paesaggio circostante è di tipo pre-appenninico.

Ora ci spostiamo a Monteràdo, in Provincia di Ancona. Il Comune ha circa 1500 abitanti e si trova a 161 metri sul livello del mare. Monterado, nonostante i reperti archeologici che attestano insediamenti neolitici, per quanto il suo nome compaia già in un documento del 1115, nacque il 24 giugno 1267, allorquando alcuni abitanti di Fràttula chiesero al Priore di Fonte Avellana, S. Albertino, alla presenza di un notaio, il permesso di costruire un castrum e delle abitazioni.

La vita di Monterado è stata sempre condizionata dalla presenza di Senigallia, Ripe e Castel Colonna. Dal punto di vista culturale ed economico era alle dipendenze del Monastero di Fonte Avellana. Storicamente, Monterado fu libero comune. Successivamente passò sotto la giurisdizione di Santa Romana Chiesa fino al XV secolo. Da quel momento si alternarono le signorie locali: dapprima i Malatesta, poi i Piccolomìni. Infine, Monterado entrò a far parte del Ducato di Urbino, sotto i Duchi Della Rovere. Dal 1631, anno della devoluzione dello Stato di Urbino allo Stato Pontificio, il borgo fece parte della legazione di Urbino e Pesaro, fino all’arrivo dei piemontesi, che lo annessero alla provincia di Ancona. Oggi, Monterado ha costituito, insieme a Castel Colonna, un unione comunale.

Del borgo si possono vedere i resti del castello del ‘400, che sono stati incorporati in un palazzo del XVII secolo. Sulla sommità della collina, è visibile il Palazzo Cinciari. E’ di struttura neoclassica, con un pregevole giardino all’italiana ed è circondato da un bosco. Ricordiamo anche la Chiesa di San Giacomo Maggiore, che presenta una curiosa caratteristica: l’abside è rivolta non ad oriente, ma ad occidente.

L’economia del paese è prevalentemente agricola, ma vi sono anche industrie del settore calzaturiero e meccanico. Il patrono è San Paterniano, che viene festeggiato nella seconda settimana di settembre. Infine, le principali feste sono: la sagra della porchetta, che ricorre nella prima settimana di maggio e le fiere del 16 maggio e del 12 settembre.

La Cartolina dalle Marche termina qui. Potete leggere i nostri testi nel sito www.prourbino.it/cartolina.htm . Grazie per la cortese attenzione e a risentirci!

 

FRANCESCO VENDITTI

      

 

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